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Documenti necessari
Per recarsi a
Barcellona
serve solo una carta d’identità valida per l’espatrio. La patente italiana è
riconosciuta per chi vuole arrivare con la propria auto o noleggiarla sul
posto.
Sanità
Per avere assistenza sanitaria sul luogo, dovete farvi rilasciare dalla Asl
della vostra città il modello E111 oppure portarvi dietro la tessera
magnetica del Sistema Sanitario Nazionale. Questi documenti danno diritto
all’assistenza in tutti gli ospedali pubblici e il rimborso fino all’80%
delle spese sostenute. Più giù nella pagina troverete i numeri di telefono
di alcuni Ospedali di Barcellona.
Lingua
La maggioranza dei
barcellonesi è bilingue: la lingua ufficiale, di cui vanno fieri, è il
catalano;
la seconda lingua è lo
spagnolo (castigliano). Le strade e molte indicazioni dei
trasporti sono in catalano. Nei ristoranti troverete menù in varie lingue;
in quelli più turistici, non manca l’italiano. Grazie alla vicinanza con la
Francia e alla massiccia presenza dei turisti, gran parte degli operatori
commerciali capisce e parla anche l'inglese ed il francese. Un po’
meno l’italiano.
Fuso orario
Nessuna differenza con l'Italia.
La Moneta
La moneta ufficiale è
l'euro, come nel resto del territorio spagnolo. Se la quantità di moneta che
vi portate in Spagna o a casa al ritorno supera i 6.011 euro, la dovete
dichiarare alla frontiera. Le carte di credito sono accettate ovunque e
massiccia è la presenza di sportelli automatici (telebanco), utilizzabili
con qualunque carta bancomat abilitata al traffico internazionale.
Il clima
di Barcellona
Barcellona è una
città tipicamente mediterranea e gode di un clima caldo ed accogliente, con
una temperatura gradevole
durante tutto l'anno. C’è quasi sempre il sole, in qualunque
periodo dell'anno. Le piogge, che in alcuni periodi possono essere anche
intense, favoriscono il mantenimento delle molte zone verdi della città.
Le temperature annuali medie, divise per mesi, sono le seguenti:Gennaio 9º -
Febbraio 10º - Marzo 12º - Aprile 14º - Maggio 17º Giugno 21º - Luglio 24º -
Agosto 24º - Settembre 21º - Ottobre 17º Novembre 13º - Dicembre 10º.
Il clima migliore, e
quindi anche il periodo ideale per visitare Barcellona, lo si trova
da
maggio alla fine di luglio.
Anche
settembre è
un buon mese. Agosto è bollente, mentre ottobre e novembre sono tranquilli,
anche se un po’ freddi.
Sicurezza
Barcellona è una
città relativamente tranquilla; basta seguire delle semplici indicazioni per
evitare di rovinarvi la vacanza. Nelle zone ad alta concentrazione
turistica, ci sono molti borseggiatori. Non portatevi dietro il passaporto e
le carte di credito che non vi servono.
Chiudete bene le borse sulle
Ramblas, nel mercato della Boqueria, in Metro e fuori dalla Sagrada Familia.
Attenzione alle macchine fotografiche e alle telecamere appese al collo:
fuori alla Sagrada ci sono scippi ad opera di ragazzini sulle moto. Nei
ristoranti, soprattutto nei fast food, non lasciate le borse incustodite
sulle sedie e sui tavoli. Attenzione alla tattica degli uccelli: vi si
avvicina qualcuno e vi dice che avete escrementi di uccello sulle spalle. Si
offre di aiutarvi a pulire e se ne va con il vostro portafogli. Fate
attenzione alle zingare che vi vogliono vendere rose rosse. Evitate il
Barrio Raval e il Barrio Chino di notte.
Sicurezza in auto
Non lasciate niente
di visibile in auto, neanche una cartina stradale.
In alcune zone di Barcellona spaccano i vetri anche per rubare le monetine.
Se bucate e qualcuno si offre di aiutarvi, ditegli di andarsene. Fate
attenzione nelle piazzole di sosta delle autostrade che portano alla città e
lungo le provinciali, soprattutto di sera. Raramente si sono registrati dei
veri e propri assalti di “pirati dell’auto” che si portano via la vostra
automobile.
Abitudini alimentari
A Barcellona, come
nel resto della Spagna, si mangia più tardi rispetto agli altri paesi
europei. Il desayuno,
la colazione, si fa tra le 9.00 e le 11.00 e, abitualmente, non è molto
sostanzioso. Si pranza tra le 14.00 e le 15:00 e si cena tra le 21.00 e le
22.00. Queste sono le abitudini degli spagnoli: i turisti, soprattutto nelle
zone più frequentate, trovano ristoranti aperti a tutte le ore. Allo stesso
modo, gli hotel si sono adeguati ai ritmi dei visitatori.
Orari dei negozi
I negozi aprono alle
9.00 o alle 10.00 e chiudono per il pranzo verso le 13.30 e le 14.00.
riaprono verso tra le 16.00 e le 17.00 e chiudono tra le 20.00 e le 20.30.
sulle grandi vie turistiche, molti non chiudono per la pausa pranzo e
restano aperti anche fino alle 22. anche i centri commerciali fanno orario
continuo dalle 9:00 alle 22:00. La domenica sono quasi tutti chiusi.
Telefonare da Barcellona e dall'Italia
Per chiamare da
Barcellona verso l’Italia, bisogna inserire il nostro prefisso
internazionale +39 seguito dal numero fisso o dal cellulare. Per farvi
chiamare dall’Italia alla Spagna, il prefisso che devono inserire è 0034.
Per i cellulari non ci sono problemi. Non appena entrati in territorio
spagnolo il vostro operatore si collegherà in automatico a quello spagnolo
con cui ha stretto accordi commerciali.
Animali domestici
I viaggiatori con
animali domestici devono portarsi dietro il certificato che ne attesti la
buona salute. Prima di partire, verificate che l’hotel accetti gli animali
domestici, soprattutto se sono classificati come di razza pericolosa o
aggressiva. Di solito, l’ingresso degli animali negli esercizi pubblici e in
alcune spiagge è vietato.
La corrente
La corrente elettrica
è come in Italia, di 220 volt. Portatevi dietro degli adattatori perchè
molte prese, soprattutto di case e alberghi più vecchi, hanno solo due fori
poiché non prevedono la messa a terra.
Benzina
A Barcellona, come in
tutta la Spagna, si usa la benzina Normale (92 ottani), Super (95 ottani),
Senza piombo (95 e 98 ottani) e il gasolio. Per fortuna, la benzina costa
quasi il 30% in meno rispetto all’Italia.
Emergenze e numeri utili
In caso di emergenza esiste un numero unico, il
112, che coordina
polizia, ambulanze e vigili del fuoco.
Altri numeri utili
Pronto
soccorso: 061
Pompieri: 080
Ospedale Generale della Vall d'Hebron: 93 274 61 00
Ospedale Provinciale: 93 227 54 00
Ospedale della Santa Creu e Sant Pau: 93 291 91 91
Ospedale del Mare: 93 248 30 00/93 248 33 35/34
Ospedale Sant Joan di Deu: 93 253 21 00
Telegrammi per telefono: 93 322 20 00
Taxi con operatorie al telefono in catalano: 93 481 00 85
Taxi con operatorie al telefono in castigliano: 93 481 10 85
Taxi adattati (persone con mobilità ridotta): 93 420 80 88
Consolato Italiano
Per ogni esigenza a
Barcellona, potete fare riferimento al nostro Consolato Generale d'Italia
che si trova in Calle Mallorca, nella Zona dell’Eixample. Il telefono è
934677305.
Barcellona Card
Per visitare
Barcellona vi consigliamo di acquistare la
Barcelona Card,
pensata per facilitare la visita alla città. La carta include il
trasporto pubblico gratuito
e molti sconti in ristoranti, negozi, musei e altri luoghi d’interesse.
Musei:
dal 10 al 100%;
Teatri e spettacoli:
dal 10 al
25% di sconto.
Locali notturni:
fino al
20%
Spazi culturali:
dal 20 al 100%
Luoghi di
divertimento:
dal 10 al 100%
Botteghe:
12%
Ristoranti:
10%
Trasporto pubblico
gratuito
per autobus, metro, tramvia, treno dell'Aeroporto e tram Renfe nella Zona 1.
Altri trasporti:
Tombús e
Tibibús, 25% di sconto;
gli Aerobús (15%)
Parcheggi:
5% sui parcheggi
BSM (Barcelona Serveis Municipals).
La carta ha una
validità da 2 a 5 giorni, con un costo che va da 23 a 34 €. Per i bambini da
4 a 12 anni ha un costo da 19 € e 30 €.
Costo della vita
a Barcellona
Per essere una
capitale, Barcellona è una
città relativamente economica. Ecco alcuni prezzi indicativi
per i normali acquisti quotidiani: 1,30 € per il trasporto pubblico, Un
caffé può costare tra 0,90 e 1,20 €; un menu turistico tra 7 e 15 €.
Muoversi a Barcellona
Il modo migliore per
muoversi a Barcellona sono i mezzi pubblici. Anche se ci arrivate in auto,
conviene parcheggiare in uno dei parcheggi pubblici e poi muoversi con le
metropolitane, gli autobus, i taxi, a piedi o in bici. Se volete muovervi a
Barcellona con un auto a noleggio potete farlo prenotandola tramite
Enoleggioauto: è un
Autonoleggio Low Cost
con prezzi bassi e un'ampia scelta di
vetture a Barcellona.
Orientarsi a Barcellona
Muoversi a Barcellona non è difficile, soprattutto se ci si arriva preparati
almeno un po’ su com’è
fatta la struttura urbanistica della città. L'Eixample, ad
esempio, è il sogno di qualsiasi automobilista: strade tutte uguali che
salgono,
scendono e si
incrociano. La parte più antica della città ha il caratteristico intrigo di
vicoli e stradine tipico di una città di mare del Mediterraneo: quindi un
autentico labirinto per chi non è del luogo. In pratica
tutte le strade più importanti
arrivano a Plaza de Catalunya: la Rambla, il Passeig De
Gracia e la Gran Via. Quasi parallela alla Gran Via corre la
Diagonal; le due
strade si incrociano poco più avanti in Piazza delle Glorie Catalane.
La metropolitana di Barcellona
Barcellona dispone
di sei linee di Metro
interconnesse che coprono un totale di 86,6 chilometri attraverso 123
stazioni. Dispone anche di una rete urbana di ferrovie gestite dalla
Generalitat di Catalunya (FGC),
che integra la rete metropolitana. I treni della Metro camminano dalle 5:00
del mattino fino a mezzanotte.Solo il sabato e la domenica fino alle 2:00 di
notte. Il biglietto costa 1,20 €, e potete comprare la carta chiamata T-10
che costa da 6,85 a 28 euro a seconda della zona in cui ci si muove. Nella
zona 1 (la più economica) rientrano gran parte dei monumenti di interesse
turistico. Con la T-10 potete fare 10 viaggi.
Bisogna sempre timbrare il
biglietto prima di cambiare treno.
La
metro offre diverse tessere per circolare liberamente e risparmiare sul
costo del biglietto. Le card sono valide per un numero illimitato di corse.
Valgono sulle linee del
metro e
sugli autobus
della rete TMB (Transports
Metropolitans de Barcelona), delle linee urbane dei
Ferrocarrils de la Generalitat,
e delle linee della Renfe
e sui Tram.
Tessera 2 giorni € 9.20
Tessera 3 giorni €13.20
Tessera 4 giorni €16.80
Tessera 5 giorni € 20.00
Muoversi in auto a Barcellona
Non è difficile muoversi a
Barcellona in auto. Le possibilità sono solo due: o ci si
trova nelle zone pedonali e in quel caso bisogna solo parcheggiare e
continuare a piedi; o ci si trova lungo la Gran Via e la Diagonal e le altre
strade larghissime su cui non è difficile guidare. Basta munirsi di una
cartina; se vi avventurate nelle zone a più alta intensità di traffico, come
la zona del porto, armatevi anche di un po’ di pazienza. Una
raccomandazione: i barcellonesi di solito sono un po’ indisciplinati, ma non
quanto gli automobilisti di alcune città italiane. Se entrate nella
Barceloneta
vi sembrerà di stare a Napoli.
Se volete muovervi a Barcellona con un auto a noleggio potete farlo
prenotandola tramite
Enoleggioauto: è un
Autonoleggio Low Cost
con prezzi bassi e un'ampia scelta di
vetture.
Autobus a Barcellona
Gli autobus urbani
conducono regolarmente in ogni località, ad orari molto flessibili ed
efficaci. Le linee sono distinte da colori e numeri diversi (ad esempio
quella rossa percorre il centro della città). Ci sono moltissime linee che
allo stesso costo della Metro portano nei luoghi turistici di interesse
della città. Le linee più interessanti sono la
numero 6 che
percorre la Diagonal fino al Poble Nou, all’altezza della spiaggia. L’autobus
24 segue la linea del Passeig de Gràcia e passa proprio
davanti a Casa Batlló, Casa Milà e il Palau Robert. Con il
numero 14 si va
dalla Vila Olímpica fino al barrio de la Bonanova.
Il 40
finisce al Port Vell e il
41, percorre tutta la Avenida Diagonal fino a Plaza Francesc
Macià. Gli orari vanno dalle 6.30 del mattino fino alle 22, mentre esistono
altre linee di autobus notturni (nitbùs)
che eseguono un servizio no-stop 24 ore su 24 oppure quello notturno dalle
22 alle 4 del mattino.
Autobus turistico
Il
Barcelona Bus Turístic
è un mezzo molto comodo per scoprire i posti più attraenti ed interessanti
della città. Si muove lungo tre linee: la
Linea rossa, quella
nord, passa per Plaça Catalunya, il Passeig de Gràcia, la Sagrada Familia,
il Parc Güell, il monastero de Pedralbes, il Museo del Fútbol Club Barcelona.
La linea azzurra,
la sud, comincia dal Passeig de Gràcia e porta all’Anello Olimpico e alla
montagna de Montjuïc, la zona del Port Vell, il Porto Olimpico, il Parco de
la Ciutadella e il Barrio Gótico. La terza è la
linea verde, che
corre lungo la costa, e passa per il Porto Olimpico, il Poblenou e il Forum.
Si può salire e scendere dall'Autobus quanto si vuole in ciascuna delle 42
fermate. Con l'acquisto del biglietto si riceve anche una guida informativa
su ognuna delle fermate, ed un carnet di sconti utilizzabile nei principali
posti da visitare.
