Partenza ore 12 autostrada A1 e poi ad Orte E45 per Cesena, continua la pioggia con forti rovesci. A Cesena autostrada per Bologna, ripresa la A1 poi autostrada per il Brennero, molto trafficata. Ci fermiamo alle 21,30 per la cena e per la notte in un autogrill, come tutti gli altri è pieno di tir. Hanno completamente occupato la loro zona e incominciano ad occupare la zona riservata alle auto.
Attraversiamo l’Austria percorrendo la via ordinaria, poi entriamo in Germania riprendendo l’autostrada, abbastanza trafficata, tra Stuttgart e Karlsruhe, incontriamo una coda di auto per lavori in corso, ci fermiamo per la notte in un autogrill, il parcheggio è grande, ma anche qui i Tir la fanno da padroni, meglio fermarsi nella zona auto ove è più facile trovare posto.
Riprendiamo il viaggio verso nord in direzione di Bonn. Arriviamo alle 13 nell’ottimo parcheggio riservato ai camper collocato in un parco cittadino. Dopo pranzo tiriamo giù le bici, abbiamo portato con noi anche l’ammiraglia delle nostre bici: il tandem Bianchi che ho elettrificato, mentre l’altra bici è una mtb.
Ci dirigiamo verso il centro percorrendo l’ottima rete di piste ciclabili di cui è dotata la città. La città è molto viva, tanti giovani, alcuni di essi vestiti (come se fosse carnevale) per il “romics” una specie di fiera dei personaggi dei fumetti tipo manga o film… Ci fermiamo seduti ai tavolini di un bar lungo il Reno.
Ammiriamo il traffico di imbarcazioni sul fiume che una volta tracciava il confine dell’impero romano, sulla riva sinistra la civiltà e sulla destra le barbarie. Tanti secoli sono passati da allora, oggi è la Germania a guidare l’Europa. Ripartiamo con le bici e attraversiamo il ponte per percorrere la pista ciclabile sul lato destro del Reno in direzione del grattacielo (DHL) che è vicino al parcheggio camper. E’ facile orientarsi e non perdere la strada per il ritorno, basta tenere come riferimenti il grattacielo e il Reno. Anche sul lato destro ammiriamo gli ampi spazi verdi e le piste ciclabili che ci consentono di prendere qualsiasi direzione.
Tornati al camper, Paola si accorge che non ha più lo zainetto con dentro il portafoglio! Dove lo ha dimenticato? Dopo una rapida consultazione decidiamo che è stato dimenticato sulla sedia del bar. Risaliamo sul tandem e torniamo pedalando velocemente verso il bar che è nel posto più lontano della nostra passeggiata in bici. Dentro oltre ad esserci qualche soldo c’è anche la carta di credito (fortunatamente ricaricabile e che necessita del PIN). Arrivati ansimanti al bar il gestore ci accoglie con un sorriso e ci riconsegna lo zainetto con tutto il contenuto, per fortuna abbiamo incontrato un uomo davvero onesto!
Mentre torniamo al camper, poco lontano dal grattacielo, nel parco c’è una specie di festival musicale con palco dove si esibisce una giovane band e tavolini con rivendita di panini e birra, ceniamo ai bordi del laghetto.
Ci svegliamo con comodo e intorno alle 10 ripartiamo per l’Olanda. Passiamo il confine e un violento acquazzone ci accoglie in Olanda. Alle 17,30 siamo già ad Amsterdam. Arriviamo nell’area camper “City Camp Amsterdam” separata dal centro storico dal canale principale della città. Il costo giornaliero è di 19,80€ compreso scarico, acqua e Wi-Fi. L’elettricità si paga a parte. Noi avendo un buon impianto fotovoltaico, ne facciamo sempre a meno. Per entrare nell’area, recintata e sorvegliata, occorre pagare in anticipo solo con carta di credito nella macchinetta posta all’ingresso. Il giorno s’intende di 24 ore dall’ora di arrivo. La tessera con codice a barre che esce dalla macchinetta serve anche per azionare la sbarra o la porta pedonale per entrare o uscire.
