È uno splendido paese medievale con una storia interessante, anche se spesso caratterizzata da scontri e guerre.
Tracce di insediamenti antichi hanno mostrato che la zona fu abitata fin da tempi remoti.
3500 a.C.: colonizzazione neolitica della regione di Carcassonne. VI secolo a.C.: la regione fu occupata dal popolo dei Celti, i Volsgi Tectosagi. Vasi, ceramiche e molti altri oggetti furono ritrovati in questo luogo, comprovanti che "Carcaso" fu un importante luogo di commercio.
Nel 118 a.C.: fondazione della colonia romana "Colonia Narbo Martius" (la Narbonne di oggi) - All'inizio della nostra era, Carcaso divenne la capitale della "Colonia Julia Carcaso". La città fu presto circondata da muri di difesa e divenne un importante centro amministrativo. Ci sono stupende testimonianze di quel periodo, la maggior parte delle strutture murarie difensive a nord della città sono gallo - romane.
Dopo la presa visigotica del VII secolo fu conquistata e tenuta per quasi 35 anni dai saraceni, che dilagarono per ondate successive nella regione di Linguadoca.
La fama storica di questo paese è data principalmente dagli avvenimenti politici e religiosi che si svilupparono lungo il corso del medioevo.
Carcassonne divenne infatti una fortezza catara, e quando fu dichiarata la crociata albigese, per ripristinare il controllo religioso cattolico sulla regione, l’esercito capeggiato da Simon de Montfort dopo un lungo assedio la costrinse alla resa.
I catari infatti per via della loro dottrina erano considerati dalla chiesa cattolica eretici.
Nel 1849 la Città fu finalmente salvata dalla demolizione totale e dai danni del tempo. Fu dichiarata Monumento Storico, iniziò la restaurazione diretta dal famoso architetto francese Viollet le Duc.
Nel Dicembre del 1997, la Città Medievale e la chiesa St. Gimer sono state classificate Patrimonio Mondiale dall'UNESCO.
Per iniziare la visita si può, appena varcato l'ingresso ove un tempo sorgeva un
ponte levatoio, seguire le indicazioni sulla destra per recarsi
all'ottimo ufficio turistico per qualsiasi indicazione. Saliti al piano di sopra
nella torre si può acquistare il biglietto ed iniziare la visita passando per il
camminamento sopra le mura. Da qui si gode una bella vista, passate diverse
torri si arriva al castello. Scendete nel piazzale, vicino all'ingresso del
castello salendo al primo piano si possono noleggiare degli apparecchi guida
audio. Seguendo le indicazioni si continua la visita nei diversi ambienti. La
voce che ci guida interpreta l'architetto Viollet le Duc che ci racconta le
diverse fasi della restaurazione della fortezza.
Usciti dal castello, è bello perdersi nei vicoli e gustare qualche prodotto
tipico nelle numerose locande, alcune arredate rispettando l'architettura
medievale.
Da non perdere la visita alla cattedrale gotica.
La leggenda racconta che, al tempo in cui la città si trovava nelle mani dei
saraceni, l'imperatore Carlo Magno l'avesse fatta assediare per conquistarla.
Riuscì a far assassinare il re Balaad, che allora regnava sulla città. La sua
vedova, che si chiamava Dama Carcas, decise di prendere lei stessa le redini dell'esercito e di proseguire la battaglia contro Carlo Magno: per cinque lunghi anni, le battaglie si susseguirono sotto le mura cittadine, decimando a poco a poco le truppe saracene.
Dama Carcas inventò mille stratagemmi per far credere al condottiero avversario che la città traboccasse ancora di soldati e di ricchezze.
Alla fine, quando ormai i viveri erano quasi esauriti, Dama Carcas ebbe l'idea di far ingurgitare ad un maiale quel poco di grano che ancora era rimasto nelle riserve cittadine, e di gettare la povera bestia dalle mura, in mezzo all'esercito nemico.
Il trucco ebbe successo, ed i soldati dell'Imperatore, credendo che la città avesse ancora talmente tanta abbondanza di cibo da sprecarlo con i maiali, levarono l'assedio e si ritirarono.
Nel riconoscere la fine della guerra, Dama Carcas esultò talmente da far suonare le trombe della città.
E la leggenda narra che i soldati di Carlo Magno, udendo il frastuono, si voltarono e gridarono: "Carcas sonne!" ("Carcas suona!"), battezzando così definitivamente la città.