L’autobus funziona tutto l’anno eccetto il 25 di Dicembre ed il 1 di
Gennaio. L’autobus passa al massimo ogni 25 minuti in bassa stagione e ogni
5 minuti in estate. I primi autobus partono tra le 9 e le 9:30 della
mattina. Il biglietto costa 17 € e 21 € per 1 o 2 giorni. I bambini pagano
10 e 13 €
Taxi
I
taxi sono molto efficienti e vi condurranno in qualsiasi luogo della città.
Sono di colore nero con le porte gialle e una luce verde se sono liberi;
rispetto all’Italia sono più economici, anche se ovviamente le tariffe
risultano più care (circa 15 euro per una corsa standard) dei mezzi pubblici
o del fai da te. Comunque restano sempre uno dei mezzi più pratici e comodi
per spostarsi a Barcellona evitando la folla specialmente nei mesi estivi.
Ci sono circa 8.000 taxi in tutta la città; le fermate si trovano
soprattutto nei pressi degli hotel e nei luoghi più turistici. Si possono
aspettare allo stazionamento (prendendo il taxi che sta in testa alla fila
di quelli fermi) o fermarli per la strada.
A piedi
Il
paseo,
come lo chiamano gli Spagnoli, resta sempre il modo più economico e facile
per visitare Barcellona. Anche se le distanze sono molto grandi, se si ha
forza e volontà si potranno fare delle bellissime passeggiate per le larghe
strade della città, sfruttando gli spaziosi marciapiedi e nel contempo non
perderete niente delle bellezze artistiche e paesaggistiche.
Barcellona in bici
Un
mezzo ecologico è salutare per conoscere Barcellona è il
CicloBus Barcelona,
un servizio di noleggio bici. Le biciclette possono essere fittate per un
ora, mezza giornata, uno o più giorni;
le bici si possono prendere in un
posto e lasciare in un altro. Nei luoghi di noleggio sono
disponibili cartine e informazioni sui luoghi da visitare. Vi consigliamo di
acquistare Ciclo 10, una carta valida per 10 ore di noleggio. Le bici si
possono noleggiare a Placa de Catalunya e al Mirador de Colom alla fine
della Rambla. Una ora costa 4,5 euro, mezza giornata 11, 1 giorno 15. La
ciclo 10 costa 15 euro.
Las Golondrinas
Dal porto partono le Golondrine (rondini in italiano), imbarcazioni
turistiche che fanno un
giro lungo la costa e permette di conoscere le coste
barcellonesi da un altro punto di vista. Esistono due tipi di golondrine,
quelle tradizionali e quelle moderne, dei catamarani molto simili agli
aliscafi che collegano le nostre isole minori. Le due linee partono entrambe
all'altezza del monumento a Colon (linea 3 della metropolitana), e si
muovono una sulla sinistra e l'altra sulla destra della costa di Barcellona.
La linea gialla va verso la Barceloneta, le spiagge e il Porto Olimpico, per
arrivare al Porto Forum. La rossa con la golondrina tipica va verso il Molo
di Ponente e la stazione marittima internazionale sotto il Montjuic,
superando il ponte Puerta de Europa.
Informazioni
Linea gialla 11.30-19.30 partenze ogni ora - 10.50 euro adulti - 4.80
bambini
Linea rossa dalle
11.35 alle 20 ogni 35min. - 5 euro adulti - 2.50 bambini
Gratis per chi ha fatto la
Barcelona Card
Dove mangiare a
Barcellona
I quartieri del cibo
A
Barcellona,
come nel resto della Spagna, si mangia più tardi rispetto agli orari
italiani. Di solito i barcellonesi
pranzano fra le 14.00 e le 16.00
e cenano a partire dalle
21.30.
Questo non significa che se avete fame non trovate aperto. Semplicemtente
che prima di questi orari nei ristoranti della città troverete solo turisti.
A Barcellona la scelta dei
posti dove mangiare è veramente ampia, tipica di una
metropoli.
Ci
sono centinaia di ristoranti aperti ad ogni ora del giorno e della notte, ma
anche trattorie, tapas, caffè e fast food, un po’ ovunque all’interno dei
quartieri della città.
Rispetto ai ristoranti italiani i prezzi non sono eccessivi.
Tutti i ristoranti sono obbligati per legge ad avere un menù a costo fisso
che di solito consiste in un antipasto, un primo piatto, desset, pane e
acqua o sangria. Vi consigliamo alcuni posti dove mangiare, divisi per
quartiere o nei pressi delle zone che sicuramente visiterete. Ah, se siete
dei buongustai sappiate che Barcellona è una delle città al mondo con la
maggiore concentrazione di stelle Michelin, vi potrete divertire.
Quartiere del Barrio Gotico
Cafè de l'Academia.
Si trova in Piazza Sant Just, nel cuore del Quartiere Gotico. I tavoli sono
sempre affollati, soprattuto di notte. Offre ottimi piatti di cucina
catalana classica. La pasta è di produzione artigianale, da provare quella
con aglio e gamberetti.
Indirizzo: C/Lledó 1. Metro Jaume I.
Aperto dalle 9. Di sera dalle 1.30 fino alle 4 di notte. Chiuso ad Agosto.Un
pranzo completo costa tra 13 e 17 Euro. Carte di credito: tutte
Can Culleretes.
È il ristorante più antico di Barcellona, il secondo più antico
della Spagna. Si trova nel Barrio Gotico dal 1786 ed è uno dei migliori
posti di barcellona per mangiare bene senza svenarisi. I piatti sono ottimi,
il prezzo onestissimo, il servizio perfetto.
Indirizzo: C/Quintana 5 (93 317 30 22). Metro Liceu. Aperto dal Martedì al
Sabato dalle 13.30 alle 16:00 e dalle 21:00 alle 23: 00. Il Sabato dalle Sat;
13.30 alle 16:00.
Chiuso a Luglio. I piatti principali costano da €7 a €15. Carte di credito:
MasterCard, Visa
Taxidermista
Dove c’è il ristorante, una volta c’era il negozio di un imbalsamatore e
impagliatore di animali. Dalì gli ordinò 200.000 formiche, una tigre ed un
rinoceronte. Oggi è rimasto solo il nome. Il menù prevede piatti catalani
che risentono delle influenze della vicina Francia. Quindi potrete gustare
foie gras allo sherry, ravioli con aragoste e salsa di mare. Se amate la
nouvelle cuisine in salsa spagnola. Indirizzo: Plaça Reial 8 (93 412 45 36).
Metro Liceu.
Aperto dal Martedì al Sabato dalle 8.30 alle 12:30 e dalle 13:30 alle 16:
00. Chiuso tre settimane a Gennaio.Un Piatto principale costa da €12 a €17.
Carte di credito: tutte
Los Caracoles.
Il
nome che il locale si è fatto è forse migliore rispetto alla cucina che non
presenta piatti eccezionali. Comunque andare in questo ristorante, farsi una
fila di 50 minuti, poi aspettarne altrettanti per essere serviti, sembra che
sia un’abitudine di turisti di tutto il mondo. Se vi piace questo sport,
andateci. Indirizzo: C/Escudellers 14 (93 302 31 85). Metro Liceu. Aperto
dalle 13:00 in poi fino a mezzanotte. Un Piatto principale costa da 8 a 12
euro.Carte di credito: tutte
Els Quatre Gats.
Famoso per essere stato il locale dove Picasso e altri artisti si
incontravano a parlare di arte, oggi è preso d’assalto dai turisiti. Quindi
è un posto dove il cibo non è un granchè; andarci e pensare che tra quelle
pareti Picasso beveva e immaginava i suoi quadri, rende questi inconvenienti
solo dettagli insignificanti. Indirizzo: C/Montsió 3 (93 302 41 40). Metro
Catalunya. Aperto dalle 13:00 alle Una di notte. Un pranzo con due portate
costa da 15 a 19 Euro. Carte di credito: tutte
Quartiere della Barceloneta e Porto Vecchio
Agua.
Il
menù è sempre lo stesso da molti anni, ma visto l’apprezzamento dei turisti,
è giusto così. È uno dei posti più belli dove mangiare, soprattutto
d’estate, quando dalla terrazza ombreggiata ci si può godere una splendida
vista sulla spiaggia della Barceloneta. I piatti di pesce sono quelli più
consigliati.
Indirizzo: Passeig Marítim 30 (93 225 12 72). Metro Barceloneta. Aperto
dalle 13.30 alle 16 e dalle 20.30 fino a Mezzanotte. Il Piatto principale
costa da 13 a 16 Euro a persone.
Carte di credito: tutte
Can Maño.
Si tratta di un’istituzione tra i ristoranti della Barceloneta. Pochi posti
e camerieri costretti a fare gli equilibristi con i piatti. Per farvi notare
e portarli al tavolo, inventatevi qualcosa. Arrivate presto e godetevi le
seppie alla brace con patate o melenzane.
Indirizzo: C/Baluard 12 (93 319 30 82). Metro Barceloneta. Aperto dalle 16
in poi. Piatto principale da 4 a 6 Euro. Si paga solo in contanti
Can Solé.
Questo ristorante si trova in un vecchio rifugio per pescatori. I piatti
sono quelli tradizionali della cucina di mare delle Catalogna. È uno dei
posti migliori per mangiare la paella, cucinata sotto i vostri occhi. Ottimo
il servizio, a volte è molto affollato.
Indirizzo: C/Sant Carles 4 (93 221 50 12). Metro Barceloneta. Aperto dalle
13.30 alle 16 e dalle 20.00 fino alle 23.00 Chiuso due settimane ad agosto.
Abbastanza costoso: da 20 a 23 Euro. Carte di credito: tutte
El
Suquet de l’Almirall.
È
uno dei chiringuitos più famosi delle spiagge di Barcellona. La cucina è
fantasiosa con al centro piatti di mare: riso nero, selezioni di tapas, menù
degustazione e il popolarissimo pica-pica, che include il peperoncino
arrostito con acciughe, una soutà di frutti di mare e un piattone di fideua
con aragoste.
Indirizzo: Passeig Joan de Borbó 65 (93 221 62 33). Metro Barceloneta.
Aperto dalle 13.00 alle 16 e dalle 20.00 fino alle 23.00 Chiuso due
settimane ad agosto. Prezzi da 13 Euro. Carte di credito: MasterCard e Visa
Barcellona: i
mercati popolari
La Boqueria
La
Boqueria è
uno dei mercati più visitati del mondo; certamente è il più famoso e
colorato di
Barcellona
e il più grande della Spagna. È chiamato anche
Mercat San Josep e
si trova al numero 91, giusto a metà della Rambla che dal porto va verso
Piazza de Catalunya. La visita alla Boqueria è una tappa assolutamente
obbligatoria per chi si trova a Barcellona, perché rappresenta
il vero esempio di mercato popolare
catalano.
Si trova all’interno di una struttura coperta in ferro costruita in un luogo
dove da sempre i contadini venivano a vendere i loro prodotti ai
commercianti barcellonesi. Sull' origine del nome ci sono due versioni, una
viene dal fatto che qui si trovava un portale di accesso alla città
fortificata di straordinaria bellezza con le porte che il Conte di
Barcellona aveva ottenuto come trofeo di guerra per la conquista di Almeria,
e la visione di questa meraviglia lasciava tutti a bocca aperta… da cui
Badoqueria,
e quindi Boqueria. L'altra versione, più credibile deriva dal fatto che qui
si vende la carn de boc,
la carne di montone.
La disposizione dei banchi dei venditori è uno spettacolo: le venditrici di
pesce e carne sono vestite con caratteristici grembiuli ornati di merletti;
la
scelta dei prodotti è enorme ed eccellente così come la loro qualità. La
cosa che meraviglia di più è la presentazione attenta e meticolosa con cui
sono disposti ed ordinati gli alimenti, rispettando anche le sfumature dei
colori. Tra le particolarità delle bancarelle troviamo quelle che espongono
la frutta e la verdura di prima scelta: sia quella del luogo sia esotica, ma
si possono trovare anche le stranezze come una
libreria gastronomica.
I chioschi sono tutti costruiti con colonne ioniche e governati dai
carismatici venditori
ormai diventati personaggi
storici, per la tradizione e la fama popolare che si portano
dietro. Per cogliere la vera atmosfera del luogo bisogna recarsi
soprattutto al mattino,
quando sono aperte tutte le bancarelle e la folla dei visitatori travolge.
Fate attenzione ai portafogli, alle macchine fotografiche e ai cellulari.
Ci sono borseggiatori ad
ogni angolo. Questo però non deve impedirvi di comprarvi
qualcosa, come un frullato appena fatto (prima bancarella sulla destra
entrando dalla Rambla). Una gentile signora in cambio di 2 euro vi farà
scegliere dalla cassetta col ghiaccio il vostro gusto preferito.
Recentemente nella Boqueria
si è creata un’aula
gastronomica, un centro di informazione e formazione
relazionato con la cucina e il cibo in generale. Punto di incontro per i
professionisti e affezionati, dove si mescolano i cuochi con gli artigiani,
i venditori con gli specialisti, tutti riuniti con un unico scopo: il giusto
trattamento degli alimenti, cosa che rende la Boqueria un mercato ancor più
di qualità.
Gli altri mercati di Barcellona
Oltre alla famosa Boqueria, a Barcellona ci sono altri mercati importanti,
come il più antico di tutti e prossimo alla cattedrale, quello di
Santa Caterina nato
nel 1848. Di recente è stato ristrutturato, con soluzioni architettoniche
innovative. Il Born
invece si aprì nell’antica piazza dei tornei e delle feste medioevali e fu
il primo mercato di Barcellona che mostrò una struttura modernista. Più
tardi si aprirono anche i mercati di
Galvany (1868),
Sant Antoni (1882) e
Barceloneta (1884). La rete iniziò a crescere e si ampliò
agli inizi del XX secolo con i mercati di
Sarrià Sant e
Sant Andreu.
Di grande valore architettonicoe storico è quello di
Sant Antoni, nella
Esquerra dell’Example. Costruito quando era di moda mostrare la bellezza del
materiale delle costruzioni, esso conta una struttura di ferro
prevalentemente di stile modernista, lo stesso stile architettonico
disegnato più tardi per i mercati di
Sants,
Barceloneta e
Concepciò.
Da sempre è stato il vero motore del suo quartiere e alla vendita
giornaliera di alimenti freschi, si sono poi sommati i negozietti di
utensili e il mercato del libro vecchio tutte le domeniche mattina.
I nuovi mercati fra tradizione e innovazione
In
uno dei mercati più nuovi, quello a sud-est di Besos, nel distretto di Sant
Martì, si è creato un servizio chiamato
Bibliomercat, che
mette a disposizione di tutti i cittadini i libri di una biblioteca
pubblica. L’obiettivo del Bibliomercat è quello di creare una biblioteca ad
personam inusuale e integrata sia nel mercato sia nella vita sociale e
culturale del quartiere, offrendo servizi alternativi e vantaggiosi.
