In kayak verso il faro di Capo Spartivento itinerario rosso
- Scogliere ed isolotti interessanti
- tempo richiesto andata e ritorno 1 ora e 30'
Direzione costa ovest, passo la prima isoletta e mi dirigo verso il promontorio di Capo Spartivento, ho un leggero vento contrario che increspa leggermente il mare senza però creare onda. Arrivato alla prima cala faccio una deviazione verso la spiaggia per vedere dal mare la spiaggia che il primo giorno ho visto girando con la fat-bike.
Scattate alcune foto riprendo la navigazione verso Capo Spartivento, si incomincia a vedere in alto sullo sperone di roccia l'imponente edificio su cui compare la scritta: Capo Spartivento, e sopra l'edificio il faro.
Dirigo il kayak verso l'isola posta a sud del faro, è un piccolo scoglio ma per me rappresenta il giro di boa, è passata circa un'ora dalla partenza e non posso permettermi di arrivare più lontano. Tornando sbarco un attimo in un'altra isola posta sulla strada del ritorno. Sopra c'è una piccola croce in ferro, un granchio mi guarda temendo un'invasione del suo piccolo paradiso, lo fotografo, tolgo l'ormeggio con cui avevo assicurato il kayak e vado via.
Nel ritorno incrocio un altro kayak e lo saluto: è il secondo che incontro oggi. Arrivo alla grande baia da cui sono partito passando attraverso il canale che separa le due isolette poste di fronte alla spiaggia.
Sulla spiaggia i bagnanti sono ancora pochi alle 10 di mattina, arenato il kayak in spiaggia, un brevissimo bagno nelle acque cristalline e sono di nuovo a trainare il kayak verso l'area camper.
Sulla destra di Baia Chia superato il promontorio, dopo qualche spiaggetta troviamo un'altra bellissima striscia di sabbia con dune e macchia mediterranea, siamo arrivati a Capo Spartivento. Qui è possibile trovare un'area di sosta privata per camper con docce e scarichi. Peccato che la speculazione edilizia stia erodendo sempre di più la montagna: ove una volta sorgeva un campeggio ora si vendono case estive. Orrore degli orrori! è stato realizzato un campo da golf distruggendo la varietà di specie presenti nella macchia mediterranea. Ora è solo una squallida monocoltura con prato all'inglese che necessita per sopravvivere in un ambiente che non è il suo ingenti quantitativi d'acqua dolce. In una regione povera d'acqua come questa si tratta di un vero danno ecologico! Vergogna.