La Santa Pasqua
Domenica 20 aprile
- Città molto accogliente ricca di piste ciclabili
Al mattino ci rechiamo alla maestosa cattedrale gotica per partecipare alla Santa Messa. Le misure di sicurezza obbligano, noi che siamo arrivati
quando la cattedrale era già piena, ad ascoltare la celebrazione in una posizione molto laterale.
Finita la messa passeggiamo nel bellissimo centro storico. Mangiamo in una taverna della paella che però non è certo la migliore che si può gustare in Spagna.
Un violento acquazzone si abbatte sulla città. Finito di mangiare, e con la pioggia
che si è momentaneamente placata, continuiamo la visita della città. Vorremmo visitare il campanile della cattedrale,
la Giralda, ma ha una lunga coda di turisti
ci fa rinunciare ad ammirare il panorama sulla città. Da vedere è anche la bellissima Plaza de Espana con il suo bellissimo porticato, la via d'acqua e le bellissime decorazioni.
Ricomincia a piovere e preferiamo tornare al camper. Le previsioni meteorogiche per l'indomani non sono incoraggianti. Peccato, la città meritava di essere visitata un secondo giorno sfruttando la sua fitta rete di piste ciclabili.
Decidiamo di rimetterci in viaggio ed arrivare in serata nella punta più a sud della Spagna: a
Tarifa.
Siamo alle colonne d'Ercole.
A Tarifa si vede distintamente la costa marocchina, siamo a soli 13 km dall'Africa. Soffia un forte vento di libeccio. Sulla lunghissima spiaggia si abbattono le onde dell'oceano con un rumore assordante. È un maestoso spettacolo della natura.
A tratti piove forte e sta per calare la sera. Troviamo un parcheggio al piccolo centro sportivo prima della spiaggia, dal camper vediamo la scultura metallica del grande pesce con a terra la rosa dei venti, il pesce mosso dal vento ruota e con la testa indica la direzione del vento.
Il camper lo sistemiamo in una via stretta fra due muri. Nonostante il posto riparato, ogni tanto una raffica di vento e pioggia scuote il camper.
Cullati dal vento e con il suono dell'oceano, passiamo la notte.
Verso Gibilterra e Granada
Lunedì 21 aprile.
- Bella la grande spiaggia di Tarifa
Al mattino visitiamo il porto. Qui arrivano i traghetti da Tangeri, bastano 35 minuti di traghetto e 99€ di tariffa per sbarcare nell'altro continente. Fuoristrada di turisti attrezzati di tutto sono in coda per l'imbarco accanto a mezzi più economici stracarichi di qualsiasi tipo di bagaglio, biciclette usate, motorini, mobili... sono i veicoli di marocchini che tornano in patria con tanta roba da rivendere o regalare.
Il tempo è ancora molto incerto e piove a tratti.
Ci rechiamo a Gibilterra, il tempo purtroppo non è cambiato, le forti piogge a tratti non ci consentono di visitare la rocca
alta m. 96. Per
chi volesse farlo, occorre lasciare il camper in un parcheggio prima della frontiera e recarsi a piedi o con mezzi pubblici nella visita di questo estremo lembo britannico.
Ripartiamo per Granada.
Arriviamo in città nel pomeriggio, la città è caotica con un traffico molto intenso. Ci dirigiamo al parcheggio dell'Alhambra.
Non si può venire a
Granada senza aver visto questa meraviglia.
Martedì 22 aprile.
- Alhambra patrimonio dell'umanità
- Eccessivo costo del parcheggio e coda chilometrica per il tichet
L'Alhambra ha un flusso enorme di visitatori, e se non si ha già il biglietto per esempio prenotato via internet, l'unico modo per riuscire a visitarla è di presentarsi alle ore 7,30 mezz'ora prima che apra la biglietteria e incolonnarsi nel lunghissimo serpentone di turisti che aspetta per acquistare i circa 300 biglietti che vendono al giorno.
Anche noi siamo costretti a svegliarci presto per metterci in coda per il biglietto. La visita dei palazzi e del giardino comunque ripaga ampiamente di tutte le fatiche.
Torniamo al camper per l'ora di pranzo. Mangiamo e poi pagata la sosta (29 € bassa stagione, 53 € in estate, il parcheggio non offre nulla, non è neanche custodito), partiamo per Tabernas.
