Test
Atala B-XGR8 AM80
Le radici storiche del marchio affondano nel lontano 1908, anno in cui l’ex dirigente di Bianchi, Angelo Gatti fonda la Atala, in onore del nome di sua madre, Atala Naldi.
Il tempo e i vari proprietari non hanno scalfito la filosofia di Atala, che è semplicemente quella di produrre biciclette di qualità per soddisfare i clienti nella loro voglia di “andare in bici”. Cinquantanove sono i modelli di e-bike presentati nel 2018 a prezzi molto interessanti. Le più performanti sono presentate sotto il marchio Whistle
facente parte del gruppo Atala.
Per affrontare i percorsi offroad più impegnativi di mountain bike prendiamo dal catalogo quelle a pedalata assistita biammortizzate di Atala 2018 che si divide in più serie. Le Shocker da enduro con ruote da 27,5 Plus, motori Shimano Steps E8000 e telai con perni passanti da 12×148 mm Boost. Quelle fornite del nuovo motore Yamaha PW-X. Oppure le B-XGR8 da all mountain con assistenza elettrica fornita dai Bosch Performance CX su ruote 27,5 Plus e carri posteriori da 148 mm Boost, eccetto la B-XGR8 AM80 che ha una battuta posteriore di 142 mm e il nuovo motore AM80 di Atala con 83 Nm di coppia che è oggetto del nostro test.
Per quanto riguarda la differenza tra i vari motori abbiamo già dedicato un'ampia pagina e vi invitiamo ad approfondire qui
www.arcipelagoverde.it/tecnica/e-bike.aspx
Caratteristiche tecniche Atala B-XGR8 AM80
- Telaio
Alu 27,5", hydroformed, tapered, Rear travel 140 mm, 12x142 mm, Gravity casting interface
- Forcella
Suntour XCR32 RL-C, 120 mm, Tapered, Remote Lockout
- ammortizzatore posteriore
Suntour Raidon R 190x50 mm
- Serie sterzo
FSA No.57B tapered 1"1/2
- Guarnitura
Fsa Dyna Drive, chain ring 38T
- Deragliatore
Shimano Deore RD-M610 SGS, Shadow
- Rapporti cambio
Shimano Deore SL-M610 Rapidfire Plus, 10s
- Freni
Shimano BR-M315, Rotor SM-RT10 180 mm/180 mm
- Cassette
Shimano CS-HG50 10s 11/36
- Pedali
Alu MTB
- Mozzo posteriore
Shimano TX505 F, Deore HB-M618, 12x142 mm R, CL, 32h
- Cerchi
Ambrosio Crossover, 27,5”, 32h
- Stem
Kyte Alu Oversize, 35 mm
- Manubrio
Kyte Rise Alu Oversize, 780 – 800 mm
- Tubo sella
Kyte Alu 31,6 mm
-
Selle Royal Sauris
- Pneumatici
Kyte Manghen 27,5”x2,25”
Motore
-
AM-80 36 V, 250 W
- Max Torque
80 Nm
- Sensore di pedalata
Torque
- Batteria
Energypack 400W, frametype, weight 2,2 kg
- Livelli potenza
160 km in Modalità 1
- 100 km in Modalità 2
- 80 km in Modalità 3
- 60 km in Modalità 4
- 50 km in Modalità 5
- Tempo di ricarica
circa 8 hours
- Max velocità assistita
25 km/h
- Display
AM LCD
-
settabile 5 livelli
- Mode 1: 50 %
- Mode 2: 100%
- Mode 3: 200%
- Mode 4: 300%
- Mode 5: 400 %
Diciamo subito che la pecca più vistosa di questa e-bike è l'averla
dotata di una batteria di soli 400Wh senza includere la possibilità di scelta
come avviene per alcuni modelli con una da 500Wh. E' vero però che il propulsore
fornito dall'italiana Olieds non è particolarmente affamato di energia e per la
versione destinata alle montainbike ha i 5 livelli di assistenza con il primo
che fa erogare al motore solo il 50% della forza che esercita il piede sul
pedale e questo ci permette di fare dei risparmi sulla capacità della batteria
sui tratti pianeggianti o lievi salite. Il motore Olieds ha inoltre la
particolarità di essere un sistema aperto che accetta anche batterie non
originali costruite artigianalmente consentendo all'utente notevoli risparmi
sull'utilizzo nel tempo della e-bike. La B-xgr8 è prodotta in due versioni la
prima con motore Bosch CX con max Torque 75Nm e la B-xgr8 AM80 con motore Olieds
da 83 Nm.
Entrambe hanno lo stesso telaio avendo scelto la Olieds di produrre un motore
con gli stessi attacchi al telaio del diffusissimo Bosch.
L'allestimento tecnico
delle due versioni è pressochè identico ad eccezione delle ruote che nella
versione con motore Bosch monta ruote da 27,5 x 2,60 e la Am80 monta le 27,5 x
2,25. Avremmo preferito che anche la Am80 montasse i copertoni più larghi che
hanno più aderenza sui terreni sdrucciolevoli e alzano di un centimetro la bici.
Ne avrebbe giovato nei passaggi più difficili dove le asperità del terreno
tendono a far toccare i pedali sugli ostacoli.
La versione oggetto della prova monta l'ultima versione del motore Olieds la
1.02.002. Per sapere quale versione è occorre premere i comandi sul manubrio
freccia in su e giù contemporaneamente entrando nel menù del display e spostarsi
fino a "Info sistema" confermando la scelta premendo brevemente il tasto di
accensione. La gestione del display è molto intuitiva, premendo il tasto di
accensione il display si accende sulla "modalità city" con dati
essenziali ben in evidenza come: temperatura ambiente, luci, orologio,
indicatore di carica residua batteria, livello di assistenza, velocità
istantanea, indicatore di potenza del motore e l'indicatore dinamico.
