Partiamo nel pomeriggio intorno alle 19 e ci fermiamo in autostrada nell'autogrill prima di Orte, ceniamo e ci fermiamo per la notte.
Partiamo con comodo alle ore 9 e arriviamo a Ventimiglia alle ore 19, un giro veloce per la città. Ci fermiamo in Italia per la notte nel parcheggio n°3688 che è a pagamento solo il Venerdì e Sabato, gratuito gli altri giorni. Si affaccia al fiume, è un po' rumoroso di notte.
Partiamo da Ventimiglia alle ore 10 e arriviamo a Camargue alle ore 15. In autostrada incontriamo grandine e pioggia. I caselli, nella parte iniziale dell'autostrada francese, costrigono più volte il pagamento del pedaggio in caselli a pagamento self-service. Bisogna stare attenti ad incolonnarsi sui caselli riservati ai veicoli alti. Questo comporta lunghe file insieme ai tir. Una grandinata ci costringe a fermarci in uno spazio adibito alla sosta insieme ad altri veicoli. Arrivati ad alcuni chilometri da Arles troviamo l'autostrada bloccata per un probabile incidente. Incolonnati con gli altri ci subiamo un'ora di fila prima di poter uscire per Saint de Maries de la Mer. Lungo la strada, ci fermiamo in uno spazio pik-nic sotto dei pini marittimi. A tratti piove e c'è vento.
Arrivati a Saint de Maries de la Mer, entriamo nella splendida cittadina. Spiccano le decorazioni poste sulle rotonde al centro degli incroci, in una c'è persino un faro in miniatura. Scegliamo di dirigerci verso un'area camper posta in riva al mare. Ma all'arrivo scopriamo che è inagibile per lavori in corso. All'ingresso un camper italiano è fermo, parliamo con il proprietario che ci spiega che la sosta camper si è spostata oltre la AA in uno sterrato in riva al mare. Ci avventuriamo lungo la strada sterrata a tratti sabbiosa che ci hanno indicato. In effetti più giù su uno spiazzo delimitato da massi ci sono diversi camper parcheggiati. Ci fermiamo anche noi con gli altri. Dopo un po' mettiamo giù le biciclette e iniziamo una passeggiata lungo la pista ciclabile che costeggia a sinistra gli stagni con stupendi fenicotteri rosa e a destra le dune di sabbia e il mare. Il posto è veramente stupendo. La pista ciclabile corre per 13 km, ma all'ottavo decidiamo di tornare perchè manca soltanto un'ora al tramonto e c'è un forte vento contrario che ci fa faticare per tutto il ritorno.
Appena tornati ceniamo, una stupenda luna piena sorge all'orizzonte e sopra di noi uno stupendo cielo stellato brilla in silenzio.
Al mattino uno zelante parcheggiatore bussa al nostro camper. Ci notifica che per la sosta occorre pagare come se l'area fosse pronta con tutti i servizi. Gli diamo 9,50 € come previsto.
Usciti dal camper ci prepariamo per una passeggiata a piedi nella riserva. Seguiamo come nel giorno precedente la pista ciclabile, cogliamo l'occasione per scattare foto agli abitanti delle zone umide. Al ritorno preferiamo lasciare la strada ed incamminarci lungo la riva del mare. E' anche questo un paesaggio affascinante fra dune e distese di sabbia che sembrano infinite. Pranziamo in camper, il pomeriggio passeggiata in bicicletta nel centro abitato. Poi partenza in direzione di Carcassonne.
Decidiamo di evitare l'autostrada e proseguire tutto su statali. L'ungo la strada incontriamo un segnale che ci indica l'icona del camper a destra a 50 metri. La seguiamo, ci porta nel parcheggio del campo sportivo e in fondo troviamo la postazione per lo scarico dei serbatoi. Facciamo retromarcia e ci posizioniamo per effettuare l'operazione. Per prendere l'acqua bisogna inserire una moneta da 2 €. Poi inizia l'erogazione a tempo: 10 min. Il getto d'acqua arriva con notevole pressione e finiamo per riempire il serbatoio in anticipo.