A Tabernas c'è un parco naturale con all'interno ciò che rimane della grande epopea del cinema west. Qui hanno girato i famosi film denominati "spaghetti western", grazie a un paesaggio desertico unico esempio in Europa, sono stati creati villaggi tipici del west, fortini per soldati...
Alla biglietteria ci dicono che per vedere tutto, compreso lo zoo occorrono 5 ore. Sono le ore 18 e non c'è tempo, rimandiamo a domani.
Il posto è però troppo interessante per rimanere inattivi,
scarico la mountain-bike e mi avvio proseguendo la strada dopo
il villaggio west. Il percorso è in lieve salita fino a passare un guado completamente asciutto, poi prendo la strada sterrata che sale sulla sinistra abbandonando
quella asfaltata. Chissà quante scene di film sono state girate in questi luoghi, quanti inseguimenti con banditi, assalti a diligenze o cacciatori di taglie senza scrupoli all'inseguimento dei ricercati. Sono questi i pensieri che mi vengono in mente mentre arranco su un ripido sentiero che passa vicino ad alcune casette diroccate che possono essere state il set di qualche film.
La strada sterrata ora è un sentiero che diventa sempre più difficile, più volte sono costretto a fermarmi e ripartire. Si sale fino ad una cresta, qui
il sentiero ritorna a essere strada ma è sbarrata da una catena.
Torno indietro per il ripido sentiero con i freni tirati.
Mercoledì 23 aprile
- Riserva naturale da tutelare
Passiamo la notte più silenziosa di tutto il viaggio. Qui la tranquillità è totale, siamo rimasti solo noi nel parcheggio. Solo verso le 9 del mattino arriva il primo pullman con una
rumorosa scolaresca felice.
Inizio la giornata con una nuova escursione in mountain bike.
Al ritorno pranziamo e subito dopo iniziamo la visita al parco tematico.
Dopo circa 4 ore di visita, torniamo al camper e partiamo.
Rotta verso Valencia, percorriamo una autostrada senza pedaggio, dopo circa 180 km ci fermiamo ad una stazione di servizio per la notte.
Valencia
Giovedì 24 aprile
- Moderna città con piste ciclabili
- Mancano le barriere acustiche tra autostrada e campeggi
Mi sveglio che è ancora buio, passare dal silenzio assoluto di Tabernas alla rumorosissima area autostradale non è certo il massimo.
Arriviamo alle prime ore del mattino a Valencia, ci rechiamo prima a vedere com'è l'area di sosta in città.
Ha l'aspetto di un deposito di veicoli di ogni tipo, molto diversa dalle nostre aree camper, immersa tra i palazzoni: non ci piace.
Ci dirigiamo verso il campeggio. Ce ne sono due, sono nella frazione di Pinedo a 8 km dal museo oceanografico e a circa 10
km dal centro.
Scegliamo di fermarci nel primo campeggio "Coll Vert", i camper sono tutti qui, se si
desidera un soggiorno con un minimo di confort in Spagna è inevitabile scegliere il campeggio. I parcheggi sono nati per i pullman turistici e non offrono altro che il parcheggio custodito ma nessun altro servizio. Il loro unico vantaggio è che sono in genere dislocati al centro della città
e conviene utilizzarli quando sono comodi per la visita in
centro.
La zona dove sono i campeggi è un'area protetta e offre delle grandi spiagge senza i consueti palazzoni che si affacciano sul mare.
Nel lungomare prima della spiaggia c'è una trafficatissima pista ciclabile che corre verso
Valencia. Al campeggio è possibile richiedere gratuitamente la piantina della città con la rete di piste ciclabili che attraversa la città.
Peccato che i campeggi sono in prossimità dell'autostrada e non ci sono barriere acustiche per limitare il rumore,
per chi dorme in tenda o anche in camper d'estate quando si dorme con gli oblò aperti si può avere qualche disturbo al sonno.
Finalmente possiamo pranzare sul tavolino all'aperto. Nel pomeriggio tiriamo fuori il nostro tandem e ci dirigiamo verso il museo oceanografico percorrendo la pista ciclabile. Superatolo arriviamo al centro per una breve visita.
