Città dalle antiche origini etrusche, di cui si conservano esempi come
la Chimera, appartenente al V secolo a. C., fu poi dominio romano
(sec. IV-III), raggiungendo un notevole sviluppo. Di quest'epoca
rimangono importanti tracce che potrebbero interessarci da vicino e
dare avvio alla nostra visita.
Se utilizziamo il parcheggio Pietri
sotto le mura presso Porta S. Biagio, (ben illuminato e pavimentato ma
sempre affollato di macchine,
per chi viaggia in camper: provare la sera tardi), possiamo,
infatti, cominciare a visitare la città a partire dalla Cattedrale,
posta sulla collina che domina Arezzo e da dove si diramano a
ventaglio verso il basso le strade principali. Il Duomo, fu
costruito a partire dal 1277 sull'area di una chiesa paleocristiana
intitolata a S. Pietro martire e la sua realizzazione durò fino al
1510. Il suo interno (67m x 23m), si svolge in tre navate ed ospita
opere di grande valore; nella navata destra si osservano vari altari
secenteschi, monumenti funebri e affreschi, la Cappella del SS.mo
Sacramento, quella Maggiore e quella di S. Silvestro. Nella navata
di sinistra, si ammira il capolavoro della Maddalena di Piero della
Francesca (1459 circa.), la cantoria disegnata dal Vasari nel 1535 e
l'organo del cortonese Luca Boni, un altare secentesco ed un affresco
di Luigi Ademollo (1800). Incontriamo inoltre la Cappella della
Madonna del Conforto, iniziata dopo un prodigioso episodio
avvenuto il 15 febbraio 1796 in seguito ad un terremoto che aveva
colpito Arezzo, nel quale la Madonna fu vista piangere (gli aretini
sono molto devoti alla Madonna del Conforto), e la Cappella del
Battistero. Nella parte alta, osserviamo le meravigliose vetrate
di Guglielmo de Marcillat tra le quali quella della parete interna
della facciata che rappresenta la Discesa dello Spirito Santo sugli
Apostoli (1518).
Proprio vicino alla Cattedrale, in Piazza della Libertà,
possiamo osservare il Palazzo Comunale, eretto nel 1333 ed
inizialmente sede dei Priori; l'unica parte autentica dell'antica
struttura trecentesca è quella che dà su Via Ricasoli.
Prima di lasciare la parte alta della città, è opportuno scendere per
Via Sassoverde fino alla Chiesa di San Domenico, esempio
di gotico lineare del XIII secolo con campaniletto asimmetrico a vela,
dove si trova un mirabile Crocifisso di Cimabue. Cimabue
(1240-1302), dipinse il Cricifisso aretino negli anni giovanili (1260
circa.) prima di lavorare a Firenze ed Assisi. Il Crocifisso si
distingue per la decisione delle forme: Cristo, nello spasimo della
morte, vincendo la posizione del corpo ancora di tipo bizantino,
sembra contrarsi, curvarsi e irrigidirsi nella tensione dell'ultimo
respiro; la Vergine e Giovanni Evangelista sembrano piegarsi e
partecipare al dramma del Cristo.
Museo Archeologico, (apertura feriale 9-14; festiva 9-13), situato
in Via Margaritone n. 10 nei pressi dell'Anfiteatro romano
(sec. I-II): si possono ammirare raccolte di monete, bronzi, statue,
resti di pavimenti romani, vasi greci ed etruschi ed i "vasi
corallini" caratterizzati da una decorazione a rilievo e da una
vernice di colore rosa corallino, per i quali Arezzo fu famosa nel
mondo romano.
Chiesa di S.Francesco, iniziata nella seconda metà del '200 per
volontà dei francescani, completata verso la fine del 1300 ed
arricchita nei secoli XV-XVI con edicole, cappelle e dipinti, è nota
soprattutto perché ospita gli stupendi affreschi della "Leggenda
della Vera Croce" di Piero della Francesca. Il pittore, nato a
Borgo S. Sepolcro con ogni probabilità nel 1415, si dedicò alla
realizzazione di quest'opera verso la metà del 1400 e realizzò i 10
riquadri che narrano la storia della Croce, attualmente restaurati e
visitabili su prenotazione (rivolgersi APT). All'interno della Chiesa,
si ammirano anche la Cappella Guasconi interamente affrescata
da Spinello Aretino verso la fine del 1300, e la Cappella Tarlati che
ospita l'Annunciazione e i SS. Girolamo e Francesco di Neri di Bicci,
un'altra Annunciazione attribuita a Luca Signorelli, il ciborio in
marmo (sec. XV) sul pilastro sinistro e la Crocifissione di Spinello
sulla parete destra.