Riprendiamo il viaggio, incomincia a calare l'oscurità. Quando è ormai notte guardando in fondo all'orizzonte si vedono degli improvvisi bagliori che rischiarano per un attimo la vallata. Arrivati a Carcassonne entriamo nella città che ancora non piove. Il navigatore installato nell'autoradio ci guida tra le viuzze in direzione del parcheggio posto sotto le mura del castello. Poco prima di arrivare si scatena il "diluvio universale", una pioggia fittissima e un forte vento flagellano la zona. Vediamo correre i pedoni sorpresi ad attraversare la strada in cerca di un riparo, ma è inutile, la pioggia è troppo violenta e fitta. Incomincia a darci anche qualche problema di visibilità. Sbagliamo ad entrare nel parcheggio ed entriamo dall'uscita, ma ce ne accorgeremo solo il mattino dopo. La sbarra è completamente tirata su e con quella pioggia è impossibile scendere. Parcheggiamo il camper vicino ad altri autocaravan. Ora sembra che scenda persino la neve, ma in realtà è grandine sciolta. I vetri si appannano e a quel punto chiudiamo gli oscuranti.
Al mattino ci rechiamo al castello. Appena passate le mura, sulla sinistra c'è l'ufficio turistico, ci rechiamo lì per chiedere informazioni. Parlano perfettemante anche l'italiano. Decidiamo di acquistare il biglietto per la visita e per l'uso delle audioguide. Al piano di sopra iniziamo la visita passando dal camminamento delle mura che un tempo era utilizzato dai soldati per la difesa del castello. Le mura sono accessibili solo da un lato; non è possibile fare il giro completo, si cammina ammirando all'interno le viuzze del borgo antico, mentre all'esterno la città moderna.
Dopo aver passato alcune torri si arriva al castello vero e proprio. Scendiamo nell'ampio piazzale in cerca del punto ove distribuiscono le audioguide. Alla fine lo troviamo salendo al primo piano. Indossate le accendiamo ed iniziamo la visita.
Finita l'interessantissima visita, usciamo nel borgo in cerca di un ristorante. Ne troviamo uno molto caratteristico che farebbe la sua figura nell'ospitare un episodio della saga di Harry Potter. Finito l'ottimo pasto ci incamminiamo in direzione della cattedrale. I vicoli sono gremiti di turisti. Arrivati alla stupenda cattedrale gotica, la visitiamo per poi percorrere al ritorno le mura esterne fino al parcheggio.
Qui come ci hanno suggerito all'ufficio turistico andiamo a suonare al citofono nella cabina posta all'ingresso del parcheggio e ci facciamo dare il ticket necessario per pagare il parcheggio alle macchinette. Questa operazione è necessaria per avere la possibilità di alzare la sbarra ed uscire dal parcheggio.
Ripartiti da Carcassonne ci dirigiamo verso Lourdes. Arriveremo lì verso le 20,30.
Parcheggiamo il camper nel parcheggio più prossimo al santuario, è molto grande e in piano. Ma la parte riservata ai veicoli alti è già quasi tutta occupata tra camper e pulman. Alcuni camper sono disposti in doppia fila rendendo impossibile la manovra a quello posto dietro. Noi troviamo un posto che non ostacola la manovra a nessuno: è l'ultimo disponibile!
Al mattino ci rechiamo a piedi nel centro abitato. L'atmosfera è quella di un centro turistico spirituale molto ben organizzato, costituito da alberghi, alcuni di fattura pregevole. Discutibile è qualche accostamento tra edificio nuovo e vecchio. La strada che ci porta alla cattedrale è costituita esclusivamente da botteghe che vendono souvenir e articoli religiosi. Non mancano bar e ristoranti con intraprendenti camerieri che cercano di invitare il turista a sedersi ad un tavolo.