Dalla AA passa una pista ciclabile che percorsa in un senso arriva in città via terra, mentre nell’altro senso va al porticciolo del traghetto (gratuito) per la stazione ferroviaria centrale. Posizionato il camper al numero indicato sulla tessera, siamo curiosi di fare un piccolo assaggio della città. Ci rechiamo alla banchina di partenza del traghetto per persone e naturalmente biciclette. Arrivati alla stazione centrale ammiriamo il grande parcheggio per bici con rastrelliera a due piani: le biciclette sono migliaia, vedere foto. Tutte assicurate con robuste e pesanti catene, il furto di bicicletta è il reato più praticato in questa città.
Dopo un rapido giro in stazione e ad un botteghino informazioni ritiriamo la piantina della città, facciamo spesa in un negozio e riprendiamo il traghetto per tornare al camper.
Al mattino il tempo è buono, preparo le due bici, e lo zaino con gli impermeabili in caso di pioggia. Saliamo sul traghetto con le bici. Arrivati alla stazione centrale, dobbiamo subito fare pratica con l’intenso traffico di biciclette sulla pista ciclabile, qui i ciclisti corrono con le loro bici in ferro massiccio, il manubrio alto e le selle morbide, la loro posizione di guida è molto comoda. Guai ad intralciare, bisogna pedalare o farsi da parte. Nessuno indossa il casco e nemmeno un abbigliamento da corridore di giro d’Italia. Qui la bici è un mezzo di trasporto e non un attrezzo per fare sport nel tempo libero come purtroppo è da noi. Poi è incredibile! sulle piste ciclabili ci sono perfino i rallentatori di velocità (i dossi) in corrispondenza degli attraversamenti pedonali.
Vedere dettaglio giornata e foto nella pagina Amsterdam
Anche oggi si replica la visita di questa stupenda città, iniziando dall’arrivare alla stazione centrale con il traghetto e proseguire con le nostre bici l’esplorazione di ogni angolo. Siamo ancora fortunati con il tempo, è piovuto di notte, ma al mattino c’è di nuovo il sole. Oggi però dedichiamo una buona parte della giornata alla visita dell’ottimo museo dedicato al grande pittore olandese Vincent Van Gogh.
Arrivati nei pressi del museo c’è vicino alla grande scritta “I Amsterdam” un botteghino per fare i biglietti. Fatta la fila ci consegnano i biglietti per le ore 13. C’è il tempo di mangiare qualcosa in uno dei locali all’aperto prima del museo. Un quarto d’ora prima delle 13 arriviamo davanti al museo e ci accorgiamo che c’è una fila lunghissima per fare il biglietto e un’altra un po’ meno lunga per entrare per chi come noi ha già il biglietto (fortuna che l’abbiamo acquistato prima!). Entriamo, è praticamente una processione, anche dentro si segue la fila di persone per vedere ogni quadro.
Il museo è comunque ben fatto, strutturato nei diversi piani: il visitatore è guidato alla comprensione di questo grande artista impressionista. L'arte di Van Gogh è la drammatica espressione del crescente contrasto tra il mondo interno e il mondo esterno, tra spiritualità e realtà oggettiva, dopo aver visto la pittura degli impressionisti e l'arte giapponese, trasformò radicalmente il suo stile. Da colori cupi la sua pittura si schiarì, mirò a effetti di luce abbagliante, si servì quasi esclusivamente di colori puri; (un piano del museo è dedicato alla tecnica che usava, è possibile grazie a degli ingrandimenti osservare al microscopio ogni pennellata. Dai temi e dai motivi dell'impressionismo si staccò decisamente, rinunciando a ogni suggestione naturalistica e facendo del colore il mezzo di espressione della sua intima passione e delle sue crisi depressive. Il suo stile è anche da considerarsi come il primo indizio della crisi che portò dall'arte di pura espressione, all’arte indipendente da ogni funzione rappresentativa.
Usciamo intorno alle 16 e concediamo a nostra figlia di fare un po’ di shopping in centro. Alle 19 torniamo alla stazione centrale per prendere il traghetto.
Mattinata splendida! Di nuovo a zonzo per la città. Dopo un po’ di giri ci fermiamo al mercato dei tulipani, dove scopriamo che si può comprare di tutto, dal formaggio (ne compriamo alcune formette deliziose) ai souvenir e perfino piantine di marijuana.
