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Durante il dominio arabo, Granada fu una delle maggiori città commerciali per lo scambio di pietre preziose, pelli, armi e polveri da sparo. Alcuni di questi oggetti venivano anche dall'Estremo Oriente, come la Cina e la Mongolia, anche se i primi importatori di oggetti provenienti da questi territori furono gli antichi romani, nel loro periodo di grande prosperità.
Nel corso della dominazione Almoravide e Almohade, Granada perse la sua indipendenza, costretta a piegarsi al volere dei signori venuti dall'Africa settentrionale, ma recuperò il proprio ruolo quando, nel 1238, Muhammad ibn Yūsuf ibn Nāzar entrò nella città dalla Puerta de Elvira per occupare il Palazzo del Gallo del Vento e legare la sorte della sua dinastia nasride al Sultanato di Granada.
I Nasridi diedero alla città venti sultani, fino alla sua caduta nel gennaio del 1492.
I Nasridi trasformarono la loro capitale in uno dei centri più brillanti dell'intera Penisola Iberica, tanto sotto il profilo economico e sociale quanto sotto quello prettamente culturale.
Alhambra
L'Alhambra è una vera città murata (medina) che occupa la maggior parte del colle della Sabika, mentre per parte sua Granada fruiva di un altro sistema di mura protettive di cinta. Pertanto l'Alhambra poteva funzionare in modo autonomo rispetto a Granada. Nell'Alhambra vi erano tutti i servizi propri necessari agli abitanti che vi vivevano: moschee, scuole, botteghe e altro.
Nel 1238 fece il suo ingresso a Granada dalla Porta di Elvira, per occupare il Palazzo del Gallo del Vento, Muhammad ibn Nasr (noto anche come Nazar), chiamato al-Hamar, "Il Rosso", perché aveva la barba di colore rossiccio, fondatore della dinastia nasride del Sultanato di Granada.
Quando Muhammad ibn Nasr entrò trionfatore a Granada, la popolazione lo accolse al grido di Benvenuto al vincitore per la grazia di Dio (marhaban li-l-Nāsir), al quale egli rispose dicendo: Non v'è altro vincitore se non Dio (wa lā ghālib illā Allāh). Questo è il motto dello stemma nasride ed è scritto in tutta l'Alhambra.
Muhammad ibn Nasr fece edificare il primo nucleo del palazzo. Suo figlio
Muhammad II, che fu amico di Alfonso X di Castiglia, lo fortificò.
Lo stile
granadino nell'Alhambra rappresenta il punto supremo raggiunto dall'arte
andalusa.
Fu l'ultimo reame ad essere "riconquistato" dai cristiani che, per un lungo periodo, le consentirono di sopravvivere, sia pure in uno stato di sostanziale infeudamento, alla corona di Castiglia, fino a quando, nel 1492, Isabella di Castiglia e Ferdinando d'Aragona costrinsero alla resa e all'esilio l'ultimo Sultano Abū ʿAbd Allāh.
Nel 1492, con la conquista di Granada da parte dei Re Cattolici, l'Alhambra passò ad essere palazzo reale dei re castigliani e questo salvò il complesso dalla distruzione patita invece da tanti altri monumenti islamici a seguito della Reconquista.
Il Comitato del patrimonio mondiale dell'UNESCO ha dichiarato l'Alhambra e il Generalife di Granada Patrimonio Culturale dell'Umanità nella sua sessione del giorno 2 novembre 1984.
È stata nominata tra i 21 candidati finalisti per essere indicata come una delle sette meraviglie del mondo moderno.