Nella Abaceria,
nel quartiere di Gracia, è aperta una “libreria
del vecchio” dove chiunque può consegnare libri usati ed
avere la possibilità di portarsene via uno a scelta, al costo di 1 euro.
Questo denaro è poi destinato ad una fondazione benefica in favore di
campagne per la povertà. Altre iniziative molto lodevoli sono state attuate
nel mercato di Horta,
Carmel e
Vall D’hebron, per mettere in marcia un servizio a domicilio
per persone con disfunzioni e menomazioni. Però non si deve dimenticare che
i mercati si sono ampiamente inseriti anche nelle feste della tradizione,
una su tutte il Carnevale, durante il quale si organizzano parate, si sfila
per strada con maschere e carri e i mercati diventano i luoghi preferiti
dalla gente per acquistare ogni cosa. Inoltre ogni mercato porta le
celebrazioni del proprio quartiere e tutti insieme partecipano alle grandi
feste della città, collaborando tra l'altro alla raccolta di fondi per i
bambini bisognosi.
Ma
ci sono anche molti altri mercatini disseminati nelle varie zone della città
e che potrete trovare in diversi giorni della settimana. Ad esempio nella
Plaça Nova il
giovedì si svolge il
mercato dell’antiquariato; il primo e il terzo venerdì del
mese, nella Plaça del Pi,
quello dei formaggi, dolci
e miele. In
Plaça Reial la domenica mattina è la volta del
mercato filatelico di francobolli
e monete
dalle 9.30 del mattino fino alle 14.30 ed in ultimo, sempre la domenica,
vicino la Sagrada Familla
c'è un mercato
d'artigianato. Gli
Encants Vells, è
invece il tradizionale
mercato di usato che si celebra il lunedì, mercoledì,
venerdì e sabato nella zona della
Plaça de les Glòries Catalanes,
dalle 9.00 alle 16.00. Tutti i lunedì, mercoledì, venerdì e sabato a
Barcellona si svolge il consueto appuntamento con il
mercato delle pulci
in Placa de Les Gloriès,
dalle 8 del mattino alle 20.
Una città, i suoi mercati
Oggi Barcellona ha più di
40 mercati municipali con una superficie totale di 200.000
metri quadrati e circa 10 mila stabilimenti, che sono parte fondamentale del
patrimonio artistico, culturale e sociale della città. Dal 1993 mediante
l’Istituto Municipale del Mercato, si è incrementata la politica di
modernizzazione, decidendo che non si dovevano sviluppare solo le strutture
fisiche dei mercati, ma anche la loro politica commerciale, per consentire
così un maggiore sguardo verso il futuro della metropoli. Così si sono
ampliati gli orari dei mercati, si sono introdotte le casse automatiche, il
self-service, le consegne a domicilio e un insieme di servizi e attività che
hanno senza dubbio migliorato e beneficiato i clienti che qui si recano
sempre più numerosi. A questi ultimi vanno ad aggiungersi non solo quelli
affezionati, di solito abitanti del quartiere o della città, ma anche i
turisti stranieri, affascinati da tanta scelta e qualità. Con questa nuova
politica commerciale di modernizzazione dei mercati, anche i quartieri in
cui essi sorgono si completano e riescono a divulgare a tutti la loro
cultura, tradizione e gastronomia. La particolarità dei mercati di
Barcellona è la
multirazzialità e multiculturalità della gente che qui si
reca, con la quale la città è bravissima ad instaurare rapporti di
conoscenza ed interessarsi a tutte le sue reali esigenze, soddisfandole in
pieno. Questa globalizzazione dei gusti e dei sapori che hanno portato gli
immigrati e i turisti, la necessità della gente di dedicarsi alla cucina e i
desideri dei venditori di differenziarsi dagli altri nelle loro attività,
conducono alla diversità delle scelte più variegate per ogni individuo.
Perché infatti in nessun altro posto incontreremo tanta frutta esotica ed
insalate fresche come nella
Boqueria, frutta
ecologica nella Abaceria
e cibo tedesco e giapponese come il sushi nel
Galvany, più tanti
prodotti di elitè come da
Petras famoso sicuramente per i suoi funghi e le sue erbe,
ma che oggi ha incorporato la sua offerta con l’aggiunta singolare di
scarabei, lombrichi e formiche… non da guardare, ma da mangiare. I mercati
quindi, e tutta la gente che vi partecipa ogni giorno rappresentano per
Barcellona un insieme di idee, iniziative, colori, musica, cultura,
tradizione, festa e anche di soluzioni per vivere meglio.
Barcellona: le
vie dello shopping
Shopping-line bus, tra arte e negozi
Per le compere vere e proprie, quelle degli articoli di abbigliamento ad
esempio, ci si può muovere soprattutto nella cosiddetta
Shopping Line,
l'asse che va da Port Vell alla parte alta della Avinguda Diagonal, dove si
concentrano la maggior parte dei negozi, sia di marche internazionali sia
barcellonesi insieme alle migliori espressioni del design catalano. In
generale l'orario dei
negozi va dalle 10.00 alle 14.00 e
dalle 16.30 alle 20.00,
mentre quello dei centri commerciali è di solito continuato.
Tra i centri commerciali più forniti di Barcellona troviamo quello del
Corte Inglés
in Plaça de Catalunya, quello de
L'Lilla sulla
Diagonal 557 e quello del
Maremàgnum nel Port Vell. La prima domenica del mese
normalmente è aperto il
Corte Inglés, ricco di molti negozi di vestiti e dischi. Nel
Passeig de Gràcia-Avinguda Diagonal, si trovano tutti
i migliori negozi di Barcellona.
Barcellona è tutta un grande centro commerciale. La sua offerta integra bene
i negozi della tradizione a quelli della modernità. Questi negozi formano la
parte della sua identità e nello stesso tempo la sua singolarità. Inoltre,
la presenza delle grandi marche nazionali ed internazionali la rendono una
città in cui il commercio è diventato risorsa internazionale. La
Barcelona Shopping Line è l’asse
commerciale della città. La sua particolarità sta
nell’ampiezza della zona, circa 15 km, con una buona parte pedonale molto
integrata nella città e nella vita dei suoi abitanti. Così passeggiando per
le strade e ammirando le zone più belle di Barcellona, potrete realizzare i
vostri acquisti in un susseguirsi di negozi di alta qualità. Ma Barcellona
in fatto di shopping è molto famosa anche per un’altra innovativa invenzione
che è stata introdotta: il
Bus Shopping Line che costituisce una buona opzione per
districarsi in questa zona. Si tratta di un autobus che percorre l’area
commerciale facilitando l’accesso. Il Bus Shopping Line offre un percorso
disegnato per far muovere i turisti e gli appassionati di shopping nel
centro della città e realizzare nello stesso tempo le compere con tutta
comodità. Addirittura comprando
la tessera T-Shopping
si potrà salire e scendere dall’autobus tutte le volte che si desidera.
Percorso del bus shopping line:
da Plaza de Catalunya fino a plaza Pius XII (Diagonal).
Frequenza di percorso:
ogni 7 minuti.Orario dal
lunedì al venerdì: 7.30 h a 21.45 h
Orario del sabato:
9.30 h a 21.20 h Per
maggiori informazioni: Transports Ciutat Comtal Rambla
Catalunya 123 2º (08008) Tel. 934 156 020 | Fax. 934 155 618
LO SHOPPING
NEI QUARTIERI STORICI
Barri Gòtic - Placa de Catalunya
Questa rappresenta la
Barcellona storica, cuore della città e del passeggio, dove
si trovano i mille negozietti colorati e suggestivi. Qui si mescolano e
convivono la tradizione commerciale e la cultura cittadina. A lato della
Cattedrale si raggruppano i
negozi di antiquariato
e di arte. Nel Barri Gòtic si incontra anche la Call, antico quartiere
ebraico del Medioevo. Nella Plaza del Pi e nella strada Petritxol, dove i
negozietti storici
infondono tutta la loro magia, si trovano le strade Ferran, Portaferrissa e
soprattutto, il viale del Portal de l’Àngel. Questa via è considerata
indicativa della vitalità commerciale della città ed unisce il centro
storico con Plaza de Catalunya. La Plaza de Catalunya serve da collegamento
tra le Rambles, Barri Gòtic e l’Eixample. Conta numerosi negozi di tutte le
marche internazionali raggruppate nel cosiddetto
“Triangle”.
Diagonal - Pedralbes
La
Barcellona dei negozi e del commercio. Questa zona ingloba due parti: la
prima si estende dal paseo de Gràcia fino a la Plaza Francesc Macià. Si
caratterizza per la
concentazione di negozietti specializzati in oggetti di casa ed
elettrodomestici e nell’offerta di marche molto prestigiose,
sia nazionali sia internazionali. La seconda zona che si estende a partire
da la Plaza Francesc Macià, è la zona dei centri dello shopping. La
I'lla Diagonal
combina l’architettura originale con una completa offerta commerciale e con
la cucina mediterranea.
Pedralbes Centre è un centro shopping verticale, con
negozietti nazionali di prestigio,che incorpora durante feste natalizie
anche una spettacolare pista di pattinaggio. Le grandi boutique della
Corte Inglés
completano e culminano il Barcelona Shopping Line.
Eixample - Modernismo - Gaudí
La
Barcellona modernista: si tratta di uno degli spazi maggiormente emblematici
della città. Oggi rappresenta il centro dei
negozi e del commercio più
singolare di Barcellona. El Eixample è l’area sopra la quale
si iniziò ad estendere la città a partire dal 1860, dopo la demolizione
delle mura medievali. Articolato intorno al Paseo de Gràcia e alla Rambla de
Catalunya, il quartiere di Eixample concentra al suo interno
tutti i tipi di negozietti
che trasformano il passeggio in un’attività ludica e gradevole
nella quale convivono architettura, cultura e i servizi destinati al consumo
finale. Il Boulevard Rosa è la sua galleria commerciale più rappresentativa.
Nata agli inizi degli anni ‘80 ha unito il Paseo de Gràcia con la Rambla de
Catalunya ed è un chiaro esempio dell’offerta commerciale del made in
Barcelona.
La Rambla - Port Vell - El Raval - La Ribera
Nella Barcellona marittima, al lato del mare, si incontra una grande offerta
ludica e commerciale, il
Maremàgnum, ai piedi del Mirador de Colom. Qui nasce il
paseo più popolare e colorato di Barcellona, la Rambla, con i suoi chioschi,
le parate di uccelli e i suoi fiori che si aggiungono ai negozi tradizionali
pieni di luci, vita e allegria lungo tutto il suo percorso. Vale la pena
citare il popolare e famosissimo
mercato della Boqueria, che espone
tutti i prodotti alimentari della città più freschi. Dall’altro lato, il
quartiere de la Ribera che si è convertita in una delle zone più frequentate
di Barcellona, promuovendo la presenza di
centri
commerciali,
ristoranti, bar e altri locali alla moda, sempre comunque rispettando il suo
carattere tradizionale.
Un week end a
Barcellona
Tutto in 2 giorni
1°
giorno: verso il mare
Les Rambles
sono sempre state il cuore della città. Il viaggio a
Barcellona
non può che iniziare da qui, da quello che una volta era un torrente
costeggiato da conventi e muraglie. Oggi La
Rambla è un viale
di circa tre chilometri che da
Piazza de Catalunya conduce fino al
Porto Vecchio. In realtà sono sei tratti di strada diversi,
ognuno con i suoi protagonisti e i suoi personaggi strani: gli artisti di
strada, le edicole internazionali, i borseggiatori, i venditori di fiori, ma
anche gli uccelli, sia per il tradizionale mercato sia per la grande
concentrazione di passeri che fanno i loro nidi nei rami degli alberi.
Dalla Rambla, a metà, si entra nel
Quartiere Gotico
(Barrio Gotico). Abbandonata l’agitazione del viale alberato, si entra nei
vicoli e le atmosfere diventano più rarefatte, soprattutto di sera, quando
cala il sole e si accendono le luci gialle di case e strade. In questo
quartiere, sviluppato dai Greci e poi dai Romani, c’è la storia di
Barcellona. Il nome deriva dalla presenza al suo interno di
splendidi monumenti gotici,
anche se sono ben visibili le tracce dell'antica città romana e dall'insieme
degli edifici medievali che qui si conservano come importanti testimoni del
glorioso passato. Quartiere dall'indiscutibile storia che, per il suo
splendido labirinto di stradine, deve essere visitato esclusivamente a
piedi. Da non perdere la
Cattedrale
che si erge maestosa, simbolo del quartiere e dedicata a Santa Eulàlia (una
delle due patrone di Barcellona).
La
visita alla Rambla e al Barrio Gotico vi portano via almeno un giorno tra
visite ai monumenti, pranzo e osservazione dei personaggi strani che animano
la vita del viale notte e giorno. Ritornando sulla Rambla è d'obbligo
entrare alla
Boqueria,
uno dei mercati più visitati del mondo; certamente è il più famoso e
colorato di Barcellona e il più grande della Spagna. È chiamato anche
Mercat San Josep e si
trova al numero 91, giusto a metà della Rambla. La visita alla Boqueria è
una tappa assolutamente obbligatoria per chi si trova a Barcellona, perché
rappresenta il vero esempio
di mercato popolare catalano. Si trova all’interno di una
struttura coperta in ferro costruita in un luogo dove da sempre i contadini
venivano a vendere i loro prodotti ai commercianti barcellonesi. Usciti
dalla Boqueria e riprendendo la Rambla, potete indirizzarvi verso il mare,
fino al
Porto Vecchio e alla
Barceloneta. Qui respirerete il fascino
della Barcellona di mare, dei pescatori, dei ristoranti di pesce ma anche
delle nuove zone commerciali come il Maremagnum, dove non mancano nuove
attrazioni e divertimenti.
2°
giorno: la Barcellona di Gaudì
Il
viaggio nella Barcellona di Gaudi non può che iniziare dalla
Sagrada Familia
opera incompiuta un pò per il destino,
un pò per scelta. Entrate e stupitevi, ma siete avvertiti. Non lamentatevi
di aver pagato 8 euro di biglietto per vedere un edificio in costruzione.
Pensate solo che è in costruzione da più di un secolo e che il fascino viene
proprio da questo. Quindi entrate e apprezzate la Sagrada Familia per quello
che è: un simbolo, importante, della religiosità spagnola. Con la Sagrada
Familia siete nell'Eixample
e potete godervi tranquillamente il
Modernismo Catalano,
non solo quello di Gaudì. L'architettura modernista mescolava le nuove
tecniche ed i materiali del momento con le diverse tecniche decorative
tradizionali: gli stucchi, le vetrate, il ferro. Si trattava di una nuova
architettura e di un nuovo concetto di spazio che raccoglieva le antiche
tecniche della tradizione e quelle più nuove, tutto in un'armonica libertà
creativa. Nel cosiddetto
"quadrato d'oro" che va da Passeig De Sant Joan e Carrer
Muntaner da una parte e Avinguda Diagonal e le
Rondes dall'altra, sono state catalogate circa
150 opere architettoniche dello
stile Modernista. Per questo
l'Eixample è stato
considerato un vero e proprio museo all'aperto.
