Periplo isola S. Stefano itinerario rosso
Escursione in kayak
durata 2 ore e mezza
Parto dalla spiaggia del campeggio alle ore 8 meno 10. Il kayak avanza veloce solcando l'acqua con la prua. Mi bastano 20 minuti per essere già a ridosso di S. Stefano, costeggiando la costa in direzione di Caprera. L'isola ha la costa molto frastagliata, ricca di anfratti con stupende scogliere modellate dal vento. Il granito riesce ad intagliare delle forme a volte bizzarre. Molte di queste enormi pietre starebbero bene al centro di piazze come sculture d'arte moderna.
Non manca l'avifauna, mi avvicino ad uno scoglio ed un piccolo di gabbiano pigola in aiuto dei genitori, è già di dimensioni simili all'adulto, ma con il suo piumaggio grigiastro molto arruffato fa tenerezza. Un gabbiano adulto mi passa in volo radente sopra di me, è il suo modo per farmi capire che la mia presenza non è gradita, mi allontano riprendendo la navigazione.
Arrivo alla punta dello scoglio più ad est, il profilo dell'isola prosegue ora verso nord in direzione della Maddalena. Alla mia destra ad est ho Caprera, il paesaggio è stupendo, i colori del mare vanno dal turchese al verde smeraldo,
a seconda di come è il fondale. Proseguo passando molto vicino alle rocce dell'isola che sto circumnavigando.
Ad un certo punto, arrivo in una zona militare. Questo è un tratto di costa molto deturpato dagli edifici militari. Sopra la banchina spiccano in bella mostra due grosse mine marine, quelle che si usavano per minare i porti nell'ultima guerra mondiale, due enormi palloni pieni di aculei.
Mi allontano un po' dalla costa cercando di tagliare le anse in maniera da fare il tragitto di mare più breve.
Finita la zona militare, inizia una parte portuale con una banchina, ma sono ormai arrivato a ridosso della Maddalena, basterebbe poco per mettere un piede a terra nell'isola più grande dell'arcipelago, ma ho paura che le condizioni del mare cambino e quindi proseguo nel mio periplo iniziando il viaggio di ritorno dalla parte opposta dell'isola.
Sono abbastanza vicino alla rotta fatta dai traghetti che fanno la spola tra Palau e la Maddalena.
Se ci si tiene molto a ridosso della costa non c'è alcun pericolo. In lontananza vedo il totem dedicato agli eroi del mare e più in fondo Palau. Salto alcune interessanti calette
e passo nel tratto di mare che sta tra l'isola e l'isolotto Roma (dove c'è il
totem) per abbreviare la rotta del ritorno.
Sono ormai due ore che pagaio e sono ormai arrivato alla fine dell'isola. Di
fronte a me vedo in lontananza la spiaggia del campeggio da dove sono partito. Una sosta per riprendermi un po' e per affrontare il tratto finale molto trafficato con la dovuta lena.
Attraverso con il solito yacht che spunta fuori a metà traversata e punta verso di me, pagaiando con lena supero la rotta di collisione e sono a pochi minuti dall'arrivo.
Solo in questo tratto di mare ho visto qualche residuo di schiuma, probabilmente
dovuto all'intenso traffico di imbarcazioni, sottocosta il mare è pulito. Dopo due ore e mezza sono di nuovo al punto di partenza.