E' insieme al Parco nazionale del Gran Paradiso il più antico d'Italia. Il Re
Vittorio Emanuele volle istituire in quest'area una riserva di caccia, per
evitare lo sterminio incombente e l'estinzione di importanti ed uniche specie
selvatiche. Ma la prima proposta del Parco Nazionale d'Abruzzo fu fatta nel 1917 dalla Federazione Pro-Montibus.
Il 2 ottobre 1921 la Federazione Pro Montibus et Silvis di Bologna, guidata dall'illustre zoologo Alessandro Ghigi e dal botanico Romualdo Pirotta, volle istituire la prima area protetta d'Italia affittando dal comune stesso 500 ettari della Costa Camosciara, nucleo iniziale del Parco, situato nell'alta Val Fondillo, divenuta successivamente una delle valli più famose e frequentate.
Qui trovarono rifugio dallo sterminio l'Orso bruno marsicano, il Camoscio d'Abruzzo, il Lupo appenninico ed altre specie non meno importanti.
Il 25 novembre 1921 ci fu la cerimonia inaugurale che costituì l'Ente Autonomo Parco Nazionale d'Abruzzo.
L'11 settembre del 1922, per iniziativa di un Direttorio Provvisorio presieduto dall'onorevole Erminio Sipari, parlamentare locale e autorevole fondatore del Parco, un'area di 12.000 ettari ricadente nei comuni di Opi, Bisegna, Civitella Alfedena, Gioia de' Marsi, Lecce dei Marsi, Pescasseroli e Villavallelonga, insieme a una zona marginale di 40.000 ettari di Protezione Esterna, divenne Parco Nazionale alla presenza di tutte le autorità, presso la Fontana di S. Rocco a Pescasseroli, dove resta una lapide, corrosa dal tempo, a ricordo.
Lo Stato italiano, con Decreto Legge dell'11 gennaio 1923, ne riconobbe
ufficialmente l'istituzione.
E' stato la pietra migliare per la conservazione di specie italiane a
rischio estinzione. Sia l'Orso Marsicano che il Lupo e il Camoscio avevano abitato un'area molto più vasta comprendente quasi l'intero Appennino, ma il degrado degli habitat, procurato dall'eccessivo disboscamento e dalla diffusa antropizzazione, nonchè la caccia indiscriminata, li aveva relegati nei luoghi più remoti e selvaggi.
Proprio grazie al Parco questi luoghi conservano ancor oggi quei valori naturali e culturali della montagna tanto da ispirare altri territori a seguirne l'esempio.
Il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise è famoso in Italia, e un po' in
tutto il mondo, come modello per la conservazione della natura e la difesa
dell'ambiente. Negli ultimi 20 anni il parco ha potuto svilupparsi armonicamente
grazie alla "zonizzazione" del territorio, che ha permesso di integrare
conservazione e sviluppo, e ad un accordo con i comuni del parco per superare i
problemi urbanistici.
La fauna vivendo indisturbata nel proprio abitat da quasi un secolo ha ormai
perso il naturale timore verso l'uomo. Ci è capitato infatti di costatare come
caprioli e volpi passeggino la sera indisturbate nell'abitato di Civitella
Alfedena o nell'area camper posta in riva al lago di Barrea.
I tre itinerari di trekking che proponiamo sono tutti molto belli ed
interessanti, in particolare quello che parte dal lago di Barrea e sale fino
alla camosciara è anche di notevole interesse faunistico. E' proprio in questo
itinerario che abbiamo trovato ad una sorgente un'inconfondibile orma di orso,
oltre ai ripetuti avvistamenti di caprioli al lago di Barrea.
Trekking: Dal Lago Barrea a Rifugio
Belvedere della Liscia
Val Fondillo
Giro del Lago di Barrea
Civitella Alfedena e lago Barrea