Una settimana a
Barcellona
Sei giorni in giro per Barcellona
Se
avete solo qualche giorno per visitare
Barcellona,
vi consigliamo di leggere
l'itinerario suggerito per il week end. Se disponete di
qualche giorno in più, al classico tour tra
Ramblas,
Barrio Gotico
e
Sagrada Familia,
potrete aggiungere la visita a questi luoghi.
Montjuic
Montjuïc
è la montagna situata tra la città ed il mare.
Insieme al Tibidabo rappresenta una delle due montagne che danno carattere e
identità a Barcellona. Potrete ammirare questa straordinaria montagna da
diversi punti della metropoli, soprattutto dagli edifici più alti: sulla sua
cima c'è un suggestivo
castello, sede di un museo, mentre il lato che dà sul mare è
occupato dal Cimitero Nuovo e nella parte che guarda a est potrete ammirare
un giardino di bellissime piante tropicali. Se vi trovate sul monte e
desiderate fare un giro tra i suoi tortuosi sentieri, troverete oltre ai
giardini esotici, anche alcuni dei musei della città (tra gli altri, la
Fondazione Mirò)
e diverse sculture dell'arte tradizionale che si riveleranno una piacevole
sorpresa. Il modo migliore per arrivarci è prendere la funivia dal Porto.
Per chi soffre di vertigini, non è il caso di guardare in basso.
Tibidabo
Il
Tibidabo
è un luogo rappresentativo di Barcellona sia perché è il punto più alto
della città, sia perché rappresenta per tutti i cittadini lo spazio dello
svago e del divertimento. Il Tibidabo è un parco giochi ultra-centenario,
proprio per questo conosciuto in tutto il mondo. Dalla sua cima
potrete ammirare uno spettacolo incantevole che presenta l’aspetto più soave
della metropoli: un orizzonte limpido che si perde nel mare e le dritte
strade del quartiere dell'Eixample che legano la montagna al centro storico
e che si ha quasi l’impressione di poter toccare.
Ciutadella
Il
Parco della
Ciutadella
si trova dove una volta c’era la cittadella militare fortificata. Sono
ancora visibili alcuni degli edifici originari come la
Cappella, il
Palau del Governador
e l'Arsenale,
che oggi è sede del
Parlamento della Catalogna. Il Parco è il luogo ideale per
allontanarsi dal caos della Rambla o dal traffico di Barcellona; ha un
aspetto accogliente e tranquillo, ideale per rilassarsi, passeggiando tra
cascate, laghi, alberi e prati.
Raval
Per molto tempo il
Raval
è stato chiamato Barrio Chino. Passando dalla Rambla e lanciando uno sguardo
fugace nei vicoli di questo quartiere, si potevano intravedere le
prostitute e i loro clienti,
la gente di strada e gli
ubriaconi, i ladri e i delinquenti che avevano fatto di
questo Barrio la loro casa. Ma il Raval era anche il Barrio portafortuna dei
toreri, che prima di ogni corrida andavano a passare la notte sempre nello
stesso albergo fatiscente. Il Raval si trova nel Vecchio centro cittadino di
Barcellona, nella Ciutad Vella, a sinistra della Rambla. Fino agli anni ‘90
è stato un posto da emarginati, uno di quelli che si trovano in ogni
metropoli. Se non si era un delinquente, uno sbandato o una prostituta era
sconsigliato entrarci. Oggi il Raval è
un quartiere a metà strada;
in alcuni vicoli è ancora sconsigliato avventurarsi di notte; per il resto è
uno dei Barrii più vivi di
Barcellona. Indubbiamente è un
quartiere di confine, meticcio,
aperto, moderno e cosmopolita.
Ribera
Alla
Ribera
si respira l'aria della Vecchia Barcellona, dei
bohemien amanti della vita
notturna, delle gallerie d'arte e dei musei. La Ribera, (La
Riva) si trova tra il Parco della Ciutadella e la parte bassa della Via
Layetana; è uno dei quartieri storici di Barcellona. Di sera, nelle stradine
antiche e nei vicoli medievali, si respira
un'atmosfera insolita,
surreale, quasi fuori dal tempo. La luce dei lampioni crea un'atmosfera
magica e impressionistica fatta di
gallerie d'arte e musei
d'avanguardia che si mischiano ai locali notturni. La vita
degli artigiani, delle botteghe e dei mestieri tradizionali che di giorno
animano il quartiere, di notte fa spazio a
bar, ristoranti e locali alla moda. Negli ultimi anni il
quartiere si è trasformato in
una delle zone più frequentate
della città, adeguandosi ai ritmi della vita dei giovani.
Fondazione Mirò
La
Fondazione Mirò
di
Barcellona raccoglie la più
importante collezione della Catalogna dedicata a Mirò. Si
tratta di un meraviglioso edificio che si trova a
Montjuic, risalente
al 1975 e frutto dell’estro di
Josep Lluís Sert.
Il centro dell'edificio è un patio quadrato intorno al quale si snodano le
diverse strutture che formano il complesso architettonico della Fondazione.
Le sale sono state progettate in modo da facilitare la contemplazione delle
opere attraverso l'uso della luce naturale. Sono presenti alcuni elementi
dell'architettura popolare catalana: le case bianche, l'uso della ceramica,
i tetti a forma di cupola. Al suo interno la fondazione accoglie una
collezione di opere di Joan Mirò ed anche esposizioni itineranti.
Museo Picasso
La
storia del
Museo Picasso
di Barcellona è la cronaca di una volontà ferma dell'artista di lasciare a
Barcellona l'orma della sua arte. Una volontà che si materializza attraverso
la tenacia di Jaume
Sabartés, amico intimo di gioventù e segretario personale
dal 1935 che, oltre alle
negoziazioni che intraprese col Municipio di Barcellona per la creazione del
Museo, donò la sua collezione. Il 9 marzo 1963, il
Museo Picasso apre
le porte al pubblico. La sua sede è il palazzo Aguilar, nel numero 15 della
strada Montcada.
Il Poble Espanyol
Negli anni ’20 due architetti e due artisti spagnoli se ne andarono in giro
per la penisola con lo scopo di raccogliere fotografie, annotazioni e
disegni sulla vita dei villaggi spagnoli, visitando ben 1600 paesi diversi.
L’obiettivo di questo viaggio era raccogliere informazioni per
costruire a Barcellona un villaggio
che fosse la sintesi della Spagna intera, un modo straordinario per
raccogliere tutta la penisola in un solo luogo. Da questo viaggio nacque,
tra il 1926 e il 1929, il
Poble Espanyol, un villaggio che raggruppa sotto la forma di
un paese vero e proprio, i luoghi tipici della Spagna e le diverse
rappresentazioni dell'arte delle sue regioni.
La Rambla: il
cuore di Barcellona
La Rambla, anzi le Rambles
Les Rambles sono sempre state il cuore della città. Il viaggio a Barcellona
non può che iniziare da qui, da quello che una volta era un torrente
costeggiato da conventi e muraglie. Poi, nel 1704 si cominciarono ad
edificare le prime case nei paraggi del mercato della Boqueria e nel 1775 fu
abbattuta la parte delle muraglie vicina alle Drassanes (Arsenali).
Fu
così che, verso la fine del XVIII secolo, si urbanizzò la strada e le
Ramblas si trasformarono nella lunga passeggiata che oggi tutti conoscono.
Il nome Rambla deriva da questo antico torrente e al termine arabo “ramla”
che significa appunto “arenile”. Anche se tutti la chiamano Rambla, in
realtà questo lungo viale, il cui principio si trova vicino a piazza di
Catalunya e la fine ai piedi del monumento di Cristoforo Colombo, comprende
sei diverse Ramblas, ognuna con un proprio nome. In primo luogo la
Rambla di Canaletes
nome popolare che gli è stato dato dalla fontana di Pagaie, situata
in questo luogo fin dai tempi antichi. La fonte di Canaletas è l’equivalete
barcellonese della Fontana di Trevi. Secondo il detto popolare, chi beve in
questa fontana tornerà almeno una volta nella città di Barcellona. Il tratto
di rambla che segue è chiamata
Rambla dels Estudis,
degli Studi, nome
che gli è stato dato per l'edificio costruito a metà del XV secolo, ovvero
lo Studio Generale o Università di Barcellona.
La
storia dice che proprio questa Università venne soppressa da Felipe V nel
1843 per convertire l'edificio in un quartiere. Scendendo verso il mare
troverete c’è la rambla de
les Flores, dei
Fiori, anche conosciuta come
rambla di Sant Josep,
poiché qui si trova l'antico convento di San José. Questo rappresenta un
posto molto caratteristico di Barcellona, nel quale intorno al XIX secolo si
vendevano tutti i tipi di fiori esistenti e che oggi costituisce un
passeggio unico nel suo genere. Il tratto seguente è la rambla del Centre (il
Centro), anche nota come
rambla dels Caputxins
(dei Cappuccini),per
l'antico convento di frati cappuccini lì presente. Finalmente, arrivati
all'ultimo tratto delle Ramblas, incontrerete quella di
Santa Monica:
l’entrata del porto in cui si alza la parrocchia che le dà il nome e che fu,
anticamente, convento degli Agostiniani Scalzi.
Rambla de Canaletes
Secondo la leggenda chi beve l’acqua della fontana di Canaletas torna a
Barcellona. La fontana si trova a destra delle Ramblas, poco prima di
arrivare all’incrocio con la strada dei
Tallers (delle
Officine). Questa parte
delle Ramblas, quella più vicina alla piazza di Catalunya, prende il nome da
questa fontana. Il suo termine proviene da un'antica fontana che c'era nel
cosiddetto Studio Generale, precedente all’attuale Università.
Era una fontana nella quale alcuni canali versavano l'acqua e si formava una
specie di abbeveratoio. Dopo la distruzione delle muraglie si costruì una
fontana più moderna, la cui acqua diventò famosa perché proveniente dalla
miniera di Montcada. Questa parte della Rambla non è famosa solo per
l’acqua: in quest’angolo di strada nacque il primo chiosco che offriva già
nel 1933 cocktail alcolici agli abitanti di Barcellona. Era un posto molto
piccolo, chiamato la coctelería
Boadas, il cui proprietario fece conoscere a tutti per la prima
volta l’Havana e i segreti dei cocktail tipici di quella terra.
Nella stessa strada troverete inoltre, altri negozi antichi, come quelli di
musica molto conosciuti nella zona. Sempre sulla destra della Rambla, ma in
basso, incontrerete la strada del
Bonsuccés che vi
porta fino al Museo d'Arte
Contemporanea di Barcellona. Nell'altro lato, la strada di
Santa Anna arriva fino il
viale del Portone dell'Àngel, importante via commerciale
convertita oggi in una zona pedonale, che percorsa fino alla fine vi conduce
alla Cattedrale di
Barcellona. Ritornando verso la Rambla sulla sinistra c’è la
strada Canuda
che vi conduce fino
all'Ateneo Barcellonese, una delle più antiche istituzioni
culturali della città, installato dal 1907 nel palazzo del duca di Sabassona.
La rambla dei fiori
e degli studi
Rambla dels Estudis
Se
la protagonista della rambla de canaletes è l’acqua, nella
Rambla degli Studi
gli attori principali sono gli uccelli.
Teatre Poliorama
Scendendo per il lato destro della Rambla, incontrerete la strada
Bonsuccés, aperta
nel 1442 e per la quale si giunge al CCCB -
Centro di Cultura Contemporanea di
Barcellona, situato nell'antica
Casa della Carità. Più
giù c’è il teatro Poliorama,
stabilito nel 1912 nei pianterreni dell'edificio dell'Accademia di Scienze
ed Arti e costruito interamente in 1883. Sempre sulla destra di questa via
troverete invece, la chiesa
di Betlem, antica chiesetta dei Gesuiti che si incendiò nel
1671. Nel 1680 si cominciò a costruire la chiesa attuale che fa angolo con
la Rambla e la strada dalla Carmen: il suo interno è il tradizionale gotico
catalano. Prima di arrivare alla chiesa di Betlem e a sinistra della Rambla,
la strada Canuda
vi conduce fino alla Piazza
della Vila di Madrid, in cui potrete visitare una
straordinaria necropoli romana, messa a nudo da una bomba lanciata durante
Guerra Civile spagnola del 1936.
Al
lato sinistro della Rambla, ad angolo con la strada Portaferrissa, c’è il
palazzo Bagna,
conosciuto anche come palazzo
del Marchese de Cornillas, titolo concesso al suo ultimo
proprietario Antonio López. Quando questo edificio venne costruito nel 1702,
esso era addossato alle muraglie della Rambla, ma ottenne comunque
l’autorizzazione per potere aprire le sue finestre. Da 1981 il palazzo
accoglie le dipendenze della Conselleria di Cultura della Generalitat di
Catalunya.
A
sinistra, vicino alla strada Portaferrissa, nel lato più soleggiato, si
trova il tradizionale mercato degli uccelli: proprio per questo motivo
alcuni scrittori hanno chiamato questa strada,
rambla dels Ocells, sia
per il mercato che vendeva ed esponeva questi esemplari, sia per la grande
concentrazione di passeri che facevano i loro nidi nei rami degli alberi che
lo circondano.
Questo tratto di rambla in realtà prende il nome dall'edificio dello Studio
Generale o Università, soppressa da Felipe V che trasformò l’edificio in
quartiere, abbattuto poi nel 1843 per aprire nelle muraglie la Porta di
Isabel II.
Rambla de les flores
Durante il XIX secolo la Rambla de les floresera l'unico posto di Barcellona
in cui si vendevano i fiori. Su questa Rambla è nata l’impressionismo
catalano: i gruppetti di persone che si formavano intorno ai fioristi furono
immortalati da pittore Ramón
Casas che ne fece i suoi modelli. Oggi il
mercato dei fiori è accompagnato da
grandi chioschi di
libri, riviste e giornali nazionali e stranieri,
che restano aperti tutto il giorno, fino alla notte e non mancano personaggi
stravaganti mascherati, che camminano per la strada sotto gli occhi
divertiti dei passanti. La bellezza di questa strada cambia in ogni
stagione, insieme al colore dei fiori.Quasi di fronte alla strada
Portaferrissa, troverete il
palazzo del Vicerè,
costruito per il Vicerè del Perù, marchese di Castellbell. Al lato di questo
palazzo c’è un piccolo negozio molto antico:
la Casa Beethoven,
in cui gli appassionati della musica classica potranno trovare una grande
quantità di spartiti. Ma la caratteristica principale di questa strada
riguarda il mercato della
Boqueria presente al suo interno, anche se il suo nome
ufficiale è mercato di San José. La struttura del mercato è in ferro, ma
comunque molto armoniosa dal punto di vista architettonico, tanto che ha
conservato la sua natura di principale mercato tradizionale della città. Se
vi addentrate nella strada
Petritxol, troverete un luogo incantevole e pieno di vita:
sale di esposizioni (come la
Sala Parés), oreficerie, librerie, negozi di moda e le tipiche
chocolaterías che
l’hanno resa famosa. Questa via prende il nome del cittadino Petritxol, che
abitava appunto in questa zona, ma si ricorda anche la figura del popolare
drammaturgo spagnolo Àngel
Guiderà che visse in una delle case di questa strada.