Superato il centro cittadino si entra in un'altra atmosfera: una robusta cancellata circonda la vasta area dedicata alla Madonna. Qui non ci sono più bancarelle o altre attività commerciali ma ampi spazi verdi interrotti da grosse strutture ricettive. Troneggia su tutto la stupenda cattedrale gotica edificata proprio sopra la collina rocciosa ove c'è la grotta dell'apparizione. Forse da un punto di vista di impatto ambientale avremmo preferito che il colle con la grotta fosse lasciato così com'era all'epoca, edificando la cattedrale nei pressi e non sopra. Allora certamente non si valutavano queste cose. Abbiamo apprezzato lo sforzo invece successivo da parte degli architetti di risolvere i problemi logistici creati dall'enorme affluenza di pellegrini con la necessità paesaggistica di non stravolgere il posto. E' il caso della Basilica San Pio X, si estende sotto terra e può contenere circa 25.000 persone, é lunga 191 metri e ampia 61 metri, è stata edificata tutta sottoterra con spazi verdi soprastanti e quindi ad impatto ambientale zero. All'interno ha l'aspetto della chiglia di una nave rovesciata, con ampie e fitte nervature di rinforzo.
La parte più emozionante rimane sempre la grotta, che continua, nonostante tutte le opere edilizie sopra e intorno, a sgorgare acqua. La sorgente è stata protetta da un vetro per evitare che venissero lanciati oggetti al suo interno e il pavimento è stato tutto lastricato per consentire il facile accesso ai diversamente abili. Tutta la zona è dedicata alla preghiera. Si sfila in processione in silenzio per accedere alle parti sottostanti al luogo dell'apparizione, colpiscono le pareti della grotta che in alcuni punti sono ormai perfettamente lisce e levigate dalle mani di milioni di pellegrini che le hanno accarezzate. Un lieve gocciolio trasuda dalle rocce bagnandoci la fronte, mentre nel punto dell'apparizione è stata posta una statua della Madonna rispettando le sembianze di chi davvero la vide. Finita la visita della grotta che per la massa di pellegrini non può che durare pochissimi minuti, ci si può fermare in preghiera nelle file di panchine poste di fronte alla grotta.
Nel pomeriggio visitiamo la Basilica dell'immacolata Concezione e la Basilica del Rosario che costituiscono l'edificio costruito sopra la grotta. Per accedervi nella parte superiore sono state costruite all'epoca delle spettacolari rampe d'accesso prive di gradini, che si protengono a semicerchio nella piazza sottostante come fossero un gigantesco abbraccio.
Usciti dall'area recintata del santuario, saliamo sul colle posto accanto, ove inizia un bellissimo sentiero nel verde che sale con dei punti sosta di preghiera, ognuna di queste è una stazione della Via Crucis con statue ad altezza naturale che rappresentano le varie fasi del calvario di Gesù fino alla sua crocifissione e resurezione.
Prima di partire, vorremmo fare l'esperienza del bagno nell'acqua santa delle piscine. Commettiamo l'errore di presentarci un'ora prima della chiusura, ma è già troppo tardi, la fila in attesa è talmente lunga che solo Paola riesce a fare quest'esperienza sublime.
Partiamo subito dopo un pasto frugale, in uno dei tanti ristoranti per turisti.
La strada sale verso le montagne, dapprima seguendo il corso del fiume, poi ci inerpichiamo sempre più su.
Arrivati abbastanza in alto troviamo la neve e ad un bivio ecco la deviazione che il navigatore ci indica, ma è transennata con il divieto di accesso. La strada che siamo costretti a fare è più lunga, ma ci porterà ugualmente in Spagna.
Dopo uno spettacolare sali-scendi con mille curve e un paesaggio montano simile alle nostre Alpi. Ci stiamo avvicinando al confine. Continuiamo a salire e la pioggerellina che ci ha accompagnato fin'ora è diventata neve. La strada è comunque sgombra, lo scenario è però completamente invernale, siamo a 2.884 m. Superato il confine, la strada incomincia a scendere, la neve si trasforma prima in nevischio e poi in pioggia.
