Il sentiero dei doganieri
4 luglio 2002
- Bellezza del paesaggio, mare e località tranquille
- forte vento da ovest, poche possibilità di sosta nel porto
Al mattino ci attrezziamo con giacca a vento, racchette e scarponi da trekking e con zaino in spalla iniziamo l'escursione. Il vento ha soffiato tutta la notte e al mattino non è certo calato. Il cielo è solcato da nuvole. Trascorriamo la giornata camminando da Macinaggio a S. Maria.
Rientriamo nel pomeriggio. Le raffiche di vento ora sono molto forti. Nel parcheggio cerchiamo di mettere il camper in una zona meno ventosa, a ridosso di alcuni edifici.
Curve, burroni e strade strette!
sabato 22 marzo 2008
- Paesaggio molto panoramico
- Strada molto stretta e senza protezioni
Al mattino partiamo da Macinaggio salendo verso Centuri. Il vento nella notte non è affatto cessato, ma diminuito in intensità. La strada più si sale e più diventa stretta. Siamo costretti a viaggiare con il nostro mezzo a cavallo della striscia di mezzeria. Suoniamo ripetutamente ad ogni curva. Il bordo destro della strada non ha nessuna protezione, in alcuni punti si vedono sull'asfalto strisce di frenate improvvise che proseguono attraversando il bordo del burrone in questa zona molto profondo. Solo una preghiera si può dire per gli occupanti di quell'autovettura precipitata lì sotto. Improvvisamente alcune curve più in là vediamo un camion che procede in senso opposto. Appena ci vede si ferma accostando il camion alla parete di roccia che delimita il suo lato della strada. Per fortuna in quel punto la strada è un po' più larga. Dobbiamo passargli molto vicino e alla nostra destra c'è il burrone! La manovra riesce perfettamente se non fosse che il camion non è riuscito ad accostare completamente, la coda sporge. Ci costringe a far strusciare lo specchietto retrovisore sinistro facendolo ripiegare. Ci va bene, senza vedere il bordo destro della strada e del burrone gli passiamo accanto senza danni. Tirato un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo, superiamo il crinale della catena montuosa e scendiamo verso Centuri. Inutile dire che lo scenario è molto panoramico con un mare di un blu molto intenso, increspato dalla mareggiata che imperversava in quei giorni. La strada comunque rimane stretta fino a Marina de Giottani ove ci fermiamo nell'area di sosta riservata ai camper.
L'area è il primo parcheggio che si incontra poco prima di arrivare alla spiaggia ed è l'unico in cui è consentita la sosta ai camper. Scendiamo dal camper e ci incamminiamo verso la spiaggia, il vento entra fortissimo nel piccolo golfo provenendo diretto da mare. Sulla destra un piccolissimo porticciolo tiene a bada la mareggiata.
Alcune onde riescono a saltare la scogliera di protezione che comunque svolge bene il suo compito. Inutile avvicinarsi di più, è ormai l'ora di pranzo: entriamo nel ristorante-hotel del posto. All'interno ci accoglie il gestore che parla perfettamente l'italiano. Insieme ad un'altra coppia anch'essi Italiani siamo gli unici clienti.
Il gestore ci racconta che in estate il posto è molto frequentato, "anche troppo", aggiunge. Soddisfatti del pasto risaliamo sul camper, L'area è gratuita, provvista di panchine e di una staccionata in legno che la delimita. Scarichiamo le acque nel comodo CS e ripartiamo.
Il posto è comunque molto bello per una sosta estiva. Proseguendo sulla strada che ridiscende il dito dalla parte occidentale arriviamo a Nonza; la lunga spiaggia nera che si vede dall'abitato è ricca di amianto, frutto degli scarti di lavorazione delle vicine miniere in disuso. Inutile dire che non è consigliabile sdraiarsi su queste spiagge per i noti rischi sanitari derivati dall'amianto.
In serata arriviamo a St. Florence e ci fermiamo nel parcheggio del porto. La cittadina è molto graziosa, ricorda molto i paesini liguri, come tutti quelli visitati in questa costa occidentale del Dito.
Vento, vento, vento
martedì 25 marzo 2008
- vento in poppa verso l'Italia
- porto inagibile per raffiche di vento
E' il giorno della partenza. Il vento non ha dato tregua durante la notte e sembra rinforzare. Verso le 10 ci rechiamo al porto per vedere la situazione dei traghetti. Entrati nella sala principale troviamo numerose persone accampate alla meglio. Lo sportello della compagnia di navigazione del nostro traghetto, la Moby, non è ancora aperta, ma lì accanto c'é la concorrente Corsica Ferries. Ci riferiscono che il porto è stato dichiarato inagibile dalle autorità portuali per il troppo vento e la nave della loro compagnia che doveva attraccare alle ore 7 attende in rada l'autorizzazione ad entrare. La nostra partenza è prevista per le ore 15 ma se la situazione non migliorerà rischiamo anche noi di non partire. Torniamo al camper. Nella via che percorriamo a piedi in un incrocio si concentrano particolarmente le raffiche di vento (Eolo ha stappato l'otre), per terra si vedono alcuni frammenti di vetro di qualche finestra andata in frantumi. Solo rannicchiandosi un po' si riesce a camminare.
Alle 12 entriamo nell'area portuale con il camper, la nave ferma in rada questa mattina è ancora là che balla fra le onde, poveri passeggeri! tutte quelle ore in balia delle onde!
Accanto a noi tutta l'area riservata alla Corsica Ferries è invasa da autoveicoli che attendono l'arrivo della nave. Ci mettiamo in fila per l'imbarco delle 15, ma della nostra nave non si vede neanche l'ombra! L'addetto ai controlli dei biglietti ci conferma che ancora il porto è inagibile, ma lui è ottimista: "la nostra banchina è più protetta", ci dice.
Speriamo che non sia ottimismo da compagnia di bandiera!
Verso le 15,45 l'autorità portuale approfittando di un momentaneo calo dell'intensità del vento dichiara agibile il porto. Entra finalmente la nave della Corsica Ferries e circa mezz'ora dopo entra anche la nostra nave.
Le operazioni di sbarco sono rapidissime: escono dalla nostra nave solo due auto e due moto. I motociclisti nonostante il peso delle loro Harley Davidson faticano un po' a tenersi in equilibrio a causa delle raffiche di vento. Incominciamo a salire tutti. Alle 16,30 la nave era già pronta per la partenza.
La navigazione a parte la difficoltà nel riuscire a camminare dritti sul ponte della nave è stata tranquilla e con quel vento in poppa abbiamo recuperato un po' di ritardo.