Venerdi 25 aprile
- Architettonicamente ben riuscito il Ciudad de las Artes
Y las Cièncias
Al mattino ci rechiamo alla fermata dell'autobus posta di fronte al campeggio. Il bus passa
alle 20 di ogni ora per Valencia.
Sono le 10,20 e insieme ad altri campeggiatori prendiamo il bus. Arrivati al museo oceanografico iniziamo subito la visita
dopo aver acquistato i biglietti.
Nel tardo pomeriggio già abbastanza stanchi iniziamo la visita del secondo
museo quello della scienza: è un museo interattivo abbastanza simile a quello
che abbiamo visto a
Trento ed interessantissimo soprattutto per bambini e
ragazzi. Dopo una visita abbastanza veloce usciamo dal secondo museo. Ci rechiamo alla fermata del bus 20 che sta arrivando proprio in quell'istante, saliamo e dopo circa 10 minuti siamo al campeggio.
Il traghetto
Sabato 26 aprile
- Barcellona interessante città
- Scarsa attenzione verso i passeggeri da parte della
compagnia Grimaldi, servizio in generale scadente.
Oggi è l'ultimo giorno in Spagna. Percorriamo la strada costiera non a pedaggio verso Barcellona. A tratti diventa autostrada mediterranea che segue la costa oppure strada statale 340.
Barcellona, già meta di un precedente viaggio, ci stupisce ancora per la sua vitalità. Il lungomare è pieno di giovani affollatissimo e colorato. Facciamo l'ultimo rifornimento a 1,358
€/l ed entriamo nella zona portuale. Il piazzale di attesa della Grimaldi è a queste coordinate lat. 41.36439 long. 2.17461 ed è inserito nella banca dati di Arcipelago selezionabile anche come poi nel navigatore.
La nave arriva con un'ora di ritardo e ripartirà con due ore di ritardo. Le operazioni d'imbarco sono caotiche e mal coordinate, il personale della Grimaldi di più basso livello è di origine asiatica e spesso conoscono
poco l'italiano, sono diretti da ufficiali italiani (si capiranno?): fanno avanzare tutti i camper ma poi ci bloccano poco prima dell'imbarco
proprio in una zona che intralcia le manovre dei Tir. Rimaniamo in quella scomoda posizione per un'ora e mezza. Fanno salire un camper alla volta per riempire i vuoti tra un Tir e l'altro, ogni centimetro della stiva viene sfruttato; i Tir sono talmente ravvicinati che si fatica a non toccarli quando si deve attraversare la stiva.
Peccato che la Grimaldi trascuri in particolare proprio noi camperisti, è l'unica compagnia che non pratica l'open deck sui suoi traghetti. Entrambe le navi che fanno rotta da Civitavecchia a Barcellona dispongono al ponte 5 di uno spazio a poppa semiaperto che potrebbe essere attrezzato per il campeggio a bordo.
Saliti sul traghetto dobbiamo incastrare il camper in fondo tra un Tir e un camioncino.
Passeremo la notte svegli per gli schiamazzi di una folta comitiva scolastica di napoletani, il silenzio ci sarà solo tra le 6 e le 10 per poi
mancare definitivamente per il resto della traversata.
Sollecitiamo piu volte l'intervento della reception ma nulla, anche altri passeggeri si lamentano senza risultato: grazie Grimaldi, su questo traghetto non si ha diritto al riposo!!!!
Ora siamo in attesa di sbarcare a Civitavecchia con oltre 3 ore di ritardo,
cerco di ingannare l'estenuante attesa completando questo diario di bordo
ticchettando le dita sul tablet (che funge anche da navigatore).
Appena ci danno il via libera, scendiamo al ponte 5 a cercare il camper nella compatta massa di camion rombanti. Nel fragore assordante
dei motori non c'è nessuno del personale che ti aiuti a trovare il
tuo mezzo tra la fitta moltitudine di Tir,
vaghiamo un po' da una parte all'altra della stiva con il pavimento
imbrattato d'olio, facendoci
sottili per non toccare le lamiere e sperando che nessuno dei
Tir si muova mentre gli passiamo davanti o dietro. Ci aspetta un ritorno a casa tutto in notturna sotto la pioggia e domani di nuovo al lavoro.