Dirigendoci a destra verso Corso Italia , verso la Pieve di
Santa Maria, scopriamo una delle maggiori espressioni dell'arte
romanica in terra aretina, di costruzione paleocristiana. La prima
"pieve" che ha subito vari rimaneggiamenti, risale ai secoli IX-XI; la
ricostruzione avvenne, infatti, in forme romaniche (tre navate,
abside, cripta sotto il presbiterio) verso la metà del XII secolo. Nel
secolo XIII, fu rifatto l'esterno con una facciata di stile
pisano-lucchese, mentre l'interno ebbe la definitiva sistemazione
odierna; la torre fu terminata nel 1330. L'interno della Pieve, a tre
navate congiunte al presbiterio da uno pseudo-transetto, rappresenta
una compenetrazione di forme romaniche e di elementi gotici (colonne,
pilastri a fasci, arcate, finestre, capitelli), oltre ad essere
arricchito di edicole e cappelle. Nella cripta a 5 navate con abside,
restaurata nel 1800, si conserva il busto-reliquiario con il cranio di
S.Donato, patrono di Arezzo, ora presso il Museo Diocesano.
Piazza Grande, simbolo dell'Arezzo medievale e centro della
vita civile di allora. Piazza Grande, resa famosa da molti spot
pubblicitari ma soprattutto dalla tradizionale Giostra del Saracino, è
adattata su di un piano inclinato. Il lato nord della Piazza è
occupato dalle Logge del Vasari, ( pittore, architetto,
storiografo e scrittore nato ad Arezzo nel 1511), costruite nel tardo
Rinascimento; il lato ad est e quello a sud, sono chiusi da case e
palazzi medievali tra i quali Palazzo Lippoli e Palazzo
Còfani. Il lato ovest, è occupato dalla stupenda abside della
Pieve, dal Palazzo del Tribunale e da quello della
Fraternita dei Laici. Come si nota, partendo da Via G.Vasari
e percorrendo Piazza Grande in senso orario, si contano 5 vie: Via
G.Vasari dove funzionò dal 1484 il Monte di Pietà con la scalinata
di Vicolo dell'Arco che offre uno stupendo scorcio della Piazza; la
Piaggia di S.Martino, carica di resti di edifici medievali; Via
Borgunto che era anticamente formata da scalini e conserva una
casa-torre degli ultimi anni del 1200; Via Pescaia, anch'essa
piena di resti medievali inseriti nelle case o ricoperti dagli
intonaci; Via di Seteria popolata nel 1300 dalle botteghe dei
setaioli.
Percorrendo verso sinistra le Logge del Vasari e continuando in
salita, osserviamo sulla sinistra il Palazzo Pretorio (sec.
XIII-XIV), oggi sede della Biblioteca Comunale e la casa natale di
Francesco Petrarca, sede dell'Accademia di Lettere, Arti e Scienze,
per giungere in prossimità della Cattedrale di Arezzo.
Prima di visitarla, possiamo soffermarci nel passeggio del Prato
e proseguire fino alla Fortezza Medicea che rappresenta il
fulcro della ristrutturazione della cinta muraria di Arezzo, avvenuta
a partire dal 1505. Infatti, in epoca rinascimentale nacque l'esigenza
di ridisegnare la Fortezza che assunse la forma di stella proprio per
consentire una maggiore difesa della città; il disegno fu realizzato
da Antonio da Sangallo "il Vecchio" negli anni 1538-60.
Non possiamo considerare terminata la visita di Arezzo senza aver
visitato la Chiesa rinascimentale di S. Maria delle Grazie, a 5
minuti dalla città, costruita in pietra arenaria fra il 1435 ed il
1445 in sostituzione dell'oratorio già esistente. La facciata è quasi
completamente coperta dalla loggia, gioiello artistico, opera di
Benedetto da Maiano, eretta negli anni 1478-82. All'interno osserviamo
un grande altare marmoreo costruito da Andrea della Robbia ai primi
del 1500 e l'immagine della Madonna della Misericordia affrescata da
Parri di Spinello (1432-31) e circondata da un festone di foglie e
frutta in terracotta invetriata policroma.
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