L'indicatore dinamico può assumere diversi valori visualizzati nell'ultima riga
del display iniziando dai chilometri percorsi dall'ultimo azzeramento, premendo
brevemente una volta sul tasto accensione si passa a visualizzare del tempo
trascorso, premendo una seconda volta alla cadenza istantanea (velocità di
rotazione dei pedali), premendo una terza volta l'energia consumata dal ciclista
espressa in Kcal.
Alla quarta pressione breve del pulsante di accensione il
display assume la modalità "race" riassumendo in una sola schermata tutti i
parametri che il ciclista ha interesse a tenere sotto controllo per un utilizzo
sportivo: livello di assistenza, velocità istantanea, potenza del ciclista,
potenza del motore entrambi espressi in watt, la visualizzazione grafica delle
due potenze precedenti, il consumo medio espresso in wattora al chilometro, la
cadenza ed infine la percentuale residua di carica della batteria.
La bici si presenta di una piacevole colorazione grigio metallizzato con lievi striature gialle, è una colorazione diversa da quella giallo-nera che si vede sul catalogo e da noi provata nell'ottobre 2017 al bike test di Formello.
Non è possibile scegliere il colore.
Esteticamente non segue la moda delle batterie incassate nel telaio e peccato che
rispetto alla versione con motore Bosch mostra i fili scoperti dalla batteria al
motore.
Saliti in sella si apprezza lo spunto immediato con cui il motore risponde alla
pressione sul pedale, si parte con il livello 1 e l'assistenza è dolce, poco
invasiva.
Oggi il nostro test si sviluppa nello stupendo scenario del Parco Regionale dei
Monti Lucretili. Partiamo percorrendo la strada asfaltata che transita presso il
Santuario di S. Maria delle Grazie nel comune di Scandriglia. Percorsa la strada
con assistenza 1-2, entro nel Parco in direzione dell'abitato di Scandriglia. Da
Scandriglia si abbandona l'asfalto per iniziare la strada sterrata che sale sul
monte, è ricca di grosse breccole bianche e nel tratto più ripido diventa una
mulattiera transitata solo da trattori. Qui incomincio a scalare le marce fino a
utilizzare la prima di 36 denti aumentando l'assistenza a 5. Il motore ora eroga
il 400% della potenza trasmessa dal piede. Devo stare attento a mantenere
l'equilibrio evitando i ciottoli più grossi che possono far slittare le ruote,
stando attento anche di non incunearmi con le ruote tra i solchi scavati tra le
rocce.
Questa salita la uso come test per confrontare la qualità delle e-bike, in
precedenza solo con una Fantic F1 con motore Brose sono riuscito a percorrerla
senza soste fino in cima. Alla fine ci riesco, arrivo ad un tornante che segna la
fine del tratto più ripido con un po' di fiatone, ma mi posso incominciare a
rilassare e gustarmi il panorama: nella valle più in basso emerge il Castello
Orsini di Nerola e dietro, molto più lontano, il Monte Soratte.
Salito sull'altopiano finisce la mulattiera e inizia una prateria. Poi ancora una
breve strada sterrata in salita ripida, con profondi solchi e ciottoli insidiosi: anche
questo tratto superato con l'assistenza 5 e prima marcia. Poi inizio a
girovagare tra le strade aperte dai boscaioli per fare legna sprofondando con i
tacchetti delle ruote nella morbida terra dei sochi dei trattori.
Ora riprendo il sentiero segnato che va a Monte Serrapopolo incontrando diversi
escursionisti a piedi incuriositi dalla mia e-bike, con i quali mi fermo per una
piacevole conversazione.
Qui il sentiero non è adatto alle montainbike per le frequenti rocce aguzze che
spuntano dal terreno e che impediscono di pedalare. Nei tratti rocciosi scendo, non
voglio rischiare di spaccare i carter del motore su qualche spuntone di roccia e
spingo la bici utilizzando l'assistenza alla camminata. Si attiva tenendo
premuta la freccia in basso con assistenza diversa da 0 e per una velocità che
non deve superare i 6 km/h.
I freni a disco idraulici Schimano da 180 mm svolgono bene il loro lavoro; unico limite
è l'aderenza dei copertoni. La durezza della forcella si può comandare dal manubrio.
Ho apprezzato anche l'indicatore Schimano sulla marcia inserita, non ha tacche e
quindi la posizione è solo indicativa ma è utile sapere se si è già inserita la
marcia più corta o viceversa la più lunga. Il cambio è preciso anche cambiando
sotto sforzo in salita.
Ad un fontanile esco dal sentiero tracciato nel parco e imbocco una
ripidissima discesa sterrata e molto ciottolosa fino alla strada asfaltata che
mi riporta nell'abitato di Scandriglia. Ho così concluso il mio itinerario percorso in 3
ore e mezza. Ho percorso 25 km e un dislivello di 803 m. I dati sono stati presi
dall'app Runtastic utilizzata sullo smartphone e a cui si riferiscono i grafici
e la mappa pubblicata sulla pagina.
A fine percorso sono andato a vedere lo stato della batteria dal display
entrando in "Info batteria" il responso è molto dettagliato e portava una carica
residua del 35% e una tensione di 36,1 V, insieme al valore della tensione di
ogni singola cella, questo consente di monitorare lo stato della batteria
controllando se qualche cella ha una caduta di tensione che potrebbe
compromettere la durata di tutta la batteria e consentendo di intervenire con il
servizio di assistenza.
La garanzia delle biciclette Alala è 2 anni, ma se si esegue la registrazione
sul loro sito la garanzia si estende per altri sei mesi ad eccezione della
batteria.