Panoramico itinerario con veduta sul ghiacciaio del Monte Bianco e sul Cervino. L'itinerario prevede la possibilità di
salita in seggiovia fino a 2310 m., poi salita fino a 2641 m. e discesa fino a
Rifugio Arbolle 2500 m. Si può anche evitare la seggiovia e salire a piedi per
il comodo sentiero che s'inerpica tra i boschi fino al lago di Chamolé, in
questo caso occorre aggiungere 1,30 min in più ai tempi del percorso. Si può
trovare la cartina dei sentieri presso la baita posta prima del tunnel
nell'abitato di Pila.
Si
parte dal parcheggio dell'area di sosta attrezzata per camper (n° 2545)
dell'abitato di Pila.
Scendere verso la partenza della seggiovia. Il biglietto si può acquistare nella
baita posta poco prima della partenza dell'impianto. La seggiovia d'estate
è usata anche dagli appassionati di mountain bike da discesa: un apposito
percorso è stato ben attrezzato, seduti sulla seggiovia si possono ammirare le
discese e i salti degli appassionati. La funivia ci lascia a 2310 m.
Seguire il sentiero per il lago Chamolé, meta della maggior parte dei gitanti.
Proseguire per il sentiero che passa accanto al lago. Passato un incrocio
di sentieri, prendere sulla destra per Rifugio Arbolle.
Il
sentiero sale sul crinale accanto al lago. Il sentiero si inerpica zigzagando
sul fianco della montagna. Alla nostra destra il fischio acuto di una marmotta
avverte del pericolo costituito dal nostro passaggio: la vediamo che va a
nascondersi tra i massi della pietraia posta sopra il lago. Troppo lontano e
troppo rapida per tentare di fotografarla.
Saliti
su Col de Chamolé, siamo sulla cresta a 2641 m. I più ardimentosi possono salire
seguendo un sentiero molto accidentato a Téte Noire 2820 m. Noi ci accontentiamo
della
stupenda visione che già si ha a Col de Chamolé con vista sul massiccio del Monte
Bianco a Nord Ovest e il Cervino a Nord. Dall'altra parte della cresta in
direzione Sud-Est si vede la meta del nostro itinerario: il Refuge d'Arbolle
posto poco sopra due caratteristici laghetti.
La discesa nel primo tratto è molto sdrucciolevole intagliata nel fianco della
montagna. Poi il sentiero diventa più facile fino ad attraversare un
caratteristico ponticello in legno in prossimità dei laghetti. Poco più su il
Rifugio. Al ritorno si può ripercorrere lo stesso sentiero oppure seguire il
sentiero che passa vicino al torrente, sentire il gestore del rifugio per
informazioni. |