Mercato della Boqueria e La Casa dels Paraigües
All'altro lato della strada, precisamente al numero 94, si trova il
Palau Nou della Rambla,
edificio di alta tecnologia in cui è stato stabilito un parcheggio
automatizzato di undici piante sotterranee. Si tratta di un edificio
commerciale costruito nel 1992 dall’unione degli architetti
Martorell-Bohigas-Mackay-Puigdomènech e dall'architetto
Jordi Frontons. La sua
struttura è stata studiata in modo da consentire la visione, attraverso una
grandissima apertura nella sua facciata, del campanile della
chiesa di Santa Maria della Pi.
Continuando ad ammirare le costruzioni vicine a questa zona, sarete
sicuramente colpiti da un contraddittorio edificio in stile orientale, noto
a tutti come la Casa dels
Paraigües, in cui si trova un drago, (imitazione del celebre
drago cinese) nella sua facciata. Invece il suo interno è oggi occupato
dalla sede della banca in stile rigorosamente modernista.
La rambla che
porta al mare
Rambla dels Caputxins
La
rambla dels Caputxins (ovvero
dei Cappuccini), è anche nota come
Rambla del Centro.
Questa strada comincia nello spazio conosciuto come
Pla della Boqueria,
tra la strada dell'Ospedale e l'entrata della strada della Boqueria,
prolungandosi fino alla piazza del Teatro.
Questo tratto della Rambla è diventato nel tempo il luogo di ritrovo e di
passeggiata per tutti gli amici che qui si riuniscono e che le danno un'aria
molto popolare. Inoltre nelle notti in cui c’è l’Opera, questa passeggiata
si riempie della presenza della borghesia catalana, all’uscita del Teatro
del Liceo.
Teatro Poliorama
Se
partite dalla Pla della
Boqueria guardate a terra, c’è un particolare chi vi
colpirà: una parte di pavimento decorato dall’artista
Joan Mirò. A destra del
Teatro del Liceo,
ricostruito sul modello dell'antico teatro che fu incendiato nel 1994,
appare l'edificio del Hotel
Oriente costruito nel 1882 e al cui lato è situata la
caserma della Guardia Urbana del I Distretto. Ma se vi addentrate per la
strada Nou della Rambla potrete ammirare in tutto il suo splendore il
Palazzo Güell,
opera dello straordinario artista catalano
Antoni Gaudí, finito di
costruire nel 1889. La facciata principale è in stile modernista e di pietra
bianca, mentre al suo interno particolare attenzione merita la monumentale
scala di marmo illuminata dalla cupola e che conduce alla hall superiore. Al
lato sinistro della Rambla inizia la strada della Boqueria, nota per il suo
commercio tradizionale e per i negozi tipici, ma anche per il
Caffè dell'Opera,
situato nello spazio di fronte al Teatro dal Liceo: uno dei caffè più
antichi di Barcellona, inaugurato nel 1929. Potrete notare che nell'angolo
che la Rambla forma con la strada Ferran, (cioè la strada che porta alla
celebre piazza di San Jaume), esisteva nel 1936 un'antica armeria, chiamata
Beristain, che oggi
è diventato un negozio di articoli sportivi. Proseguendo la passeggiata,
arriverete alla piazza
Reial che occupa il casato del convento di cappuccini ed in
cui gli attuali spazi pubblici, in passato erano vecchi conventi ed edifici
religiosi.
Plaça Reial
Alla fine del secolo, nella Piazza Reial si stabilì la
fontana di ferro delle Tre Grazie:
i due lampioni, opera di gioventù di
Gaudí, hanno delle
braccia di diverse altezze che sembrano ricordare i rami degli alberi.
Andando verso destra, troverete un altro suggestivo luogo: il romantico
passaggio di Bacardí,
aperto nel 1856 e attraversato da un ponte di ferro che in origine aveva i
vetri dipinti con paesaggi tropicali. I portici nella parte nord di questo
posto sono famosi per essere luogo di ritrovo dei giovani amanti e
consumatori di birra. Scendendo verso la piazza del Teatro inizia l’ultimo
tratto delle Ramblas: la rambla di Santa Monica.
Rambla di Santa Monica
Durante il 1774 furono abbattute le muraglie che dalla
piazza del Teatro
andavano fino al mare e nel 1817 si alzò in questo posto, una fontana
dedicata ad Ercole, mitico fondatore della città, poi abbattuta alla fine
del secolo. Gli fu dato il nome di “piazza
del Teatro” perché è situata di fronte al Teatro Principale che
è uno dei più antichi della città. In questa piazza oggi c'è un monumento in
onore di Frederic Solere, anche conosciuto come
Serafí Pitarra,
fondatore del teatro catalano moderno. Da questa piazza, se continuate a
scendere a sinistra delle Ramblas,
arriverete alla strada
Escudellers, nome che ricorda gli antichi vasai che durante
il Medioevo si mettevano per strada a fare le loro decorazioni. Durante il
XVIII secolo questa via divenne un affollato centro alberghiero, ma
attualmente si è popolata di ristoranti tipici, taverne e bar che hanno
contribuito all'animazione della sua vita notturna. Proprio attraverso la
piazza del Teatro potrete entrare all'Università
Pompeu Fabra, edificio in cui si trova la nuova piazza
dedicata a Joaquim Xirau.
La
Rambla di Santa Monica rappresenta l'entrata del porto. Conserva ancora
alcuni dei suoi vecchi edifici: la casa del fotografo
Napoleón, il
Palazzo Marc, la
Fonderia di Cannoni e
l'antico edificio di Credito e
Docks, palazzo di marmo in cui potrete vedere, insieme alle sue
statue classiche, le due figure moderne di Superman e dell'Androide di
Guerre stellari che annunciano la vicinanza nella zona, del Museo delle
Cera. Il palazzo Marc di Reus
invece, oggi è la sede della Conselleria di Cultura della Generalitat di
Catalunya.
Alla fine di questo lato della Rambla si giunge alla
Chiesa del Mare di
Nuestra Señora de la Mercede all'edificio del Governo Militare. Invece dal
lato destro di Santa Monica, la prima cosa che incontrerete è il
Teatro Principale,
dall’affascinante e tortuosa storia. Infatti, il teatro negli anni ha subito
numerose ricostruzioni: inizialmente, nel 1568 Felipe II concesse il
privilegio di costruire un teatro a Barcellona che potesse mantenere con i
suoi ingressi, l’Ospedale di Santa Croce. Così fu costruito un teatro di
legno, che, però venne ricostruito più tardi a causa di un incendio che lo
distrusse. Successivamente venne edificato un altro palazzo in cui, per la
prima volta si rappresentò l’opera italiana e a cui fu dato il nome
Teatro di Santa Croce.
Ma fu l'anno 1847 in cui avvenne un'importante restaurazione per il teatro
che ricevette appunto il nome attuale di
Teatro Principale. Ma
la difficile storia del Teatro Principale non continuò anche dopo, perché
altri due incendi nel 1924 e l'ultimo nel 1933 ne devastarono purtroppo la
bellissima facciata. È proprio la sua facciata che merita grande attenzione:
la forma è curvata e tripartita, decorata con quattro busti di attori ed
attrici del passato.
Scendendo al di sotto di questa zona, c’è la strada chiamata
Arc del Teatre (Arco
del Teatro), tipica via situata tra le strade del “quartiere
cinese”, che unisce il viale
del Parallel con la Rambla. E ancora più in giù troverete
l'antico convento degli
Agostiniani Scalzi del 1626, ora convertito nel
Centro d'Arte di Santa Monica,
che attualmente accoglie interessanti esposizioni. Da notare la
Chiesa di Santa Monica,
a lato dell’edificio d’arte, che conserva al suo interno un austero chiostro
barocco. Se siete arrivati alla fine della Rambla è d’obbligo una visita
alle Drassanes,ovvero
gli Arsenali:
l'edificio gotico civile più importante della città, nonché il luogo più
grande e completo risalente all’epoca medievale e conservato ancora oggi in
perfetto stato grazie alla recente restaurazione. Costruite nei secoli XIII
e XIV, le Drassanes sono state recuperate dopo il 1939 come locale pubblico
e poi sono state in parte occupate dal
Museo Marittimo.
Rambla de Mar
Per concludere il giro alle Ramblas, basterà spostarvi dalla Rambla di Santa
Mónica alla Piazza del
Portal de la Pau. Qui e di fronte alle Drassanes si innalza il monumento di
Cristoforo Colombo, costruito nel 1886 ad opera
dell’architetto Gaietà Buigas
Monravà. La statua fu dedicata al ritorno di Colombo dal primo
viaggio in America e alla sua prima presentazione ai re Ferdinando e
Isabella nella città di Barcellona: la grande colonna di ferro che sostiene
la statua del navigatore spagnolo si trova su una base di pietra. Si tratta
di un monumento molto suggestivo e caro agli abitanti della metropoli,
all’interno del quale c’è un ascensore che vi permetterà di arrivare sopra
la cima da cui si ammira una incantevole vista del porto Montjuïc. Al lato
dell’edificio del Puerto
Autónomo si trova una passerella di legno ondulata chiamata
Rambla de Mar che passa sopra l’acqua, fino all’inizio del
Molo di Spagna.
Questa passerella cominciò a funzionare e ad essere adoperata in modo
continuativo nel settembre del 1994.
Barcellona - Da
vedere: La Cattedrale
La
Cattedrale è il simbolo della diocesi di Barcellona nonché più alta
espressione del Gotico
Catalano.
Sorge sul luogo dove venne fondata una basilica poi distrutta dai musulmani.
Le opere dell'attuale cattedrale gotica, incominciarono il 1 maggio del
1298, durante il pontificato del vescovo Bernat Pelegrí ed il regno di Jaime
II e finirono a metà del secolo XV, quando era re Alfonso D‘Aragona. Ha come
patroni la Santa Croce e Santa Eulalia, che qui riposa dopo che le sue
reliquie furono trovate in Santa Maria del Mare (877).
L’esterno della Cattedrale
Ha
linee semplici, proprie del gotico catalano. In mezzo a questa semplicità
risalta la porta Sant Iu,
nel transetto sinistro. Da qui si innalza anche una delle due torri;
guardando in alto, ammirate l’abside
poligonale. Le altre porte che si incontrano lungo il
perimetro sono quella di
Santa Eulalia e quella della
Pietà, che danno
accesso al bellissimo chiostro della cattedrale.
La
facciata era stata progettata dal maestro Carlí (Carles Galtés di Rouen) il
27 aprile di 1408, come si desume dalla pergamena conservata nella sala
denominata "della traça",
del tracciato; Carlí la progettò con 111 figure, più la centrale che
rappresentava la Maiestas Domini; su questo progetto lavorò l'architetto
José O. Mestres, grazie al mecenatismo del signor Girona e dei suoi figli,
agli inizi del secolo XX.
L’interno della Cattedrale
È
a tre navate con volte a crociera. Da notare, sopra l’altare, il
Crocifisso del
Quattrocento che secondo la tradizione fu issato sulla nave di Giovanni
D’Austria come stendardo durante la
battaglia di Lepanto
contro i Turchi nel 1571. Pare che nel mezzo di questa battaglia la figura
del Cristo Crocifisso si sia mossa per scansare una palla di cannone, cosa
che le avrebbbe fatto assumere la strana forma che ha attualmente.
Da ammirare anche il Coro, protetto da un recinto rinascimentale i cui
rilievi marmorei sono di Bartolomè Odorez, allievo del nostro Michelangelo.
Il presbiterio poggia su una vasta cripta al centro della quale c’è il
sarcofago che ospita le spoglie di Santa Eulalia. Nelle cappelle di destra e
sinistra si conservano pale gotiche degli artisti Bernat Martorell, Guerau
Gener, Miquel Nadal, Lluís Borrassá, Gabriel Alemany. Dalla destra
dell’altare maggiore si ha accesso al
tesoro che
comprende oro, argento e gioielli offerti dalla devozione popolare. Alzando
gli occhi potrete notare numerose vetrate gotiche e moderne; tra esse
risalta la vetrata rinascimentale del
“noli me tangere” di Gil Fontanet.
Il chiostro.
Il chiostro fu costruito durante i secoli XIV
e XV. Si accede al Chiostro dal transetto destro, dalla
Porta San Sever, di
fattura italiana. Da non perdere, nella volta a crociera, le chiavi scolpite
da maestri catalani e da Giuliano Fiorentino. Al centro del Chiostro si
trova la splendida fontana
delle oche e tutto intorno magnolie e palme. Durante la
processione del Corpus Domini una delle fontane del chiostro viene addobbata
con fiori e un singolare guscio d'uovo che simboleggia l'ostia consacrata,
lasciato danzare sull'acqua nel rispetto delle antiche tradizioni della
città. Le 13 oche raffigurano invece gli anni del martirio di Santa Eulalia,
fungendo con il loro verso, da ottimi guardiani per il chiostro.
Visita della Cattedrale
Dal lunedì al venerdi:
mattino dalle 8 alle 12:45; pomeriggio dalle 17:15 alle 19:30.
Sabato:
mattino dalle 8 alle 12:45; pomeriggio dalle 17:15 alle 19:45.
Domenica e festivi:
mattino dalle 8 alle 13:45; pomeriggio dalle 17:15 alle 19:45.
Biglietto
1,20 € a persona
Visita del Chiostro
Dal lunedì al venerdì:
mattino dalle 8:30 alle 12:30; pomeriggio dalle 17:15 alle 19
Sabato:
mattino dalle 8:30 alle 12:30; pomeriggio dalle 17:15 alle 19:00
Domenica e festivi:
mattino dalle 9 alle 13:00; pomeriggio dalle 17:15 alle 19:00.
Barcellona: la
Sagrada Familia
La costruzione infinita
Molti di quelli che entrano alla Sagrada Familia pagando 8 euro di
biglietto, all’uscita hanno una faccia un po’ delusa. Tutti sanno che è un
tempio in perenne costruzione, ma si stupiscono di trovarci all’interno
blocchi di pietre, sacchi di cemento e altro materiale da costruzione come
se si trattasse di un normale condominio in rifacimento.