Scesi a quote più basse la strada diventa più rettilinea e veloce, la pioggia però non demorde, ci accompagnerà fino a Saragoza.
Arrivati in città, troviamo larghissime e rettilinee strade con un'infinità di semafori che si perdono all'orizzonte. Sono dappertutto, perfino sulle rotonde. Cerchiamo una AA, ma non ci piace: è posta in autostrada e secondo il file scaricato da un sito di Camperisti Spagnoli dovrebbe essere attrezzata per i camper, nella realtà è una comune area di servizio piccolina e invasa da camion in sosta. Ripartiamo e rientriamo in città, Ci dirigiamo verso la Basilica Nostra Signora de Pilar, che svetta maestosa nel centro abitato. Dopo qualche giro riusciamo a trovare un posto in un parcheggio un po' distante accanto ad altri camper. Un camperista spagnolo ci aiuta anche a far manovra. Per gratitudine una volta fermo scendo a far due chiacchiere, si mostra molto ospitale e ci tranquillizza che il posto è buono anche per la sosta notturna. Dal nostro enorme paraprezza tipico dei motorhome, ammiriamo le cupole della basilica che si ergono sopra l'abitato aldilà del fiume. E' ormai notte.
Al mattino ci alziamo con comodo, la notte è trascorsa tranquilla. Ci incamminiamo verso la Basilica intorno alle 10,30, alle 11 ascoltiamo la S. Messa Pasquale in spagnolo. Il rito è identico al nostro. Usciti dalla Basilica, assistiamo alla spettacolare processione nel piazzale antistante. Girovaghiamo un po' nei dintorni, ci fermiamo in un locale a prendere un caffè, visitiamo la torre posta sopra l'ufficio turistico posto in Piazza Giulio Cesare, delle mura romane fanno da cornice e sono visibili anche sotto il pavimento trasparente dell'ufficio turistico.
Dalla gentilissima signorina dell'ufficio che conosce anche l'italiano apprendiamo che l'unica AA per camper è posta ad alcuni chilometri dalla città. La città meriterebbe una visita più accurata, ma i giorni rimasti non sono molti e ci avviamo verso il camper per partire per Barcellona.
Mentre viaggiamo sull'autostrada, ammiriamo il paesaggio circostante, è curioso! è un ambiente campagnolo, ma privo di alberi, solo prati e colline erose dalla pioggia. Non si vede un albero per parecchi chilometri e il paesaggio è abbastanza monotomo, diverso da quello italiano.
Arrivati nella provincia di Barcellona invece l'ambiente naturale cambia, si incontrano boschi e colline tipiche del paesaggio mediterraneo. Usciamo dall'autostrada prima della città, questo ci permette di osservare meglio.
Decidiamo di dirigerci subito verso il campeggio, per un soggiorno più confortevole. Arriviamo al campeggio Masnou dopo un bell'acquazzone, i tratti in cui non c'è l'erba sono tutti fangosi. Il campeggio si affaccia sul mare, ma non ha un accesso diretto perchè tra noi e la spiaggia ci passano la strada e la ferrovia. Ci scegliamo con cura il posto prima di entrare con il camper camminando a piedi. E' costituito a terrazze che salgono sulla collina, in origine era stato progettato per le tende, ma è completamente invaso da camper e pochissime tende e caravan. Subito dopo la reception individuiamo una delle pochissime piazzole ancora libere, per arrivarci bisogna però fare lo slalon tra gli alberi che con i rami bassi creano qualche ostacolo. Faccio scendere tutti per precauzione, è proprio nei campeggi che è più facile fare qualche danno al mezzo e avere qualche occhio in più è sempre meglio. Non ci sono problemi, ci posizioniamo subito sopra la piscina su un prato verde. Il posto è molto bello e a tratti arriva anche un debole segnale wifi per il collegamento ad internet. Per avere un segnale buono occorre posizionarsi sui tavolini del bar posto di fronte all'ingresso, la connessione è gratuita.
