Il grande Palazzo di Cnosso, il più importante sito archeologico
dell'età del bronzo, sorge nella parte centrale dell'isola di Creta, a
4 km dal mare e da Iraklion. Come gli altri palazzi della Creta
minoica, anche quello di Cnosso costituiva il centro politico,
religioso ed economico e possedeva inoltre un carattere sacro. L'area
del palazzo era di 22.000 mq, con più piani molto complessi ed
intricati. Fu edificato sopra le rovine di un più antico palazzo,
costruito attorno al 2000 AC e distrutto probabilmente da un grande
terremoto. La ricostruzione avvenne all'inizio del XVI secolo a.C.
Il palazzo di Cnosso è legato ad antiche leggende della Grecia
classica (Minosse e il Labirinto costruito da Dedalo, Teseo e il
Minotauro). Ammirando i reperti artistici cretesi,
nelle decorazioni sembra regni uno spirito di armonia e di gioia. Ciò
traspare nella rappresentazione delle figure umane, per la bellezza,
la grazia e il movimento espresso, nel godimento della vita e del
rapporto con la natura. Nicolas Platon sostiene che la società minoica
avesse l'intera vita permeata da una fede ardente nella Dea della
Natura, fonte di ogni creazione e armonia.
Alcuni studiosi pensano che Creta dovesse essere più
bellicosa e meno evoluta spiritualmente. Ma la grande maggioranza
degli studiosi, gran parte costituita da quelli che hanno effettuato
nell'isola vaste ricerche sul campo, sono di parere diverso.
Platon afferma che "la paura della morte era quasi cancellata
dall'onnipresente gioia di vivere". Gli archeologi Hans-Gunther
Buchholtz e Vassos Karageorghis affermano che "tutti i mezzi artistici
- e in effetti vita e morte nella loro totalità - erano profondamente
radicati in una religione onnipervadente, onnipresente". Era
effettivamente una civiltà tecnologicamente avanzata molto diversa
dalle altre grandi civiltà di quel tempo, la cui religione era volta a
rafforzare l'ordinamento sociale.
Nella Creta minoica (come in quella greca) gli atteggiamenti verso la
sensualità e il sesso, era molto diverso dal nostro. Per esempio, la
foggia dei vestiti col seno scoperto delle donne e gli abiti da uomo
succinti, che evidenziavano i genitali, rivelano un apprezzamento
delle differenze sessuali.
Sembra che i cretesi abbiano ridotto la loro aggressività grazie a
una vita sessuale libera ed equilibrata. Insieme al loro
entusiasmo per gli sport e per la danza.
Un'altra caratteristica della società cretese, che la
distingue nettamente dalle altre grandi civiltà antiche, è che sembra
ci sia stata una ripartizione della ricchezza piuttosto equa.
"Il tenore di vita medio, persino dei contadini, sembra fosse alto.
Nessuna delle case finora scoperte suggerisce l'idea di condizioni di
vita estremamente misere", scrive Platon.
Sin dai primi insediamenti, l'economia dell'isola era prevalentemente
agricola. Con il passare del tempo l'allevamento di bestiame,
l'industria e soprattutto il commercio, grazie a una flotta mercantile
che navigava e, sicuramente, estendeva la sua influenza in tutto il
Mediterraneo, assunsero un'importanza crescente, contribuendo
fortemente alla prosperità economica del paese.
Nonostante a Creta esistesse una classe dirigente opulenta, l'utilizzo
della tecnologia non è stata solo a beneficio di pochi potenti: Platon
ci descrive come le entrate governative provenienti dalla crescente
ricchezza dell'isola fossero saggiamente utilizzate per migliorare le
condizioni della vita: "Non c'è dubbio che nella Creta minoica si
siano intrapresi lavori pubblici su larga scala, pagati dalle casse
reali. Tutti i centri urbani avevano un perfetto sistema di fognature,
impianti sanitari e latrine domestiche". Ci sono tracce di lavori
d'irrigazione su larga scala con canali per trasportare e convogliare
l'acqua.
Nonostante i frequenti terremoti che distrussero completamente i
palazzi antichi e per due volte interruppero lo sviluppo di nuovi
insediamenti, l'architettura del palazzo cretese è unica nella storia
della civiltà: C'erano ampi cortili, facciate maestose e centinaia di
stanze disposte in quei "labirinti" organizzati che nella successiva
leggenda greca divennero il simbolo di Creta. In questi edifici
labirintici c'erano diversi appartamenti collocati su numerosi piani,
ad altezze differenti, disposti asimmetricamente intorno a un cortile
centrale. Alloggi per la servitù. Stanze speciali per il culto
religioso. I cortigiani avevano i loro alloggi nel palazzo, oppure
possedevano delle belle case nelle vicinanze. Lunghe file di
ripostigli con corridoi comunicanti venivano utilizzati per custodire
ordinatamente le riserve di cibo e i tesori. Ampie sale con eleganti
colonne servivano per le udienze, i ricevimenti, i banchetti, e le
riunioni del consiglio.
Altrettanto importante era la progettazione degli
edifici (completamente diversa dall'urbanizzazione selvaggia imposta
nelle nostre grandi città dai palazzinari moderni) con particolare
riguardo per l'intimità, la buona illuminazione naturale, i servizi.
Scrive Platon: "Venivano impiegati materiali sia locali che importati
tutti lavorati con cura meticolosa: pilastri e mattonelle di gesso e
tufo, facciate composite perfettamente connesse, muri, pozzi di luce e
cortili. I tramezzi erano decorati a stucco, frequentemente con
dipinti murali e rivestimenti in marmo ... Non solo i muri, ma spesso
anche i soffitti e i pavimenti erano decorati con dipinti, persino
nelle ville, nelle case di campagna e nelle semplici abitazioni di
villaggio ... I soggetti erano tratti soprattutto dalla vegetazione
marina e terrestre, dalle cerimonie religiose e dalla vita serena
della corte e del
popolo. Il culto della natura pervadeva ogni cosa". |