Il fascino della Sagrada Familia viene proprio da questo. Quindi non
stupitevi, entrate e apprezzate la Sagrada Familia per quello che è: un
simbolo, importante, della religiosità spagnola.
La storia di un simbolo
Nel 1866 Josep M. Bocabella
Verdaguer fonda l'associazione spirituale dei devoti di San
José: si tratta di un’associazione che promuove la costruzione di un
tempio dedicato alla Sacra Famiglia.
I soldi arrivano dalle donazioni di tutti i devoti e nel 1881 l'associazione
compra un grande terreno per costruire questo tempio. Fu l’architetto
Francesc del Villar a
presentare il primo progetto fatto di tre navate, sette cappelle ed una
guglia; proprio nel giorno di San José il vescovo
Urquinaona mise la
prima pietra del Tempio della Sagrada Familia. La vita di questo tempio è
così
lunga che nella sua storia si distingue un’infanzia,
un’adolescenza,
la gioventù
e l’età adulta.
La
stagione dell’infanzia
coincide con le prime costruzioni del Tempio e con i primi screzi tra gli
artisti che se ne occupavano: come accadde con
Francesc del Villar,
che per varie discussioni con l’architetto
Joan Martorell diede le
sue dimissioni. Al suo posto subentrò l’eclettico e giovane
Antoni Gaudí,
aiutante di Martorell che diventò il più famoso architetto del Tempio. Gaudí
espose un nuovo insieme della pianta della basilica, fatto di cinque navate
tutto con predominio verticale. Concluso l'abside nel 1894, iniziarono le
fondamenta della facciata della Nascita e la costruzione del Chiostro.
Con il ‘900, inizia l’adolescenza
della Sagrada. Un’adolescenza molto inquieta e turbolenta:
nel 1926 Gaudí muore investito da un tram. A questa terribile notizia ne
seguirono altre che culminarono nel 1936 con la Guerra Civile spagnola,
l’incendio della cripta del Tempio, del laboratorio di Gaudí e la
distruzione di gran parte dei suoi modelli. Questo sfortunato periodo si
placa nel 1940, in piena dittatura franchista, quando l'architetto
Francesc Quintana
restaura la cripta e ricostruisce i modellini che si erano perduti, sui
quali oggi si basa il Tempio.
Il
periodo della gioventù
della Sagrada Familia coincide con una grande lentezza dei
lavori di ricostruzione del Tempio, specialmente dei suoi campanili, a causa
degli scarsi mezzi a disposizione. In realtà il povero Gaudí riuscì a vedere
finito solo il campanile di San Bernabé della facciata della Nascita. Poi
finalmente nel 1929, quando i re della Danimarca fecero visita alla città,
vennero completati i restanti campanili di questa facciata a cui si
sommeranno nel 1933 la Lanterna della Fede ed il Cipresso centrale.
L’età adulta del Tempio
corrisponde ad una stagione di rinascita e ricostruzione dell’opera, fatta
di lavori che furono terminati e di nuovi artisti che fecero il loro
ingresso sulla scena. Nel 1954 viene costruita la facciata della Passione:
si gettano le sue fondamenta e si sollevano i muri. Gli architetti scelti
per la continuazione dei lavori del tempio furono
Quintana, Puig
Boada e Bonet Garí.
Intorno al 1958, sempre nel giorno di San José si diede un nuovo impulso
all'opera: venne collocata la Nascita di
J. Busquets sopra alla
colonna genealogica nella facciata della Nascita, mentre nel 1976 si termina
l'incoronazione dei campanili della facciata della Passione.
Gli anni maturi della Sagrada Familia sono gli ultimi anni
della sua vita, quelli in cui il tempo e la tradizione hanno messo i
tasselli più significativi alla sua storia. Questo periodo termina con la
costruzione della facciata della Passione e l'incorporazione delle sculture
di Josep M. Subirachs.
Da allora fino ad oggi si è lavorato nella costruzione delle navate e della
crociera, di cui fanno parte il patio di colonne, il coro ed i finestroni
superiori che li illuminano. Ed è proprio a questo punto della sua vita,
durante l’età della maturità, che il Tempio si potrà contemplare in tutta la
sua maestosità, riuscendo a far toccare con mano l’intera portata del
progetto: un’opera
straordinaria e sublime.
La Simbologia della Sagrada Familia
Il
simbolismo religioso è l’essenza principale e più intima dell’opera della
Sagrada Familia. Il Tempio della Sagrada Familia è come un libro aperto che
racconta ogni giorno, la storia di una Fede. Le sue pietre, le sue sculture,
la sua forte esteriorità e il suo silenzioso interno sono così dense di
spiritualità che riusciranno a farvi sentire tutta la fede che quest’opera
porta con sè.
Il tempio
L’esterno della Sagrada mostra la chiesa cattolica: Gesù, Maria, gli
apostoli ed i Santi. Le
facciate rappresentano invece la vita umana di Gesù, dalla
sua nascita fino alla morte. E nel suo interno si racconta la Gerusalemme
celestiale, abitata dall’Agnello, ovvero dal figlio di Dio. Ciò che potrete
notare e che vi sorprenderà è
la combinazione del modernismo con
l’essenza dell'architettura religiosa e della cultura
mediterranea, elementi diversi che si fondono armonicamente in un insieme,
dando vita così, ad un'opera unica al mondo.
Il Campanile
Il
ciborio secondo
Gaudí, è l'innalzamento del Tempio. Il campanile più importante è quello
dedicato a Gesù Cristo,
alto 170 metri ed incoronato da una grande croce. La
particolarità di questo campanile è proprio la sua croce, che brilla di
giorno grazie ai mosaici da cui è composta e splende anche di notte per la
luce proiettata dagli altri campanili, su cui si può leggere “Amen” ed
“Alleluia”. Tutto nella Sagrada Familia è stato studiato nei minimi
particolari. Vicino al campanile c’è la Madre di Dio, proprio come accadeva
nella vita di Gesù sempre seguito dalla Madonna fino alla sua morte. A
questo si accompagnano i quattro campanili degli evangelisti sormontati da
un angelo, un toro, un leone ed un'aquila.
Facciata della Passione
Questa facciata del Tempio
è il simbolo della desolazione, del dolore e della morte di Gesù Cristo.
Si presenta nuda, con forme semplici ed ornamenti scarni quasi come a
dimostrare e a rispettare lo stesso dolore del Cristo. L’insieme dei suoi
elementi architettonici sembrano avvolti dall’assurdo: le colonne che
sembrano ossa e gli ornamenti di fiori e animali che rappresentano il
sentimento della perdita irreversibile provocata dalla morte. La facciata
della passione si compone anche di tre portoni rappresentanti le virtù
teologali e quattro campanili dedicati agli Apostoli:
San Jaime,
San Bartomeu,
San Tomás e
San Felipe. Nella parte
terminale dei finestroni si offrono i frutti di inverno ed autunno:
castagne, granate ed arance, un'altra dimostrazione ben chiara
dell'influenza del mediterraneo nell'opera.
Le Sacrestie
della Sagrada Familia
La
Sagrada Familia possiede due sacrestie, situate negli angoli nord ed ovest
del chiostro. Le sue lanterne coincidono con i punti cardinali ed allacciano
le virtù con le Témporas - i digiuni che fa il paese cristiano in ogni
stagione - in gratitudine per i frutti della terra. La sua rappresentazione
è la seguente: la lanterna dell'Inverno, al nord, col serpente ed il
salvadanaio che simbolizzano la prudenza; l'Autunno, all'ovest, con un elmo
ed una corazza, rappresenta la forza; quella d'Estate, al sud, con una
bascula ed una spada, simbolizza la giustizia. E la Primavera, all'est,
sorge a simboleggiare la temperanza, attraverso un coltello, pane e caraffa
a beccuccio, simboli chiari della cultura catalana.
Cripta
La
cripta del Tempio è coperta da una cupola che rappresenta
l'Annunciazione di Maria
e contiene le cappelle dedicate ai componenti dalla Sacra Famiglia di Gesù.
È circondata da un mosaico in cui sono raffigurati i vigneti ed il grano, i
simboli mediterranei della fertilità. L'altare maggiore mostra il tempo
liturgico della Pasqua ed in esso si evidenzia un rilievo dello scultore
Josep Llimona dedicato
alla Sacra Famiglia.
Campanili
I
dodici campanili della Sagrada Familia rappresentano gli apostoli e sono
incoronati dai simboli episcopali della croce, la mitra, l'anello ed il
bastone. La sua forma verticale vuole essere l'unione tra terra e cielo.
Facciata della Nascita
La
facciata che si trova di fronte al sole è la facciata della Vita e del
Godimento. Il suo senso si esprime dalla forza plastica delle pietre dense
di vita e significato, come una sorta di miracolo che si compie. Le sue
porte simbolizzano la Fede, la Speranza e la Carità, tre aspetti importanti
della vita di Gesù, in analogia a San José, la Madre di Dio e Gesù. I
quattro campanili che nascono da questa facciata sono dedicati agli
Apostoli San Matías,
San Giuda,
San Simón, e
San Bernabé. Allo stile
gotico di questa facciata si uniscono ondulazioni di tipo modernista, oltre
ad elementi naturalistici con flora e fauna di ispirazione tipicamente
mediterranea: tartarughe di terra, lumache, paperi, galli e gufi che rendono
l’opera densa di vitalità. Questo schema naturale e vitale si è ripreso
anche nei finestroni, ripieni di frutti di primavera ed estivi.
Facciata della Gloria
Questa facciata è orientata a mezzogiorno e
rappresenta l'uomo all’interno della Creazione: la sua
origine, i suoi problemi, le strade da seguire e la sua morte. La Gloria
mostra la conseguenza del peccato, della virtù e del cielo a cui si accede
solo con la preghiera ed il sacramento. È questo il motivo per cui questa
facciata mostra, in ordine di ascensione, l'inferno, la morte, le virtù, i
doni dello Spirito Santo fino ad arrivare alla cima dove si trova la
Trinità. Le sette colonne esterne del portico simbolizzano i sette doni
dello Spirito Santo. La facciata della Gloria è ornata, oltre che da
elementi religiosi, anche da temi che riguardano l'immaginario popolare, le
antiche mitologie e le tematiche pagane come i mostri che popolano
l'inferno.
Navata centrale
Così come l’aveva inteso Gaudí,
l'interno del Tempio è come una sorta di
bosco naturale.
Infatti la disposizione delle colonne ricorda i tronchi degli alberi con i
loro rami. La luce che si infiltra tra le colonne dà alla navata un tocco
bucolico. Le colonne che supportano le volte rappresentano gli Apostoli e le
chiese di tutto il mondo. Delle colonne che circondano la crociera e
l'abside, si evidenziano quelle degli Apostoli
Pietro e
Paolo che uniscono
l'arco trionfale col Calvario: un insieme col Cristo Crocifisso, la Vergine
Maria e San Juan. La rappresentazione della Trinità si completa col Padre
Eterno nella cupola dell'abside e con la lanterna a sette braccia che
rappresenta lo Spirito Santo.
Cappella dell'Assunzione
La
Cappella dell'Assunzione della Vergine Maria, anche se non ancora
completata, rappresenta tuttavia la glossa della Salvezza. La sua leggenda
appare nel frontone principale con una grande corazza che è il simbolo della
regalità. La sua cupola, disposta come un mantello, rappresenta invece la
povertà ed è sollevata dagli angeli. L’interno della cupola ritrae la
Trinità che incorona Maria in ascensione al cielo, avvolta dalle gerarchie
degli angeli.
Abside
L'abside di architettura neo-gotica è formato da sette cappelle di forma
poligonale dedicate ai godimenti e ai dolori. Esso è avvolto da due scale
circolari e ad ogni suo lato si trovano due sagrestie destinate ad opere
sociali. L’abside inoltre dispone di alcuni finestroni che regalano
all’insieme meravigliosi giochi di luce ed ombra.
Orari delle visite
Da
Ottobre a Febbraio dalle 9:00 alle 18:00
Da Marzo a Settembre dalle 9:00 alle 20:00
Il Tempio è chiuso i pomeriggi del 25 e 26 Dicembre e del 1 e 6 Gennaio.
Servizio di ascensore e negozio:
chiude approssimativamente 15 minuti prima della chiusura generale.
Servizio di audio-guida:
Chiude un'ora prima della chiusura generale.
Prezzi
Entrata individuale: 8 €
Entrata di gruppo: 5 € (più di 20 persone)
Entrata individuale + Visita Guidata: 8 + 3,5 €
Ragazzi e studenti: 5 €
Autobus Turistico: 7 €
Autobus Turistico + Visita Guidata: 7 + 3,5 €
Barcelona Card:5 €
Entrata combinata alla Sagrada Familia + Casa -museo Gaudí (Park Güell): 9 €
Ascensore:
Porta su i visitatori fino a 65 metri di altezza fino alla Facciata della
Passione.
Ascensore alla Facciata della Nascita in alta stagione:2 €.
Gruppo Adulti con Visita Libera: 5 € a persona (Minimo 20 persone e 1
accompagnatore con entrata gratuita).
Barcellona:
Montjuic
Barcellona ai vostri piedi
Montjuïc è la montagna situata tra la città ed il mare. Insieme al Tibidabo
rappresenta una delle due montagne che danno carattere e identità a
Barcellona.
Potrete ammirare questa straordinaria montagna da diversi punti della
metropoli, soprattutto dagli edifici più alti:
sulla sua cima c'è un suggestivo
castello, mentre il lato che dà sul mare è occupato dal
Cimitero Nuovo.
Nella parte che guarda a est potrete ammirare un giardino di bellissime
piante tropicali. Se vi trovate sul monte e desiderate fare un giro tra i
suoi tortuosi sentieri, troverete oltre ai giardini esotici, anche alcuni
dei musei della città e diverse sculture d'arte tradizionale che si
riveleranno una piacevole sorpresa.
Il modo migliore per arrivarci è prendere la funivia dal Porto.
Per chi soffre di vertigini, non è il caso di guardare in basso.
Il Miramar
Con il nome di Miramar
si indica lo spazio da cui in alto si può ammirare il porto della città. Nei
giardini di questa zona potrete contemplare alcuni alberi secolari i cui
tronchi ormai contorti dal tempo, hanno assunto delle forme fantastiche. Ma
ci sono anche due sculture, "la Fertilità" di Josep
Clarà e la "Pomona" di Pau Gargallo (dea dei raccolti e degli alberi da
frutto nella mitologia romana).
I Musei del Montjuic
Gli appassionati dell’arte potranno visitare alcuni dei musei più
significativi della cultura di Barcellona: il
Museo Militare, il Museo dell’Arte
e delle Industrie Popolari, il Museo Nazionale dell’Arte della Catalogna, il
Museo dell’Archeologia, quello Etnologico e la Fondazione Miró.