Torniamo al camper verso le 12,30 oggi dobbiamo ripartire, con un cielo che minaccia pioggia. Dopo mangiato, andiamo a caricare e scaricare acqua sotto le prime gocce di pioggia e partiamo per l’isola di Texel. Procediamo in autostrada in direzione nord, finita l’autostrada il paesaggio è molto tipico con fattorie, bovini e mulini a vento. A Den Helder, cittadina molto caratteristica con il suo porto, ci avviamo verso il molo traghetti, passato un casello in stile pedaggio autostradale, si paga il traghetto secondo la lunghezza del mezzo, nel nostro caso 40,50 €, poi senza incontrare altro personale, ci incolonniamo dietro gli altri veicoli e al semaforo verde saliamo sul traghetto. Inutile scendere dal camper, la traversata dura poco di più di 10 minuti.
Ora siamo sull’isola di Texel, il tempo è ancora perturbato. Incominciamo ad attraversare l’isola che è composta da grandi praterie, qualche duna verso la costa e piccolissimi centri abitati.
Incrociamo in senso inverso un camper italiano, il conducente, sconsolato, ci fa un cenno che interpreto: tutto chiuso! Lì per lì non capiamo il senso di quel gesto, ma quando incominciamo a chiedere ai numerosi mini campeggi sparsi nell’isola, capiamo che è impossibile trovare posto in una di queste aziende agricole trasformate in mini campeggio. In una di queste ci dicono che in agosto è impossibile trovare posto e ci offrono al prezzo di 30€ la possibilità di fermarci per una notte nel cortile d’ingresso della fattoria senza alcun servizio: noi preferiamo proseguire.
Arriviamo così alla fine dell’isola dove c’è un faro e subito dopo una grandissima spiaggia con un sistema costiero di dune. Poco prima del grande parcheggio della spiaggia (di notte c’è il divieto di stare dentro il proprio veicolo!) c’è un altro piccolo parcheggio, qui non c’è alcun divieto e ci fermiamo per la notte.
Cielo ancora nuvoloso, ma soprattutto tanto vento. Ci rechiamo prima al faro (è visitabile) e poi alla spiaggia, lunghissima e larghissima, è la classica spiaggia oceanica, il mare è lontanissimo, occorre camminare molto per arrivarci. Qui nessuno o quasi è in costume, il sole non si vede e le persone presenti possono solo passeggiare. Alcuni si divertono con aquiloni acrobatici, altri utilizzano aquiloni da traino per muovere il loro veicolo a tre ruote. La spiaggia in un’ampia zona è in leggera depressione e forma uno strato compatto che consente a questi veicoli di muoversi.
Arrivati al mare, scopriamo che è di colore marrone! Tornati al camper pranziamo e riflettiamo su che cosa fare, sarebbe bello prendere la bici e percorrere la pista ciclabile che affianca tutte le strade dell’isola, ma il tempo minaccia di piovere ed in fondo l’isola oltre alle passeggiate non offre altro. Il sistema di dune costiero è da vedere, ma chi come noi ha visto le dune di Piscinas in Sardegna, con la sua stupenda macchia mediterranea che si affaccia sul mare meraviglioso, può tranquillamente farne a meno.
Decidiamo di partire. Ripercorriamo tutta l’isola sotto una leggera pioggia e riprendiamo il traghetto, non occorre pagare nulla, si arriva al molo e ci si imbarca. Abbiamo deciso di andare a Giethoorn, è una caratteristica cittadina olandese accessibile solo dai canali.
Ritornati sulla terra ferma, prendiamo la strada verso la grande diga che separa il mare aperto da quello interno si chiama Afsluitdijk costruita fra il 1925 ed il 1933, è lunga 32 km, larga 90 m ed arriva ad un'altezza di 7,25 m sopra il livello del mare. Piove a tratti mentre percorriamo la diga, il vento è fortissimo. A circa metà strada c’è un parcheggio con un ponte pedonale dove si può andare ad ammirare il Mare del Nord. Un monumento ricorda l’evento della costruzione, accanto sulla immancabile pista ciclabile, si sta svolgendo una gara ciclistica con un vento proibitivo.
Arriviamo a Giethoorn sotto una pioggia battente a tarda sera. Riusciamo a trovare un posto nella AA posta nel porto, parcheggiamo di fronte al canale pieno di barche.
