Arcipelago Grecia centrale Da Igoumenitsa alla penisola Evia | ||
Delfi -Δελφοι | ||
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E’ un sito archeologico molto interessante contornato da uno stupendo scenario di montagne, probabilmente gli antichi salendo quassù si sentivano più vicini ai loro dei dell’Olimpo. Posta sul fianco del monte Parnaso, è una
delle più importanti zone archeologiche del mondo. E' possibile ammirare: la
necropoli sui fianchi della montagna, la fonte Castalia, ritenuta sacra
dagli antichi greci. Partendo dalla zona posta più in basso si incontrano i
resti di un ginnasio con palestra e bagni; poco più in basso il santuario di
Atena Pronaia, (luogo in cui si riteneva fosse nata), ed una Tholos rotonda
parzialmente ricostruita, con un peristilio di venti colonne doriche.
Arrampicandoci nella parte più alta, invece, incontriamo molti monumenti
votivi, esedre e basamenti di statue e una lunga serie di Tesori: dei
Sicioni, dei Sifni, degli Ateniesi, dei Cnidi, degli Spartani ecc.
Proseguendo troviamo il Bouleuterion o Parlamento, la colonna ionica che
sorreggeva la sfinge dei Nassi e la "roccia della Sibilla" con la tomba del
serpente Pitone, fino ad arrivare al tempio di Apollo, la divinità delfica
per eccellenza. Continuando a salire troviamo l'antico teatro ed infine lo
stadio dove si svolgevano i celebri giochi pitici. Delfi era anche la sede
dell'Omphalos, "l'ombelico del mondo", un masso bianco avente forma di
semicono; il mito racconta che Zeus, volendo accertare quale fosse il centro
della terra, fece partire contemporaneamente due aquile (o due cigni) dai
suoi limiti estremi e i due volatili si incontrarono a Delfi. L'imperatore Teodosio, nell'anno 393 d.C., con un editto decretò la fine dei giochi di Olimpia e l'anno dopo, nel 394 d. C., la chiusura del santuario di Delfi. |