I giardini di Costa i Llobera
Sotto il Miramar c’è dal 1970
uno dei giardini di cactus più
importanti d’Europa, quello di Miquel Costa i Llobera. Nel
parco di questi splendidi giardini incontrerete alcune specie di piante
provenienti dal Kenya, dall’Etiopia e dal Messico e sarete sorpresi oltre
che dalla natura, anche dall’arte: infatti qui si trovano una scultura di
Josep Viladomat, “La Puntare”, che rappresenta una donna nell’intento di
cucire il pizzo ed anche un monumento dedicato a La pi di Formentor, il
poema più famoso di Costa i Llobera.
Il Castello
Il
castello che si trova sulla cima del monte Montjuïc è un’antica torre di
vigilanza. Durante il tragitto che porta al castello c’è una bellissima
scultura rappresentante una vittoria alata su un piedistallo, ricordo
dell’aviatore Juan Manuel Durán, ovvero uno degli eroi dell'aeroplano che
nel 1926 volò fino all'America senza mai fare scalo. Meritano grande
attenzione i baluardi intitolati a San Carlos e Santa Amalia, in onore di
Carlos III e di sua moglie.
Il museo militare
Dopo lunghe negoziazioni, intorno al 1940, lo Stato restituì alla città di
Barcellona il castello nel quale attualmente si trova il Museo Militare. Se
vi trovate nei paraggi, fermatevi a visitare il museo: al suo interno
potrete infatti contemplare una
collezione di armi ed armature ed i ritratti dei re della Catalogna,
opera di Filippo Ariosto. Ma c’è anche la statua equestre che ritrae il
generale Francisco Franco, che però venne ritirata dal patio dopo che fu
instaurata la democrazia nel paese.
Il mirador del Sindaco
Da
un mirador conosciuto come
Mirador del Sindaco (inaugurata appunto per il sindaco
dell'epoca, José María di Porcioles), potrete godere di una vista
straordinaria e panoramica che affaccia sul porto di Barcellona. Il
pavimento della veranda è una specie di "collage" di ceramica molto
originale, tenuto insieme a pezzi di vetro di bottiglie che formano una
sorta di mosaico. Si tratta di un’opera del pittore Joan J.Tharrats.
I giardini di Mossèn Cinto
Questi giardini sono
assolutamente da visitare in primavera. Le piante che li
formano sono ricche di bulbi e fioriscono nella bella stagione. Si
raggiungono dalla stessa strada che parte dal castello fino a raggiungere il
monumento dell’aviatore Durán. Sarete sicuramente colpiti anche dai giochi
di acqua che formano l’insieme delle terrazze che si trovano qui. Per gli
amanti della tranquillità, questo è il posto giusto, in cui non manca la
poesia: verso lo stagno infatti, c'è una scultura di Ramón Sabí, con i versi
del poeta Verdaguer.
La Piazza di Dante
Barcellona ha reso omaggio a Dante Alighieri con una statua che commemora il
sesto centenario dell'autore della Divina Commedia. Nella stessa piazza c’è
uno splendido nudo femminile, La
Bellezza, opera di
Josep Llimona.
La piscina olimpica di Barcellona
Di
fronte alla piazza di Dante si trova la piscina olimpica, opera di Antoni de
Moragas, costruita nel 1992 nello stesso posto in cui c'era stata l'antica
piscina scoperta. La costruzione di questa nuova piscina però fece
scomparire l’antica fontana Trobada dell’800, che prima si trovava in quel
posto e che fu una delle fontane storiche della montagna barcellonese del
Montjuïc.
La Scuola del Bosco
Non molto lontano dalla piscina olimpica si trova la Scuola del Bosco, la
prima grande scuola municipale, aperta nel 1914. All'entrata della scuola,
c’è un insieme di sculture denominate “Amore all'infanzia”. Questa scuola è
molto famosa nella città perché la sua prima direttrice, (Rosa Sensat), fu
una maestra che realizzò un importante lavoro di innovazione e divulgazione
nella docenza.
La Plaza del Sol
Se
continuate a percorrere l’incantevole itinerario su questo straordinario
monte, non potete non visitare la
Plaza del Sol, che
si trova accanto alla Scuola del Bosco. In questa piazza, il Municipio
installò intorno al 1992 un giardino di sculture moderne rappresentanti le
diverse tendenze scultorie della fine del XX secolo.
La Fondazione Mirò
La
Fondazione Mirò
è un meraviglioso edificio risalente al 1975, frutto dell’estro di Josep
Lluís Sert. Al suo interno la fondazione accoglie una collezione di opere di
Joan Mirò ed anche esposizioni itineranti. Mentre negli spazi all'aperto
potrete contemplare le creative
sculture di Mirò,
come quella di “Bon dia”. All’entrata della Fondazione, inoltre, risaltano
un uccello di color arancio, opera di
Alexander Calder ed
uno splendido monumento conosciuto con il nome di Quatre Ales, (le Quattro
Ali), situato prima nel viale di Pau Casals e poi finalmente trasferito
nella Fondazione. Una delle grandi attrazioni della Fondazione Mirò è la
Font di Mercuri, opera di Calder, realizzata per il Padiglione della
Repubblica Spagnola, all’interno dell’Esposizione Internazionale di Parigi.
La Fontana
di
Mercurio è un’opera fatta con mercurio proveniente dalle miniere di Almadén.
La Fontana Magica
Una particolarissima fontana progettata da Carles Buigas nel 1929 in
occasione dell'esposizione universale di quell'anno. Di sera inizia
uno spettacolo molto suggestivo con
coreografie d'acqua, luci e musica, con getti d'acqua che
arrivano fino a quindici metri d'altezza.
La Font del Gat
Il
percorso che scende dalla Fondazione Mirò si conclude nella Font del Gat,
una delle più famose di Montjuïc, anche grazie alla fama che le diede
un’antica canzone catalana. La fontana si trova all'entrata di un edificio
del 1925, oggi convertito in un suggestivo ristorante.
Lo stagno
Di
fronte alla Font del Gat troverete uno stagno circondato da alberi. Questo
posto, conosciuto come i “giardini
del Chiostro”, è uno degli angoli più belli della montagna
di Montjuïc.
Il Teatro Greco
Proseguendo il cammino a destra del monte, troverete il
Teatro Greco creato
per l'Esposizione del 1929 dall’architetto Ramón Reventós e costruito
approfittando del bacino di un'antica cava. All'entrata di questo teatro
potrete ammirare alcuni bellissimi giardini ed una loggia in cui si trova
una scultura di Josep Viladomat:
la ragazza della treccia.
Ogni estate nel teatro hanno luogo rappresentazioni di diversi generi,
come danza, recitazione, canto e concerti, durante quella che è conosciuta
come "la stagione del Grec”.
Le rappresentazioni di questa stagione si celebrano anche in altri spazi,
come nelle Piscine Picornell dove potrete vedere manifestazioni ideate
soprattutto per i bambini come “Cinema i bany” (Cinema e bagno),
nell'Istituto del Teatro, nel teatro municipale Mercat di les Flors, nel
Teatre Lliure, nel Gran Teatro del Liceo.
Barcellona: il
Tibidabo
La montagna magica
Il
Tibidabo è la cima più elevata della catena montuosa di Collserola, con ben
512 metri di altezza.
Su
questo monte, oltre il panorama sorprendente che guarda Barcellona, esiste
un meraviglioso parco di attrazioni costruito più di cento anni fa e poi
recuperato dal Municipio della città. Le origini di questo parco risalgono
al 1899, quando Salvatore Andrei fondò la Societat Anonima Tibidabo.
Uno dei progetti dell'impresa era proprio la creazione di un centro di svago
sulla cima del monte, con lo scopo di avvicinare la montagna, se pur così
alta e lontana, alla gente comune. Perciò se state visitando la metropoli,
il vostro itinerario non può concludersi se prima non avete fatto visita
alla “Montagna Magica”, come viene chiamato il Tibidabo. La sua magia si
esprime nelle diverse sfaccettature che il luogo vi propone; dai sentieri
incontaminati da cui potrete ammirare Barcellona dall’alto, fino alle mete
più in voga proposte dal parco: le fantastiche grotte, la vertigine della
Palaia. Poi ci sono le attrazioni che riguardano il divertimento dei più
piccoli: le smorfie riflesse nella “casa degli specchi”, l'incantesimo dell'Aeromagic
ed il fascino del Museo degli Automi. Sono proprio tutte queste emozioni,
dai panorami mozzafiato tra la natura alle attrazioni pensate per i bambini,
che hanno reso il parco sul monte Tibidabo il più antico della Spagna ed il
secondo dell'Europa.
Il Tibidabo: parco “familiare” di divertimenti
Il
Tibidabo è un luogo rappresentativo di Barcellona sia perché è il punto più
alto della città, sia perché rappresenta per tutti i cittadini lo spazio
dello svago e del divertimento. A ciò si aggiunge che il Tibidabo è un parco
ultra-centenario, proprio per questo conosciuto in tutto il mondo. Dalla sua
cima potrete ammirare uno spettacolo incantevole che presenta l’aspetto più
soave della metropoli: un orizzonte limpido che si perde nel mare e le
dritte strade del quartiere dell'Eixample che legano la montagna al centro
storico e che si ha quasi l’impressione di poter toccare.
Il
Tibidabo è un parco familiare,
non solo perché è visitato da tante famiglie, come nel passato così ancora
oggi, ma anche perché tutte le persone che qui si recano, di qualunque età
esse siano, trovano attrazioni adeguate. Infatti, le sue proposte riuniscono
praticamente tutti i tipi di svago del settore: alcuni di essi sono
indubbiamente lontani dai modelli più moderni di divertimento, perché
presenti sul posto da quasi un secolo e legati alla sua antica tradizione,
ma altri invece per la loro qualità e singolarità, superano di gran lunga
l’offerta degli altri parchi.
La
missione finale che il parco del Tibidabo si è sempre proposta è stata
quella di soddisfare i suoi clienti da ogni punto di vista, per farli
sentire protagonisti delle loro emozioni, in un ambiente unico che combina
insieme natura, divertimento, spettacolo, servizi, cultura e valori.
Parco di Attrazioni Tibidabo
Pl. del Tibidabo, 3-4
08035 Barcellona
Tel. Informazione: 93 211 79 42
La Veranda
Uno dei tanti motivi per visitare la Montagna Magica, non è solo il parco di
attrazioni, ma tutta quella serie di luoghi isolati e un pò nascosti che
sapranno regalare al vostro viaggio un’indimenticabile emozione ed una nuova
e suggestiva visione della città di Barcellona. Questo è il caso di un posto
straordinario sul monte Tibidabo: la
Veranda, luogo
intimo e panoramico, in passato di proprietà privata e che poi l'impresa
proprietaria chiuse nel 1985 per crearne un'attrazione turistica. Anche il
Municipio della città ha ritirato lo steccato che ostacolava il libero
accesso a questo “balcone cittadino” che, grazie alla sua vista spettacolare
sulla metropoli, vi saprà offrire un ricordo unico e prezioso di Barcellona.
Il Tram Azzurro, la Funicolare e le attrazioni
Il
29 ottobre del 1901 si inaugurarono il Tram Azzurro e la Funicolare e
proprio in questo periodo arrivarono al Tibidabo le prime attrazioni. Data
la storia e la tradizione antica del parco, al suo interno sono conservate
alcune delle più significative attrazioni che hanno riempito il posto
nell’arco dei suoi cento anni di esistenza, tra queste: il Castello del
Terrore e la Montagna Russa. Ma uno dei suoi divertimenti più singolari
resta l'aeroplano, datato 1928 e che rappresenta una fedele riproduzione del
modello che fece il primo viaggio tra Barcellona e Madrid. Per tutte queste
ragioni la Montagna Magica potrà costituire per il vostro viaggio una meta
indiscutibile, perché capace di unire la cultura di un popolo con le sue
bellezze naturali in un unico e fantastico luogo.
L'Osservatorio Fabra ed il Gabinetto di Fisica sperimentale
Le
attrazioni del parco sul monte Tibidabo non finiscono qui. Tra i
divertimenti storici e panoramici ci sono anche le opere realizzate tra il
1901 e il 1905. Proprio nel 1901 Camil Fabra, marchese di Alella costruì
l'Osservatorio Fabra, un osservatorio astronomico opera di Josep Domènech i
Estapà e vicino al quale, nel 1905, Ferran Alsina costruì il Museo di Fisica
Sperimentale “La Mentora” ancora oggi ben conservato e che espone alcuni
degli apparati scientifici dell’epoca. Inoltre tra i vari cambiamenti che
vennero eseguiti in quel particolare periodo storico e precisamente nel
1908, si evidenzia anche la conversione dei pendii della montagna in parco
municipale.
Il Tempio espiatorio del Sacro Cuore
Nel 1886 un pezzo di terra della cima del Tibidabo venne offerto a Giovanni
Bosco, fondatore della congregazione dei salesiani, con lo scopo di
edificare un tempio dedicato al Sacro Cuore. Inizialmente in questo terreno
si costruì un piccolo oratorio che ancora oggi si conserva sulla zona, ma fu
nel 1902 che si incominciò realmente la costruzione del grande tempio
espiatorio terminato solo intorno al 1961. Si tratta di un edificio
monumentale in stile neo-gotico ed sormontato da una statua di bronzo del
Sacro Cuore, opera di Enric Sagnier. Se desiderate godere di una vista
impressionante di Barcellona, potrete farlo grazie ad un apposito ascensore
che è stato costruito e che vi permetterà di accedere alla parte superiore
del tempio, situata a ben 575 metri sul livello del mare. Da qui godrete di
uno spettacolo della città senza eguali.
Barcellona: Il
Poble Espanyol
Tutta la Spagna in un solo posto
Negli anni ’20 due architetti e due artisti spagnoli se ne andarono in giro
per la penisola con lo scopo di raccogliere fotografie, annotazioni e
disegni sulla vita dei villaggi spagnoli, visitando ben 1600 popolazioni
diverse.
