Il sito archeologico dal 1995 è un sito di importanza comunitaria. Le necropoli fanno parte del gruppo di necropoli etrusche di Cerveteri e Tarquinia, dichiarato patrimonio dell'umanità UNESCO dal 2004.
Le vaste necropoli di Tarquinia sono di eccezionale interesse archeologico, in particolare la necropoli dei Monterozzi, che racchiudono un gran numero di tombe a tumulo con camere scavate nella roccia.
Nelle tombe ci sono una straordinaria serie di affreschi, che rappresentano il più cospicuo nucleo pittorico a noi giunto di arte etrusca e al tempo stesso il più ampio documento di tutta la pittura antica prima dell'età imperiale romana.
Le Tombe formano delle camere funerarie, presentano le pareti decorate a fresco su un leggero strato di intonaco, con scene raffiguranti banchetti funebri, danzatori, suonatori di aulós, giocoleria, paesaggi, in cui è impresso un movimento animato e armonioso, ritratto con colori intensi e vivaci.
Dopo il V secolo a.C. figure di demoni e divinità si affiancano agli episodi di commiato.
Tra i sepolcri più interessanti si annoverano le tombe che vengono denominate del Guerriero, della Caccia e della Pesca, delle leonesse, degli Auguri, dei Giocolieri, dei Leopardi, dei Festoni, del Barone, dell'Orco e degli Scudi.
Parte degli affreschi sono stati staccati da alcune tombe allo scopo di preservarli (tomba delle Bighe, del Triclinio, del Letto Funebre e della Nave), sono custoditi nel Museo nazionale Tarquiniense; altri sono visibili direttamente sulla parete su cui furono realizzati.
Sono state rinvenute anche sculture in pietra, presenti in rilievi su lastre o
nella figura del defunto giacente sul sarcofago; notevole tra gli altri il
sarcofago calcareo della tomba dei Partunu, opera di pregevole fattura, databile
a età ellenistica.
Tra le decorazioni, un frammento ad alto rilievo, proveniente dal frontone
dell'Ara della Regina, è conservato nel Museo nazionale tarquiniense, ove è
raccolta tra l'altro un'importante serie di reperti ceramici, bronzi laminati,
rilievi e terrecotte provenienti dalla zona, databili dal periodo tardo-etrusco.