Per la visita del caratteristico paesino, è preferibile noleggiare una delle imbarcazioni elettriche che sono poste all’entrata nel canale principale, ma il cielo è tutto grigio e preferiamo girarla a piedi. Vedere foto.
Dopo una sosta in uno dei locali all’aperto torniamo in camper per partire in direzione dei mulini a vento di Zaanse Schans, è una località che si trova nei pressi di Amsterdam, quindi dobbiamo procedere aggirando il bacino di mare imprigionato dalla grande diga e dirigerci a nord di Amsterdam.
A Zaanse Schans, hanno ricostruito un angolo di vecchia Olanda, con i mulini a vento funzionanti e dietro alcune fattorie con animali. Pur essendo una località in gran parte ricostruita, è una tappa necessaria se si vuole visitare un mulino in funzione con tanto di ingranaggi e macine originali che ruotano grazie alla forza del vento.
Finita la visita facciamo rotta verso Den Haag (L’Aia, sede del governo dello Stato, pur non essendone la capitale che invece è Amsterdam) A Den Haag parcheggiamo il camper nei pressi del centro storico in una via residenziale molto tranquilla, il parcheggio è a pagamento ma fino alle 19 e sono appunto già le 19.
Facciamo un rapido giro in città con le bici nelle vie della città, e spesa al supermercato. Mentre era in attesa fuori dal supermercato, Paola assiste impotente al furto di una bicicletta. Un tizio con aspetto poco raccomandabile si avvicina alla rastrelliera delle biciclette posteggiate di fronte al supermercato, ne individua una che non era legata, con indifferenza la estrae, ci sale sopra e lentamente si allontana. Le biciclette olandesi sono biciclette robuste in ferro, ma di scarso valore, eppure il furto di bicicletta è molto praticato, quindi a scanso di amare sorprese bisogna sempre legare le proprie bici con catena e lucchetto! Torniamo al camper, ceniamo e rimaniamo lì per la notte.
Al mattino partiamo per la vicinissima Delft. Parcheggiamo in una delle strade prima di entrare nel centro storico, delimitato da canali e ponti levatoi regolati da semaforo e casellante. Utilizziamo anche oggi il nostro tandem, la visita delle città in bici ci ha permesso di esplorare più velocemente tutti gli angoli delle città e quindi di riuscire in pochissimi giorni a visitare tantissime località olandesi. Visita a Delft.
Partiamo per Utrecht dove arriviamo verso sera. Parcheggiamo, il tempo volge al peggio ed incomincia a piovere, proseguirà incessantemente tutta la notte.
Al mattino il tempo è buono, esce persino uno spicchio di sole. In questa città è presente il campanile più alto d’Olanda. Paghiamo il parcheggio (circa 3 € all’ora dalle 9 del mattino, ma se si paga l'intera giornata sono 17 €) e visitiamo la città con le nostre bici. Arriviamo al duomo e lo visitiamo, di fronte, il maestoso campanile alto 112 m.
Tornati al camper partiamo per passare il confine con la Germania. Poco dopo il confine facciamo una deviazione dall’autostrada per Bocholt, lì c’è Rose un centro commerciale per il ciclista, ne approfittiamo per comprare una nuova forcella per la mountainbike. La fortuna vuole che incontriamo un commesso che sa l’italiano pur non essendo mai stato in Italia, ha studiato la nostra lingua frequentando specifici corsi alla scuola popolare! È incredibile!
Ripartiamo per Koln, arrivati però in città non troviamo posto nella piccola area camper e proseguiamo per Bonn. A Bonn troviamo il parcheggio riservato ad autocaravan e caravan pieno di auto, si tratta di una strada in cui si deve parcheggiare ai lati. Un tedesco proprietario di un motorhome Cartago ci spiega che nelle vicinanze si sta svolgendo un concerto. E’ dispiaciuto per l’inconveniente e si fa in quattro per trovare una soluzione per noi e per un secondo motorhome, questo di un norvegese, sopraggiunto appena dopo di noi. Il camperista tedesco parla solo la sua lingua ma riesco ugualmente a cogliere il significato delle sue parole, ci fa parcheggiare in doppia fila accanto al suo mezzo. Il suo Cartago è enorme, molto più alto del mio Burstner Aviano e lungo quasi il doppio. Finito il suo compito di parcheggiatore, passa ad offrirci dell’ottima birra Veltins Pilsenes. Più ospitali di così! Finito il concerto a poco a poco le auto vanno via, possiamo prendere posto e liberare dalla doppia fila il Cartago.
