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 Selinunte  

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lat:37.5857170 lon:12.8392050

Il parco archeologico di Selinunte è oggi considerato il più ampio ed imponente d’Europa: si estende per 1740 km quadrati e comprende numerosi templi, santuari e altari.

I resti di Selinunte sono divisibili in quattro aree principali, l'Acropoli, l'Agorà, la collina orientale, e il santuario della Malophoros.

Secondo quanto scrive Tucidide (illustre storico greco) nel suo capolavoro: La Guerra del Peloponneso, Selinunte fu fondata verso la metà del VII secolo a.C. da coloni greci provenienti da Megara Iblea un'antica colonia greca  siciliana, situata nei pressi di Augusta (SR) .
La città ebbe una vita breve, circa 200 anni. In questo periodo la sua popolazione crebbe fino a 25.000 abitanti. Il nome deriva dal sedano selvatico σέλινον  che i coloni vi trovarono in abbondanza. Una pianta di prezzemolo era raffigurata anche sulle monete coniate più tardi a Selinunte.

La città si alleò con Cartagine, soprattutto per assicurarsi protezione contro la vicina città Elima di Segesta (un antico popolo stanziatosi nella Sicilia occidentale). Ma Segesta, prima alleata di Atene, riuscì ad assicurarsi l'alleanza con i cartaginesi. La città di Selinunte non era al corrente del cambiamento, quindi distrusse Segesta, credendola ormai priva di protezione. La reazione di Cartagine fu drastica: la città venne assediata per nove giorni da un esercito di 100.000 cartaginesi e, secondo Diodoro Siculo  storico greco, fu distrutta completamente. Su 25.000 abitanti 16.000 morirono e 5.000 furono fatti prigionieri.

Selinunte fu successivamente ricostruita da coloni greci e punici. Nel 250 a.C. Roma, dopo aver vinto la prima guerra punica, distrusse una seconda volta la città, che non si sarebbe più ripresa.