L
’obiettivo di questo viaggio era raccogliere informazioni per
costruire a Barcellona un villaggio
che fosse la sintesi della Spagna intera, un modo straordinario per
raccogliere tutta la penisola in un solo luogo. Da questo viaggio nacque,
tra il 1926 e il 1929, il
Poble Espanyol, un villaggio che raggruppa sotto la forma di
un paese vero e proprio, i luoghi tipici della Spagna e le diverse
rappresentazioni dell'arte delle sue regioni. L’inaugurazione avvenne nel
1929 durante l'Esposizione Internazionale di Barcellona, quando il Poble fu
usato come padiglione dedicato all'arte. Il Poble ha avuto una vita
abbastanza tormentata. Secondo la leggenda, il villaggio
doveva essere abbattuto alla fine della dittatura, perché
visto da molti come il simbolo del franchismo. Lo spirito autonomo e
indipendente dei barcellonesi non apprezzava quell’elemento tradizionalista
che voleva imporre tradizioni spagnole di cui essi, in parte, non si sentono
partecipi. La fortuna del villaggio sta nel fatto che non solo non venne
abbattuto alla fine dell'Esposizione, ma lo scorso hanno ha festeggiato il
suo 75esimo anniversario; ancora oggi è uno dei pochi monumenti appartenenti
ad una Esposizione Internazionale che può ancora essere visitato. Durante
gli anni della Guerra Civile, il Poble Espanyol
perse la sua vocazione festiva,
smettendo così di ricevere visitatori curiosi ed entusiasti. La sua realtà
quasi fantastica venne spazzata via dalla guerra che trasformò il villaggio
in un scenario di disperazione: un campo di internamento di prigionieri. Ma
fu proprio in questi tragici anni di guerra che il Poble divenne luogo di
ispirazione per due cineasti: Max Aub ed André Malraux, che qui girarono il
loro film "Sierra di Teruel (L'Espoir)" sulla guerra civile spagnola.
Da vedere
Nel Poble ci sono 117
edifici, strade e piazze all'interno di una composizione
armonica e globale. Senza automobili ma avvolto dalla
montagna di Montjuïc,
la visita al Poble Espanyol è un insolito viaggio lontani dal traffico,
senza i rumori della città, con un'aria pulita e un clima straordinario,
contornato da paesaggi incantevoli e suggestivi. Oggi non è solo un luogo di
vista; qui si organizzano
spettacoli teatrali, concerti di musica. È un luogo che i
barcellonesi usano per conversare, incontrarsi con gli amici, godendo anche
della buona cucina grazie alla vasta
offerta gastronomica
proposta dai diversi ristoranti. Ci sono anche
discoteche e locali
all'aperto. Il passeggio per il Poble è diviso per zone, ognuna
delle quali riprende alcune caratteristiche costruzioni delle diverse
regioni spagnole. Ad esempio dell'Andalusia, la parte di Spagna in cui il
sole splende e riscalda come in nessun altro posto, nel Poble sono
rappresentati gli edifici e le tipiche stradine strette e imbiancate, ideali
per ripararsi cercando un pò d'ombra. Della Cantabria e del suo paesaggio
fatto di coste scoscese, ripide montagne, immensi prati e fitti boschi, il
Poble Espanyol rappresenta Santillana del Mare, bellissimo villaggio che,
nonostante il suo nome, non si trova sul mare ma nella zona interna. Questo
villaggio è conosciuto perché dentro il suo municipio si trovano le grotte
di Altamira che contengono le vestigia delle pitture rupestri paleolitiche
più importanti del mondo. Tutti gli edifici dell'Estremadura riprodotti nel
Poble Espanyol sono principalmente case signorili e palazzi, dove potrete
contemplare gli scudi nobiliari, tipico esempio del potere
dell'aristocrazia. La maggioranza di queste sono di Caceres, città che nel
1986 fu dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco.
Negozi
Nel Poble Espanyol ci sono più di
40 negozi di
artigiani in cui potrete scoprire l’essenza dell'antica disciplina
dell'artigianato tradizionale. Infatti è proprio dalle mani di questi
artigiani che è passata la saggezza che poi si è trasformata nel moderno ed
innovativo design dei giorni nostri, favorendo in questo modo la simbiosi
della tradizione con la modernità. Per la sua grande concentrazione di
artigiani, il Poble è stato
dichiarato Zona di Interesse Artigianale dalla Generalitat
di Catalunya. Oltre alle officine di artigiani, il Poble conta una gamma di
stabilimenti in cui potrete acquistare oggetti e molti altri articoli
originali.
Orari delle officine di artigiani e dei negozi:
In inverno dalle 10:00 alle 18:00
In primavera e autunno dalle 10:00 alle 19:00
In estate dalle 10:00 alle 20:00
Ristoranti
L'offerta gastronomica del Poble Espanyol è molto variegata ed offre divers
e possibilità per tutti i gusti e per tutte le tasche. Ristoranti d'autore
che propongono saporite ricette della cucina catalana, compreso di musica
dal vivo e spettacoli.
Campus accademico
Attorno all'impalcatura dedicata alle arti plastiche e sceniche, il Poble
Espanyol ha configurato un campus accademico che riunisce più di 450 alunni
provenienti dall'area metropolitana di Barcellona. Il mondo accademico trova
un ambiente favorevole per portare a termine i suoi progetti. L'obiettivo
del villaggio è stato quello di favorire la presenza al suo intreno, di uno
spazio per lavorare e per sviluppare i progetti.
Informazioni pratiche
Con soli 18 € potrete entrare al Poble Espanyol con un accompagnatore e due
bambini fino a 12 anni; il biglietto è valido tutto l'anno; in più, nel
prezzo è inclusa una visita con audio-guida nel giorno dell'acquisto del
Carnet. Inoltre, potrete usufruire anche di diversi sconti in molte altre
attività che si svolgono al Poble.
La Ciutadella:
il parco di Barcellona
Il polmone verde di Barcellona
Il
Parco della Ciutadella
si trova dove una volta c’era la cittadella militare fortificata. Sono
ancora visibili alcuni degli edifici originari come la
Cappella, il
Palau del Governador
e l'Arsenale,
che oggi è sede del
Parlamento della Catalogna.
Il
Parco è il luogo ideale per allontanarsi dal caos della Rambla o dal
traffico di Barcellona; ha un aspetto accogliente e tranquillo, ideale per
rilassarsi, passeggiando tra cascate, laghi, alberi e prati. All’interno
trovano spazio il Museo di
Zoologia e il parco zoologico. Chi entra nel parco dalla
passeggiata di Colombo incontra due statue dello scultore Venanci
Vallmitjana (1882-85) che rappresentano l'Agricoltura e la Marina, riflesso
delle idee progressiste dell'epoca.
Vicino all'entrata che dà alla passeggiata di Colombo, sulla destra,
troviamo il busto del filologo e primo storiografo della letteratura
catalana Manuel Milà i Fontanals (1818-1884), opera di Manuel Fuxà.
Quasi davanti al monumento a Milà i Fontanals, si alza la statua equestre
dal generale Joan Prim, che volle l’abbattimento definitivo della
Cittadella. La scultura originale, opera di Lluís Puiggener (1887) fu
abbattuta e fusa durante la Guerra Civile, ed una nuova statua fu ricreata
dallo scultore Frederic Marès in 1940.
Walt e Disney e gli eroi catalani
In
direzione allo Zoo c’è il monumento dedicato ai volontari catalani della
Prima Guerra Mondiale, ma che ricorda anche quelli che lottarono durante la
Seconda Guerra Mondiale. All'entrata dello Zoo, possiamo vedere un gruppo di
cervi nell’atto di saltare (1969), opera della scultrice Núria Tortras.
Questa opera è un omaggio a
Walt Disney. L'entrata principale dello Zoo si trova al
fianco del Parlamento della Catalogna. Nella piccola piazza nel recinto
dello Zoo si trova uno dei monumenti più popolari della città: è la
Dama dell’ombrello.
Opera di Joan Roig i Suolai (1884), è un’immagine rappresentativa della
città e la si può trovare in forma di piccola scultura. Quella che oggi è la
sede del Parlamento della Catalogna una volta era
l'antico arsenale della Cittadella.
Chiuso durante il periodo del franchismo, gli furono restituite le sue
funzioni parlamentari nel 1980. Fu progettato dall'ingegnere Florido Prosper
di Verboom. Tutto l'edificio del Parlamento è circondato di 28 busti che
rappresentano scultori. Questa idea si deve all'architetto municipale Pere
Falqués che fu il riformatore dell'arsenale per trasformarlo in museo. Sulla
parete del Parlamento che dà allo Zoo troviamo un medaglione su marmo
dedicato alla memoria del poeta nicaraguense Rubén Darío (1867-1916) che
visse a Barcellona in diverse occasioni. Il
Parlamento ha due
entrate; quella del lato destro dà alla biblioteca. Vicino a questa, nel
patio, troviamo due dediche politiche: una dedicata ai catalani che morirono
per la libertà, rappresentata da una Pietà, opera di Ferran Venturo,
installata in 1984; l'altra dedica che possiamo vedere nella parete, è una
stele di Josep Maria Subirachs, in memoria del catalano resistente durante
il franchismo. Nel lato sinistro dell'antico arsenale c'è il
Museo di Arte Moderna,
che perse una parte del suo spazio condividendolo col Parlamento. Il museo
fu inaugurato nel 1945 e contiene importanti testimonianze dell'arte
catalana della seconda metà del secolo XIX e dei principi del XX. Possiamo
ammirare opere dei pittori Martí Alsina, Fortuny, Rusiñol, Case, Mir, Nonell
e Sunyer, completare da alcune sculture di Gargallo, Llimona, Hugué,
Casanovas e Juli González.
A Barcellona sul lago
Davanti al Parlamento, nell'antico patio di armi, si trova un o
stagno ovale
circondato di giardini; fu progettato l'anno 1917 da J.C. Forestier. In
mezzo allo stagno si trova una delle sculture più belle del Modernismo
catalano, opera di Josep Llimona (1903). La scultura è chiamata il Desconsol.
Per andare sul lago si possono
noleggiare della barchette;
tutto intorno si possono ammirare i cipressi delle paludi, nome popolare con
cui è indicato il Taxodium distichum che arriva a dimensioni gigantesche e
che cresce unicamente dentro l'acqua. Seguendo la strada che dal lago va
verso la Cascata
si trova un
immenso mammuth di pietra che fu collocato per iniziativa
dello scienziato Norbert Font i Sagué, geologo, speleologo e scrittore.
L'immensa e bellissima
Cascata è opera di Josep Fontserè. Restaurata nel 1992,
accoglie diverse sculture di autori come Alentorn, Pagès e Venanci
Vallmitjana. Fontserè ebbe come aiutante il giovane Gaudí, allora studente
di architettura, al quale si attribuiscono i pali di ferro ed alcuni motivi
decorativi.
Poeti e scultori
Se
entriamo al parco dalla passeggiata di Lluís Companys, troveremo una piccola
piazza circondata di un'esuberante vegetazione nella quale ci sono tre
busti; il primo è dedicato a Víctor Balaguer, (1824-1901, opera di Manuel
Fuxà (1910), autore anche del secondo monumento, dedicato a Bonaventura
Carles Aribau (1798-1862); la scultura è di 1884. Per ultima c'è la scultura
dedicata al poeta Joan MaragalI (1860-1911), di Eusebi Arnau (1913). Al
fianco dell'Istituto Verdaguer, l'antico
palazzo del Governatore della
Cittadella, c'è la cappella dalla Cittadella. Questa
costruzione di straordinaria armonia è attualmente aperta al culto. Dietro
l'Istituto Verdaguer si trova uno degli alberi più curiosi del parco: si
tratta dell'acacia di
Costantinopoli. Conosciuta come albero delle sete, per i
suoi fiori lilla, è un albero poco diffuso, che proviene dal Giappone.
Attraversando il viale dei Tigli, proprio di fronte dell'Istituto Verdaguer
e alla Cappella Castrense, c'è
"l'angolo scientifico";
è chiamato così perchè all'inizio del 1900 qui c'era una colonna
meteorologica con igrometro, termometro, barometro ed una meridiana. Di
questo insieme attualmente resta solo la colonna. Sempre in occasione
dell'Esposizione Universale del 1888 è l'edificio di mattone incoronato di
merli, conosciuto popolarmente come il
Castell dels Tre Dragons;
è una testimonianza del primo modernismo barcellonese. Questo nome popolare
è il titolo di una commedia di Serafí Pitarra. Dall'anno 1920 è occupato dal
museo di Zoologia. Questo edificio è importante anche per la storia
dell'arte, perché accoglie le officine dove si studiarono per la prima
volta, durante il secolo XIX, le antiche tecniche artigianali della ceramica
e della forgiatura del ferro.
Museo di Geologia di Barcellona
Fu
inaugurato in 1882 come Museo Martorell di Scienze Naturali ed Archeologia;
fu il primo museo pubblico di Barcellona. Da 1924 è destinato esclusivamente
alla Geologia e accoglie numerose ed importanti collezioni di minerali,
rocce e fossili; di speciale interesse le collezioni di esemplari della
Catalogna e del resto della Spagna. Vicino Museo Martorell di Geologia
troviamo la Serra,
opera di Josep Amargós (1884). La sua architettura è un esempio tipico
dell'architettura di ferro e vetro dell'epoca della Torre Eiffel. In mezzo
c'è una fonte progettata dallo scultore Xavier Corberó (1985); nella sua
base possiamo leggere un frammento del poema La muntanya di Joan Maragall.
La
Serra
fu
realizzato anche per l'Esposizione Universale; nel suo recinto possono
celebrarsi concerti ed esposizioni. Attualmente accoglie una gradevole
caffetteria. La fonte di Josep Reynés, in forma di vaso decorato con bambini
e fiori, scultura che risale anche ai primi tempi del parco, 1882, è
considerata come uno delle migliori sculture dello stesso.
Indirizzo:
Parc della Ciutadella s/n
Telefono:
933 196 912
Fax: 933
199 312
Posta elettronica:
museuciencies@mail.bcn.es
Web:
www.bcn.es/museuciencies
Orario:
10-14,30. 10-18.30h.
Prezzo:
Esposizione permanente 3 Euro (combinato Museo Zoologia + Museo
Geologia/Esposizione temporanee 3,5 euro / Prima domenica delmese: ingresso
gratuito
Come arrivare al Parco della Ciutadella
Metro:
Barceloneta e Jaume I (L4); Arco di Trionfo, L1
Autobus:
14, 39, 40, 42, 51, 141 e B25
Bus Turistico:
rotta sud, blava
Servizi:
Visite guidate, Biblioteca, Negozio
Lo zoo di Barcellona
All'interno del Parco c'è lo Zoo di Barcellona all'interno del quale vivono
più di 7.000 animali di circa 500 specie. Niente di straordinario; la grande
attrazione era Fiocco di Neve, il gorilla albino unico esemplare al mondo,
ormai morto.
Orario:
Gennaio, febbraio, novembre e dicembre: dalle 10 alle 17. Il 25 dicembre
apre fino a mezzogiorno. Marzo, aprile, maggio ed ottobre: dalle 10 alle 18
Giugno, Luglio, agosto e settembre: dalle 10 alle 19.
Prezzo:
14,50 € Bambini, 3-12 anni,: 8,75 € Maggiore di 65 anni: 7,70 € Informazione
gruppi e visite
commentate: Tel. 932 256 787. |
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