Al mattino ci presentiamo alla stazione ferroviaria che dista cica 400 m. dal campeggio. Alla biglietteria apprendiamo che è possibile fare il biglietto anche del bus turistico. Scegliamo questa forma di trasporto perchè ci consente di ammirare la città da una terrazza mobile essendo i bus a due piani con il piano superiore scoperto. In più si può disporre mentre si viaggia di auricolari che ci guidano nella scoperta della città. Il costo del biglietto è grosso modo uguale al costo dell'abbonamento turistico intera rete. Anche in questo caso si può decidere di scendere per visitare il posto e risalire su un altro mezzo. Sono due le compagnie che svolgono questo servizio, la nostra svolge il servizio su tre linee: rossa, verde e blu. Entrambe coprono tutte le parti interessanti della città. C'è da dire che solo per fare un giro sulle tre linee con l'unica sosta per il pranzo, è necessaria l'intera giornata, se si ha tempo conviene pagare il biglietto valido per due giorni, costo 29 € al posto di 22 €, bambini 18 € 2 giorni, 14 € 1 g. Questa compagnia non fa riduzioni per portatori di handicap, mentre quell'altra sì.
Arrivati con il treno a Place de Catalunya, saliamo sopra, qui il treno è sotterraneo ed è possibile anche prendere la metropolitana, mentre sopra si incrociano i percorsi di entrambe le compagnie dei bus turistici. Colpa la notevole affluenza di turisti in queste feste pasquali, scopriamo che per prendere il nostro bus ci dobbiamo mettere in coda ad un'interminabile serpentone di turisti, per fortuna avendo già il biglietto non dobbiamo fare un'analoga fila per acquistarlo. Il tempo buono ci consente di godere di una vista stupenda dal piano superiore, l'aria però è ancora un po' freddina e ci siamo vestiti con le giacche a vento. Finalmente saliti indossiamo le cuffie e via con i capelli al vento!
Siamo saliti sulla linea rossa per dirigerci subito verso la Sagrada Familia, sicuramente il manufatto più interessante e particolare di Barcellona. Arrivati a questa spettacolare basilica del Gaudì riscontriamo che qui l'affollamento turistico è ben maggiore di quello che abbiamo visto fin'ora, una lunga colonna di turisti sono in coda per pagare il biglietto per entrare. Abbiamo perso già un'ora per salire su questo bus, e fare altrettanta fila per vedere la basilica e poi di nuovo fila per riprendere il bus ci sembra troppo. Decidiamo quindi di proseguire e dedicare la giornata alla visita della città dall'alto del bus mentre i successivi giorni a piedi. Continuando il giro, a tratti la guida audio (è disponibile anche in Italiano) ci illustra l'importanza dei luoghi, molti palazzi sono opera del Gaudì e sono facilmente riconoscibili. La città è ben organizzata con strade ampie e mezzi pubblici efficienti. Arrivati nel quartiere finanziario spiccano i grattacieli modernissimi, sulla strada un moderno servizio tram corre su rotaie e un tappeto d'erba molto ben curato, non mancano le piste ciclabili. E' ormai ora di pranzo, scendiamo nel quartiere finanziario. Mangiamo in un ristorante self-service
Ripartiamo, questa volta salendo su un bus della linea blu. Arrivati sul litorale, cambiamo di nuovo e saliamo sulla linea verde che prosegue sul litorale a vedere un quartiere una volta degradato e ora completamente recuperato con splendidi giardini pubblici. E' ormai tardo pomeriggio e per tornare al punto di partenza per riprendere il treno risaliamo sulla linea rossa completando il giro.
Ormai sono quasi le 19 e il sole è ormai fiacco, arrivati a Place de Catalunya, scendiamo sotto per aspettare il treno, contenti della giornata che grazie al lungo giro ci ha già fornito un'idea molto completa della città.
Al mattino decidiamo di anticipare la partenza dal campeggio ad oggi e andare in un parcheggio recintato nella città. Il mattino quindi lo dedichiamo a tutte quelle cose che non abbiamo potuto fare fin'ora come anche l'utilizzo del servizio di lavanderia del campeggio o navigare in internet. Subito dopo pranzo partiamo in direzione della città.