Appena svegli tiriamo fuori il tandem per una passeggiata in città. Veniamo attirati dal via vai di fronte ad una chiesa nel quartiere moderno nei pressi del grattacielo. Ci fermiamo, si sta per celebrare una messa in lingua spagnola, per la comunità originaria dell’America latina. La messa è allietata da canti molto folcloristici con strumenti musicali tipici del sud America. Ai lati dell’altare vengono proiettate immagini e testi delle canzoni, l’atmosfera è molto allegra e trascinante, si batte il ritmo con le mani stile Gospel. E’ un ottimo esempio di integrazione per comunità straniere.
Dopo il giro in città torniamo al camper per avviarci verso Strasburgo. Nel pomeriggio arriviamo a Strasburgo, città sede del parlamento europeo. E’ adagiata sulle rive del Reno che in questo tratto traccia il confine tra la Francia e la Germania. Non riusciamo a trovare un parcheggio e alla fine ci fermiamo sulle rive di un canale. Facciamo appena in tempo a parcheggiare che si scatena un violentissimo nubifragio.
La visita alla città prevista per il giorno precedente è sfumata per il violento nubifragio, così ci accontentiamo di girare in camper in centro e poi visitare la zona nuova presso il parlamento europeo. Qui scopriamo che dietro il parlamento europeo c’è un parcheggio tranquillo senza divieti e gratuito. Ma ormai è troppo tardi, le previsioni per i prossimi giorni non sono buone e vogliamo riavvicinarci all’Italia. Vogliamo vedere se presso il lago di Costanza vicino al confine svizzero c’è possibilità di fermarci per un giorno.
Arrivati a Hagnay Am Bodensee, proviamo a vedere se c’è posto in qualche campeggio. Chiediamo ma niente, tutto pieno, però ci consentono gratuitamente di scaricare e caricare acqua CS n°4087, ne approfittiamo e ripartiamo subito. Il cielo è tutto grigio e piove a tratti quindi decidiamo di puntare su Fussen.
Arriviamo a Fussen in serata, ci dirigiamo subito verso le due aree camper dislocate nei pressi del centro commerciale. Ma arrivati lì scopriamo che entrambe sono strapiene. Non ci rimane che pernottare nel parcheggio adiacente ad un grosso rivenditore di prodotti di elettronica. Il nostro esempio viene presto imitato dai diversi camperisti (quasi tutti italiani) arrivati dopo di noi e rimasti fuori dalle AA.
Al mattino vorremmo curiosare in qualche grande negozio, ma prima della loro apertura si avvicina un addetto del grande magazzino in cui eravamo parcheggiati e ci fa sloggiare tutti dall’area.
Passiamo il confine con l’Austria e la attraversiamo fino ad Innsbruck. Qui facciamo una sosta per il pranzo. Nel pomeriggio facciamo il pieno a 1,350 €/l e attraversiamo il confine dell’Italia. Attraversato il Brennero, preferiamo continuare senza prendere l’autostrada per goderci meglio il paesaggio.
Prima di Trento, facciamo acquisti da un agricoltore: molte mele, buonissime, che stanno raccogliendo proprio in quei giorni. Poi entriamo a Trento e parcheggiamo lungo l’Adige nei pressi del Muse. Tiriamo fuori il nostro tandem e ci facciamo un giro nel centro storico. Dopo aver fatto spesa ad un supermercato ritorniamo in camper per la cena.
Al mattino facciamo una passeggiata al Muse, da noi già visitato l’anno scorso, appena dopo l’inaugurazione. Quel quartiere disegnato da Renzo Piano ci piace molto e ci andiamo per prendere anche solo un caffè e gironzolare tra le nuove sculture esposte a pelo dell’acqua. Poi con molto comodo, quando è quasi mezzo dì ripartiamo. In autostrada incontriamo l’ennesimo nubifragio che ci costringe a fermarci per il pranzo. E poi di nuovo in viaggio verso casa.
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