Abbiamo programmato il navigatore in direzione del parcheggio sito nel litorale e meta del precedente viaggio descritto su questo sito da Luciano. Ma lo troviamo parzialmente inagibile per lavori in corso. Non ci piace fermarci in un posto che ha l'aspetto e i rumori del cantiere, quindi riprogrammiamo il navigatore per il parcheggio che si trova vicino agli impianti sportivi sulla verde collina di Montjuic. Qui non ci sono servizi a parte il wc, ma i giardini e parchi circostanti sono molto belli e si è abbastanza vicini alla Rambla de Raval la parte più caratteristica di Barcellona. Il parcheggio è custodito e si può accedere tramite una sbarra, ospita camper, auto e bus turistici, è completamente recintato con rete e un'alta siepe.
Appena arrivati ci facciamo un giro tra i giardini circostanti, c'è anche un maneggio. Poi ci dirigiamo verso il museo nazionale d'arte di Catalunya. Infine lo stadio e poi torniamo in camper.
Una delle attrazioni della città è la Fontana Magica di Montjuic: Inverno: (da Ottobre ad Aprile) Venerdi e Sabato Sessioni musicali: 19:00, 19:30, 20:00, 20:30 Estate: (da Maggio a Settembre) Giovedì, Venerdì, Sabato e Domenica dalle 21:00, 21:30, 22:00, 22:30, 23:00
Dal parcheggio ci avviamo a piedi in direzione del Museo Nazionale visitato il giorno precedente. Superatolo, scendiamo dalle ampie gradinate che portano nell'abitato circostante. Una volta scesi tra le vie ci dirigiamo verso il porto. Arrivati alla statua di Cristoforo Colombo che con il suo dito indica la via per l'Italia e non per l'America che è in direzione opposta, iniziamo la visita della Rambla. La via ha al centro della strada un ampio spazio pedonale con bar, tavolini di ristoro, bancarelle, persone che improvvisano spettacoli per turisti. Tutta l'area è molto battutta dal turismo, di conseguenza tutti i servizi sono dedicati ai turisti.
Ci fermiamo anche noi in uno di questi posti ristoro per un breve spuntino. Poi continuiamo con la visita della città.
Visitiamo la stupenda cattedrale gotica, salendo fino in cima per ammirare il panorama. Di lato uno stupendo chiostro con al centro una colonia di oche bianche.
Il tempo non è per niente bello, a tratti piove. Siamo consapevoli che la visita della città meriterebbe qualche giorno in più, ma i chilometri che ci separano da casa sono molti e preferiamo iniziare il viaggio di ritorno.
Tornati al camper alle 18 partiamo per la Francia. Appena passata la frontiera ci fermiamo in un paesino chiamato Elne, molto tranquillo, ci passiamo lì la notte.
Appena svegli facciamo colazione ed iniziamo subito il viaggio. Proseguiamo per un po' sulle strade statali, ma poi per non perdere troppo tempo entriamo in autostrada.
Verso le ore 19 siamo a Ventimiglia, qui usciamo dall'autostrada per fare spesa al supermercato, poi riprendiamo l'autostrada. Dobbiamo cercarci un posto tranquillo per passare la notte, vogliamo riposare bene per affrontare l'ultima parte del viaggio. Tra le AA più vicine che ci indica il Tom Tom c'è Loano, leggiamo la descrizione dell'area dal nostro database: ci pare un buon posto.
Arrivati a Loano percorriamo alcuni chilometri prima di arrivare nella AA. E' vicino al campo sportivo a 2 km dal mare, è su prato con possibilità di allaccio elettrico, la parte sita più in basso è perfettamente pianeggiante, rimaniamo lì per la notte.
Al mattino l'addetto del comune pulisce l'area, svolgendo anche il compito di riscuotere il contributo per la sosta.
Partiamo e ritorniamo a casa.
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